16 - LA NEVICATA DEL '56
Meglio fingersi acrobati che sentirsi dei nani
Renato Zero
Il 15 febbraio 1956, Nettuno si sveglia sotto un cielo cupo e completamente coperta da una candida oltre di neve: l’eccezionale evento meteorologico, durato alcuni giorni, conferisce alla cittadina un spetto fiabesco, come in questi scorci. Le irruzioni fredde nel nostro paese, che gode 12 mesi ’anno di clima invidiabile, sono una rarità, connotate se possibile da un alone di eccezionalità quasi omanzesca.
L’evento nevoso di Nettuno entra di diritto nella storia del nostro costume e rimane inciso nella emoria di tutti, viene tramandato di padre in figlio, come una tradizione di famiglia.
La nevicata del 956 assume poi nell’immaginario collettivo italiano un posto di primaria importanza, perché è legato d un evento che colpisce l’intero stivale, segnando con episodi ed aneddoti tutti diversi l’intero paese e ispirando a Franco Califano alcuni dei più bei versi della canzone italiana proprio con la Nevicata el ’56.
L’evento si ripeterà nel febbraio 1971 e nell’inverno 1985.
Il borgo, la trattoria Quattro Torri innevati ed immortalati da una foto di Sergio Baldazzi |
La chiesa di San Giovanni ed il borgo imbiancati |
Il borgo e la marciaronda |
Il borgo e viale Giacomo Matteotti |
Piazza Mazzini e la pompa di benzina Esso |
Una irriconoscibile viale della Vittoria angolo via Talenti |
Il Forte innevato, foto Sergio Baldazzi |
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