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BANCA DI CREDITO
COOPERATIVO DI NETTUNO
1899 - 1999
UN SECOLO DI STORIA

Crescita della Banca
Trasformazione della Città

di Stefano Canali

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CAPITOLO IV

14 - NETTUNO E LA CASSA RURALE
DAL 1961 AL 1970

3. La Cassa Rurale dalla crisi del 1967 al 1970


 


Il Presidente Giusti saluta un ufficiale
della Pubblica Sicurezza

La rapida ascesa e i consistenti progressi finanziari della Cassa Rurale subivano tuttavia un parziale arresto l'anno successivo. Nei primi mesi del 1967, infatti, la Cassa doveva affrontare un sostanzioso sbilanciamento causato da alcune esposizioni debitorie consistenti e difficili da recuperare. La Cassa superava la crisi anche grazie all'aiuto finanziario delle consorelle Casse Rurali dell'Agro Romano, di Marino e di Cenzano, e dell'Istituto di Credito delle Casse Rurali e Artigiane (attraverso un prestito al tasso simbolico dello 0.50%). Questa è una riprova ulteriore della forza dei principi del mutualisnio e della collaborazione che animano il movimento della cooperazione di credito: la capacità di assicurare solidità e sicurezza alle imprese associate, indipendentemente dalla loro grandezza.

La Cassa veniva però posta in amministrazione commissariata con un provvedimento del Governatore della Banca d'Italia del 29 aprile 1967. La gestione straordinaria, affidata all'esperienza del ragionier Corrado Petrucci, Presidente della Cassa Rurale di Genzano, il lavoro del comitato di Sorveglianza, di cui facevano parte i soci Giovanni Lazzaro e Alessio Lumaca, del direttore Lorenzo Roselli e del personale, portavano rapidamente al completo riequilibrio della condizione generale della Cassa e quindi all'autorizzazione a ripristinare l'ordinaria amministrazione da parte del Servizio di Vigilanza sulle Aziende di Credito della Banca d'Italia.
L'opera di riassetto economico della Cassa, inoltre, era stata significativamente apprezzata nell'opinione pubblica dei cittadini. Lo testimoniava l'ingresso di 77 nuovi soci, tra cui ottimi nomi dell'economia nettunese, e la vasta sottoscrizione di nuove quote sociali, nel periodo della gestione straordinaria.
In questo contesto, l'Assemblea del 27 ottobre 1968 tenutasi al cinema Roxy, presenti 307 soci, eleggeva i nuovi organi sociali, indicando in Giovanni Lazzaro la figura del Presidente che avrebbe guidato il rilancio dell'istituto nel ruolo di attore importante dell'economia del territorio, conquistato in oltre sessantenni di storia. Completavano il Consiglio di Amministrazione il Vicepresidente Agostino Nocca, Lorenzo Roselli, Umberto Porfiri, Giuseppe Laterza. Il Collegio sindacale eletto risultava così costituito: Attilio Naso, Presidente; Antonio Molinari e Mario Biondi, Sindaci effettivi; Silvio Di Cresce e Giuseppe Laterza, Sindaci supplenti. Finalmente, il 13 novembre 1968, alla presenza del Presidente del Comitato di Sorveglianza, Emilio Gambazza, si procedeva alle formalità di riconsegna della Cassa Rurale e Artigiana di Nettuno da parte del Commissario Straordinario, ai nuovi organi amministrativi ordinari, rappresentati per l'occasione da Giovanni Lazzaro e da Attilio Naso.

La rapida ripresa della Cassa era rilevabile anche dall'ulteriore incremento dei depositi di oltre 200 milioni da fine ottobre a dicembre '68, a chiusura dell'esercizio annuale. L'anno successivo altri 56 nuovi soci si univano al sodalizio, e la massa fiduciaria subiva un incremento effettivo di circa 1 34 milioni di lire, pari ad un aumento percentuale del 12.7%. I due dati rispecchiavano fedelmente l'immutata fiducia dei risparmiatori e degli operatori economici nell'istituzione cooperativa, tanto più se si considera che l'aumento dei depositi era avvenuto in un momento di eccezionale carenza di liquidità del sistema bancario nazionale. Altra testimonianza della straordinaria vitalità della Cassa era quella della cifra raggiunta dal movimento generale dei conti. Questo passava a registrare dagli 8.192 milioni del '68 ai 29.363 milioni per l'esercizio 1969, un incredibile salto in avanti del 258%.





La pubblicazione dell'opera è stata autorizzata dalla BCC NETTUNO
e dall'AUTORE STEFANO CANALI

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