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UNA REGINA SEDUTA SUL MARE
di ALBERTO SULPIZI

 

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01 PESCANDO NELLA STORIA - 02 LA CARTOLINA - 03 NETTUNO IN CARTOLINA - 04 IL BORGO - 05 IL DIO NETTUNO, PIAZZA MAZZINI ...LE ALTRE PIAZZE - 06 IL FORTE SANGALLO - TORRE ASTURA - 07 IL MUNICIPIO E LA PASSEGGIATA - 08 LA COSTA, LE SPIAGGE E I VILLINI - 09 LEGGERE, SCRIVERE E FAR DI CONTO - 10 TRASPORTI - 11 MILITARIA - 12 FEDE E TRADIZIONE - 13 PLATEA IN PIEDI - 14 LA POSTA 15 RISTORANTI ED HOTEL - 16 LA NEVICATA DEL ‘56 - 17 QUARTIERI, FRAZIONI, PERIFERIE - 18 I GEMELLAGGI 19 MISCELLANEA - IL DIALETTO NETTUNESE - VOCABOLARIO NETTUNESE-ITALIANO

 

07 - IL MUNICIPIO E LA PASSEGGIATA

 

A chi nulla desia, soverchia il poco.
Salvator Rosa

 

Alla fine del secolo scorso, il municipio si trova in uno dei più antichi edifici di Nettuno, presente costantemente nella cartografia del territorio e nell’antichità sede di residenza della famiglia Colonna, casata nobiliare discendente dai Conti di Tuscolo, proprietaria per quasi due secoli, dall’inizio del 1400 fin quasi al seicento, del territorio di Nettuno, fatto salvo il biennio 1501-1503, in cui subirà la confisca dei beni da parte dei Borgia.
Il palazzo, già esistente al tempo degli Orsini, viene ingrandito ed abbellito dai Colonna nella tipologia architettonica che ancora adesso possiamo osservare; importanza che rimane anche sotto la giurisdizione della Reverenda Camera Apostolica.
Nel 1831 entrerà a far parte dei beni della famiglia Borghese, acquistato da don Camillo anche se non sarà mai usato come abitazione in quanto i Borghese gli preferiranno Villa Costaguti.
L’attuale palazzo Municipale, al numero 37 di viale Giacomo Matteotti ha poco meno di un secolo di vita, da quando il consiglio comunale decide di trasferire la sede del municipio dagli storici ma poco pratici locali di palazzo Borghese, al nuovo edificio dov’è tuttora.
Un parto difficile, andato avanti dal 1895 al 1915, fra dibattiti e adempimenti burocratici, vicende giudiziarie e ritardi tecnici.
In questo periodo l’ambizione più grande per il paese è che il comune abbia una sede propria, con una dignitosa sala di rappresentanza ed i locali di palazzo Borghese tenuti in locazione per un canone di duemila lire l’anno, appena sostenibile, non risulta, nonostante il peso della storia, all’altezza.
La data fondamentale, per le sorti del futuro municipio di Nettuno, sarà quella del 23 aprile 1906, quando il sindaco Angelo Combi comunica che i fratelli delle scuole cristiane, proprietari del fabbricato iniziato e non ultimato in via Durand de la Penne avevano stabilito di vendere il fabbricato stesso e propone quindi di acquistare il fabbricato seppur allo stato grezzo per progettarvi la esidenza Municipale.
La Domenica del Corriere del Marzo 1912 pubblicherà la foto della nuova sede del Palazzo da poco terminato ed inaugurato, solo nella breve vita del comune di Nettunia sarà spostato presso il paradiso sul mare.
Si presenta, secondo uno studio dell’architetto Cesare Puccillo in Il palazzo municipale, lo stemma ed il gonfalone di Nettuno, del 2003, con uno schema tipico del palazzo di rappresentanza, libero su tutte e quattro le facciate, di stile rinascimentale.
Elementi medioevaleggianti come il coronamento a sporto su beccatelli raccordati ad archetto, e la torre dell’orologio, che ripete lo stesso motivo, provvisto di merlatura guelfa, ci rimandano ad esempi tosco-umbri.
L’edificio presenta peculiarità proprie: la reiterazione dello stesso prospetto sulle quattro facciate e due principali fronti d’affaccio.
Il contesto urbano ne esalta la felice collocazione e il valore architettonico: il mare a sud, ad ovest il monumento ai caduti del Bazzani (ora copia del Bruni) con la piazza per le cerimonie, ad est, piazza dei martiri di Nassyria, mentre a nord, edifici e parcheggi.
Gli interni sono sobri, lo scalone presenta pochi elementi artistici; degna di nota al piano nobile, la sala Giovanni Serra, quasi una galleria d’arte con numerose opere pittoriche tra cui quelle di Lamberto Ciavatta e di Giuseppe Brovelli Soffredini mentre, allo stesso livello teche espositive si arricchiscono sempre più di preziose opere letterarie come codici, incunaboli, documenti iconografici. Il recupero del patrimonio culturale del paese, nasce da un progetto del dott. Benedetto La Padula, Cento Libri per Nettuno, tramite il quale, nel corso degli ultimi anni sono stati ritrovati circa ottocento volumi riguardanti il nostro territorio e pubblicati moltissimi lavori nelle edizioni del Gonfalone in collaborazione con studiosi ed appassionati del territorio; catalogati da Sandro Tofani sono a disposizione dei cittadini presso il comune di Nettuno.

 

 

 


Cartolina in tiratura limitata commemorativa dell’inaugurando nuovo palazzo comunale,
gennaio 1911, opera del prof. Beniamino Serri architetto di Salò e dallo stesso spedita

 

 


Cartolina del nuovo palazzo comunale autografata dell’architetto Serri
e dallo stesso spedita in data 15 ottobre del 1915

 

 


Due cartoline del vecchio municipio, presso il palazzo baronale visto da piazza Colonna ed esternamente da piazza Umberto I; la presenza del palo indica l’imminenza della festa di maggio, edizioni Caracuzzo, primi novecento

 

 

 


Piazza Colonna anni settanta vista dalle finestre del palazzo baronale già sede del vecchio municipio.
A sinistra, il negozio che fu della “Sora Anita”, al centro la trattoria-pizzeria di “Giorgione” con accanto la latteria di “Lena

 

 

 


Cartolina edita da De Gregori, panorama da levante, oltre al borgo, Nettuno è composta di poche case, una lunga strada polverosa percorsa da pochi viandanti, dove l’auto non ha ancora fatto la sua invadente apparizione; intorno al comune da poco inaugurato orti, uliveti come quello di Brovelli e canneti

 

 

 


Cartolina animata del Municipio da poco inaugurato. Opera dell’architetto Beniamino Serri
e dell’ingegnere Pietro Talenti è condotto a termine con una spesa complessiva di 400.000 lire

 

 


Nettunia, palazzo comunale e lungomare, graziose villette incorniciano
ancora per poco la passeggiata cui fa da ricamo una fila di tamerici

 

 


Particolare cartolina cm 9 x 21 edita da Angelo Eufemi
della storica cartolibreria di via Romana 53

 

 


Nettuno, la passeggiata, edizione Pirro, 1948

 

 


Una coloratissima veduta della riviera di levante, edizione Tersigni, anni trenta

 

 


Fotocartolina privata: fanno parte oramai dei ricordi le bancarelle dei venditori
dei frutti di mare nella passeggiata dell’agosto 1964

 

 

 


Cartolina colorata all’anilina: il lungomare e moda anni sessanta;
sulla sinistra un venditore ambulante di giornali

 

 


Barche e mare a ridosso della passeggiata; foto anni settanta

 

 


Foto del Palazzo Comunale anni sessanta

 

 


Lungomare De la Penne, 1937, edizione Tersigni, mostra la riviera antistante il municipio. Elegantemente sistemata a lungomare con la costruzione di un muraglione – balconata, diviene la passeggiata preferita dai nettunesi ed il percorrerla più volte avanti ed indietro dicesi con espressione locale, fare le vasche

 

 


Nettuno 1955, veduta aerea che spazia dal lungomare al cimitero americano edita da Tersigni

 

 

Tre immagini mostrano dove un tempo forse è situato il Caenon, porto militare anziate, in questa rada sfocia il Loricina che, distrutto ed abbandonato il porto (anno 417 di Roma ad opera del Console C. Menio) con il passare dei secoli si ricopre di detriti fino a formare un largo pantano. Durante le tempeste per il mare grosso ed il fiume che non defluisce, tutta la zona si allaga tanto da divenire un lago palustre. Cartolina edita da Auda, 1923, con il ponte sul rio ricostruito nel 1852; dello stesso editore una veduta pittoresca dei primi del novecento con sullo sfondo il borgo ed a destra il municipio in costruzione, quindi solo orto suburbani ed uliveti, in primo piano a sinistra capanne di pescatori sulla spiaggia e a destra la foce del Loricina scavalcato dal vecchio ponte dove conversano due amici pescatori. Più in là, una coppia passeggia riparandosi dal sole con due bianchi ombrellini. Nella foto cartolina privata astanti un po’ incuriositi osservano l’eccezionale fenomeno dell’esondazione del Loricina


 

 

 

 

 

Tre cartoline fine anni quaranta primi anni cinquanta con la passeggiata e
gli stabilimenti su palafitte Delfino, Tridente, Dopolavoro Ferroviario, Bagni Astura

 

 

 

 

 

 

 

 


Due cartoline: viale Giacomo Matteotti, anni cinquanta con l’hotel Astura e lo stesso viale visto dal mare, anni settanta, con in primo piano la draga per asportare la sabbia e inconsapevolmente far divertire i piccoli nettunesi

 


 

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