Nell'anno 1738, a causa della crescente popolazione di Nettuno, fu deciso di demolire l'antica Chiesa Collegiata troppo angusta e in cattivo stato, e di costruirne un'altra più ampia e decorosa, ma sullo stesso modello della precedente "coll'annesse camere canonicali, né più, né meno, in memoria imperitura (come da atti di quel comune) delle antiche coabitate e benedette dalla presenza e preghiere di tanto venerati Canonici" (21).
La nuova costruzione, realizzata su disegno dell'architetto Carlo Marchionni, fu compiuta nel 1748 e nuovamente dedicata ai Santi Giovanni Battista ed Evangelista e alla Vergine Santissima Assunta in Cielo, come appare dal quadro dell'altare maggiore dipinto da Vincenzo Strigelli. È formata da una sola navata, tutta simmetrica nelle sue parti, bella e armoniosa, da sembrare più grande di quel che è di fatto, il soffitto è a volta a tutto sesto e forma, al sommo delle pareti, quattro lunette, entro cui si inscrivono su entrambi i lati quattro finestre. Le pareti, che insistono sui pilastri e sugli archi delle cappelle laterali e dei vani di accesso, sono articolate verticalmente da 24 paraste che simulano la funzione di supporto della volta, e orizzontalmente da cornicioni che le dividono in perfetta armonia.
Nel centro del presbiterio era stata costruita la tomba capitolare con l'iscrizione: "Pro Capitulo", il cui uso fu vietato dalla legge che imponeva la sepoltura delle salme fuori dei centri abitati.
La bella balaustra di marmo fu fatta a spese del Canonico D. Benedetto Aulete, che poi fu Arciprete della Collegiata dal 1769 al 1797. Il suo stemma gentilizio si vede intagliato sulla porticina posta sui limitare del presbiterio.
Il Fonte battesimale è formato da un'ampia tazza di bel marmo di Siena con piedistallo e tabernacolo. È situato nel vano di sinistra, entrando dalla porta principale, chiuso da un piccolo cancello di ferro fatto in occasione dei restauri del 1867 (22).
La torre campanaria, per metà incorporata al sacro edificio, è alta circa 27 metri alla sommità della Croce: sorregge quattro campane, la più grande delle quali, detta:
"campanone", ha un diametro di 120 centimetri. Si ottenne la prima volta nel 1808 dalla fusione di due campane preesistenti, a spese del Comune di Nettuno. Fu rifusa e ingrandita nel 1889; ma nel 1928, a seguito di una grave frattura causata da campanari inesperti, fu necessario rifonderla per la terza volta. È dedicata al S. Cuore di Gesù, alla Vergine SS. delle Grazie e a San Giuseppe. Sulla sommità di essa è riportata parte della iscrizione latina che si trova nell'antichissima campana della Cattedrale di Metz, in Francia: "DEFUNCTOS PLORO, PESTEM FUGO, FESTA DECORO" (23).
La campana detta "mezzana", fusa anch'essa nell'anno 1889, ha un diametro di 96 centimetri ed è dedicata ai Santi Giovanni Battista ed Evangelista, Titolari della Collegiata. In una piccola cornice ovoidale sono riportate le altre espressioni della campana di Metz, mancanti al "campanone":
LAUDO DEUM - PLEBEM VOGO - CONGREGO CLERUM (24).
La terza, detta "campanella", è della stessa epoca; ha un diametro di 80 centimetri ed è dedicata a S. Raffaele Arcangelo e a San Sebastiano Martire.
A completare il concerto campanario, nel 1928 ne è stata aggiunta una quarta, più piccola della precedente, dedicata ai Santi Angeli Custodi e ai Santi Nicola, Andrea, Francesco e Teresa dal Bambin Gesù. Nella parte inferiore si leggono le parole: "VENITE ET ADORATE DEUM IN AULA SANCTA EIUS" (25).
Questo nuovo tempio comportò una spesa di 14.000 scudi, e vi contribuirono il Municipio, le pie Associazioni, nonché i Sommi Pontefici Clemente XII e Benedetto XIV. Fu solennemente consacrato il 25 novembre 1749 dal Vescovo Suffraganeo di Velletri Mons. Cremona, delegato per questo atto dal Cardinale Carafa, Vescovo di Albano.
(20) "Collegiate" sono le chiese nelle quali risiede un collegio di sacerdoti detti "cononici", incaricati delle funzioni solite a celebrarsi nelle medesime.
(21) G. Matteucci, op. cit. pag. 76.
(22) La pavimentazione marmorea della chiesa è stata applicata nell'anno 1896 ed è costata lire 11 al mq. messa in opera.
(23) "Piango i defunti, allontano la peste, rendo decorose le feste".
(24) "Lodo il Signore, chiamo i fedeli, raduno il clero".
(25) "Venite, adorate il Signore nella sua salita dimora".
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