A levante del castello medioevale di Nettuno furono rinvenute le statue di Apollo e di Esculapio. A testimonianza del Volpi, con la prima fu trovata pure una lapide che accenna al "CENONE", porto, arsenale e foro delle vettovaglie degli Anziati:
I. APOLLINIS
AQUAE. PEN. MIe
FaR. BOARIUS
PORI. EX. NEPTUNI
FORI. OLITORIUS
HORREA
BAL. FAUSTINA.
Lapide riferita dal Fabretti (lnscrips. pag. 405) e dal Volpi (Lib. IV, cap. IV, pag. 91-92) ritrovata a Nettuno sul luogo dove si crede che sorgesse il tempio al dio del mare:
NEPTUNO REDUCI
SACRUM
O. MANILIUS.O.F.PAL.
VI. VIR.AUGUSTALIS. EI. FLAM .TITIAL.
VOIUM.SOLVIT.LIBENS.MERITO.
Altra iscrizione rinvenuta nello stesso luogo, riferita dal Ligorio (Lib. de Famil. Rom. pag. 35) e dal Volpi (pag. 92):
ACCIAE.MANILIAE.C. F.
VIXIT.ANNIS.XLII.
L.ACCIUS.L.F. OUFENT.VARUS
NEPTUNI.III. SACERDOS.
D. D.
DESCRIZIONE DELLA "TORRE DEL MONUMENTO" (o "Torraccio") DI NETTUNO FATTA DAL NIBBY NEL 1831.
"Lasciando dopo il primo miglio la strada romana a sinistra e seguendo l'andamento di una via antica di comunicazione della quale incontrasi di tratto in tratto vestigia e che probabilmente era quella che andava a raggiungere la via Appia presso le "tre taberne", ove ancora si vede la diramazione. Il monumento appartiene agli ultimi tempi della Repubblica ed è costrutto di un reticolato (opus reticulatum) analogo a quello di Astura, con legamento di tegole alternate, come fu notato in Anzio, alla villa Corsini. Esso presenta tre corpi diversi, uno sopraposto all'altro; il basamento è un gran dado quadrato di venti piedi per ogni lato, sul quale, sopra uno zoccolo, innalzasi una mole rotonda, e, sopra questa, una specie di tempietto, pure rotondo, esternamente decorato di mezze colonne; esso terminava in una calotta o cupola sferica; tutto era intonacato a stucco in modo da indicare come se fosse costrutto di pietre; nel lato occidentale poi, dove passa la via, rimane ancora l'incassatura della iscrizione che aveva tre piedi antichi di lunghezza e due di altezza". (1)
G. Brovelli Soffredini (2) aggiunge: "Dal Nibby si nota, dunque, che la costruzione è contemporanea all'epoca di Cicerone e che il monumento aveva un tempietto. La lapide (e forse anche l'effigie della persona defunta) era posta nella parte occidentale. Tutto fa supporre che fosse il sepolcro di Tullia, figliuola di Cicerone".
ISCRIZIONE MARMOREA POSTA SULLA TORRE DEL PALAZZO BARONALE DI NETTUNO DA MARCO ANTONIO COLONNA NEL 1569:
MARCUS. ANTONIUS. COLUMNA
POST. FODINAS. IN. AGRO. ANTIANO
REPERTAS. ET. AEDES. OPERIS. PERFICIUNDI
CAUSA. EXTRUCTAS. NEPTUNUM. NOVIS
AEDIFICIIS. MUNIVIT. ET. ADORNAVIT
SAL ANNO. MDLXVIIII
(1) A Nibby: op. cit. ,
(2) G. Brovelli Soffredini, op. cit. pag. 42.
RELAZIONE DELL'AVV. CARLO FEA SUL RINVENIMENTO DI UNA VASCA DI PIOMBO CON LETTERE LATINE NELLA "FONTANA VECCHIA" DI NETTUNO. (3)
"Una fortunata scoperta, fatta dopo quelle ricerche, da qualche lume per verificare il tempio di Nettuno, o almeno una fabbrica nobile al tempo antico. Esiste al basso nell'interno del paese una copiosa fontana di buon'acqua, la quale sgorga verso il mare a mezzogiorno. Si congetturava, che vi fosse condottata, ma non si sapeva come. Il bisogno di riparare la perdita di quasi tutta l'acqua, e la irruzione del mare, che vi penetrava, ed aveva fatto danno al soprapposto muro del paese, obbligò a fare gli esami. Portatemi nuovamente colà coll'Eminentissimo Cardinal Frosini nell'ottobre scorso 1830, vidi a non dubitare, che l'acqua era ivi condottata da tempo antichissimo, che bisognava non chiudere soltanto l'accesso del mare, ma rompere il muro del condotto, e vedere dietro se l'acqua sorgeva da vena immediata, o vi era condottata ad arte, parendomi probabile, che fosse condottata, e si fosse aperta strada a sinistra verso levante, onde se ne perdeva gran parte, la quale pullulava nello sgrotto del muro. Penetrati i muratori dietro il muro, si è trovato il condotto murato antico alto palmi sei fino a quindici palmi di lunghezza praticabile, e che ristretto inacessibile proseguiva. In quello spazio si è trovata una specie di caldara di piombo con avanzo di lettere d'iscrizione latina. Tutto l'insieme fa credere, che il condotto sia di vero antichissimo, e porti l'acqua dalla campagna a quella profondità per livello basso. Certamente niuno dirà, che sia lavoro di quei rifugiati, o appresso. L'opera è almeno romana, se non anteriore. Il sito isolato sul mare può_ far credere, che un qualche ricco e dovuto possidente ergesse un tempio al dio del mare, come abbiamo tanti altri esempi di santuari gentili eretti su' littorali a diverse divinità". 15 DICEMBRE 1594 - BREVE DEL PONTEFICE CLEMENTE VIII AL COMUNE E AGLI UOMINI Dl NETTUNO.
" Ai diletti figli della Comunità e Uomini della nostra terra di Nettuno Provincia Marittima, CLEMENTE VIII.
"Ai diletti figli salute e apostolica benedizione: Avendo noi, da non molto, per consiglio dei nostri fratelli Cardinali di Santa Romana Chiesa, per il decretato e convenuto prezzo, conforme all'infrascritto istromento avanti il Decano dei Venerabili Fratelli nostri e Principi dell'Ordine Cardinali e diletti figli del nostro Camerario di S.R.C. della detta Camera Tesoriere e Commissario Generale, per mano del diletto figlio Tideo di Marco Notaio della detta Camera il giorno 27 settembre prossimo passato del presente anno 1594 stipulato e acquistato a titolo di compera il Castello e terra di Nettuno della Provincia Marittima con le sue fortificazioni e tutto il territorio suo, uomini e diritti da poco appartenenti al Nobile Marcantonio Colonna Contestabile di Paliano, Tagliacozzo e Regno di Napoli per noi e successori nostri Pontefici Romani Santa Sede e Camera Apostolica... Voi, pertanto, nostri sudditi della predetta Sede, che speriamo fedeli e devoti per favori e privilegi accordati.... E siccome da poco acquistammo il Territorio tutto del detto Castello ma quasi tutto boschivo e sterposo e come esiste, incolto, Noi, riflettendo di poterlo in parte disboscare ed estirpare e ridurlo a coltura, a DIO piacente speriamo di fare, in modo di beneficare massimamente il pub" buco e privato interesse di detta terra e luoghi circonvicini; e perché abbondino di molto frumento e di tutto quello che umanamente necessita, e in breve tempo ne usufruirebbero in gran copia gli abitanti dello Stesso Castello e perché questo accada al più presto e sicuramente per il commercio, RISTABILIREMO ALMENO IN PARTE IL PORTO (Neroniano)dell'antica Anzio, non del tutto rovinato. ..A quanto fu detto di disboscare e ridurre a coltura, assumendo noi l'obbligo e mantenendolo (cosa che prossimamente speriamo di fare) Voi che possedevate, fino ad ora, una certa parte di Terra e Boschi, tale vostra proprietà la ritroviamo donata e unita a quella da noi acquistata, anch'essa da disboscare come la vostra che voi, privi di mezzi non potevate fare. Perciò quella parte di terra che voi da poco a noi e alla Camera cedeste e trasferiste allo scopo di disboscarla, Noi per nostro conto assumendola, a nostre spese tutto eseguiremo..."
Dato in Roma presso S. Pietro...il giorno 15 dicembre 1594 del nostro Pontificato anno terzo" (G. Brovelli Soffredini, op. cit., pag. 121
GENNAIO 1787 - BREVE DI PIO VI INTORNO ALLA CHIESA COLLEGIATA DI NETTUNO.
PIUS EPISCOPUS SERVUS SERVORUM DEI AD PERPETUAM REI MEMORIAM.
Decet Romanum Pontificem. . .Sane pro parte dilectorum archipresbyteri, et canonicorum insignis collegiatae, quae et parochialis existit Ecclesiae san. Joannis Baptistae Terrae Neptuni Albanen. dioeces...
Quod cum praefata Collegiata ecclesia. .antiquissima sit et fere coetanea cum cathedrali Ecclesia, adeo ut occasiofiè Synodi Dioecesani unum corpus cum praefata cathedrali Ecclesia, ac sub eadem cruce semper constituerit: ideoque, utpote magis digna aliarum collegiatarum Ecclesiarum in praefata dioecesi existentium merito numeretur...
Romae apud Sanc. Petrum anno Incarnationis Domini 1787, quinto Idus Januarii - ontificatus Nostri anno tertio decimo.
EPIGRAFE POSTA SULLE MURA CASTELLANE DI NETTUNO
NELL'ANNO 1870 A RICORDO DEI RESTAURI FATTI ESEGUIRE DAL
PONTEFICE PIO IX:
PIO IX PONT. MAX.
JUSTITIAE PRAESIDIO
QUOD
SENTENTIAM XII VR. SAC. CONSILII
LITIBUS JUDIC.
A.R.P.D. MARINIO SIGNATAM
III KAL.DECEM. MDCCCXXX
FISCO ONUS INDICENTEM
CASTRI NEPTUNI MOENIA REFICIUNDI
MOX SPONDAM LAPIDEAM
AD MARIS LITUS EXSTRUENDO
EXEQUI MANDAVERIT
DECURIONES EI CIVES NEPTUNENSES
ANNO MDCCCLXX. (4)
Con decreto deI 21 marzo 1878, sotto il pontificato di Leone XIII (Pecci, 1876-1903) la Sacra Congregazione dei Riti approvò l'Ufficio Divino proprio della festa di Nostra Signora delle Grazie. Gli inni da recitarsi al Mattutino e alle Lodi sono stati composti dall'Arciprete Mons. Temistocle Signori, che ne ha data anche una versione in italiano:
(4) IN ONORE DI PIO IX PONTEFICE MASSIMO - PRESIDIO (difesa) DELLA GIUSTIZIA - PER AVERE EGLI FATTO ESEGUIRE - LA SENTENZA DEI DODICI DEL SACRO CONSIGLIO - PER LA DEFINIZIONE DELLE CONTROVERSIE. SOTTOSCRITTA DAL REV. PADRE SIGNOR MARINI - DEL 29 NOVEMBRE 1830- CON LA QUALE S'IMPONEVA AL FISCO - L'ONERE DI RESTAURARE LE MURA DEL CASTELLO DI NETTUNO - CON LA IMMEDIATA COSTRUZIONE DI UNA SPONDA DI PIETRA - PRESSO IL LIDO DEL MARE - I DECURIONI ED I CITTADINI NETTUNESI (questa lapide posero) NELL'ANNO 187O
INCORONAZIONE
DI MARIA SANTISSIMA
ADDI' 28 MAGGIO 1881
COPIA SEMPLICE DELL'ATTO CON CUI VIENE SOLENNEMENTE CONSTATATA L'INCORONAZIONE DI MARIA SANTISSIMA DELLE GRAZIE.
LUIGI DE LUCA NOTARO IN NETTUNO
Rep. del Registro n. 282
Rep. di Archivio n. 184.
NEL NOME SS. Dl DIO.
Atto con cui viene solennemente constatata l'incoronazione di Maria SS.ma delle Grazie.
Regnando Sua Maestà Umberto primo per grazia di DIO e volontà della Nazione = RE D'ITALIA =
L'Anno milleottocentottantuno il giorno 28 del mese di maggio in Nettuno e nella Venerabile Chiesa Collegiata alle ore dieci antimeridiane.
Avanti di Me Luigi De Luca figlio del fu Augusto Notaro Regio residente in Nettuno con studio in via del Limbo n. 13, iscritto presso il Consiglio notarile del Distretto di Roma ed assistito dai sott.i testimoni noti, idonei e richiesti a forma di legge Signori Giuseppe e Luigi D'Andrea figli del fu Giov. Battista nati e domiciliati in Nettuno possidenti, ed llarione Balducci figlio del fu Ferdinando nato e domiciliato in Nettuno possidente. Si sono personalmente costituiti Sua Eccellenza il Rev.mo Sig. D. Angelo Jacobini figlio della bo: me: Vincenzo Canonicodell'Eccelsa Basilica Vaticana Patrizio di Genzano di Roma, e domiciliato in Roma nel Palazzo di S. Uffizio, ed all'infradicendo atto delegato dall'lll.mo e Rev.mo Capitolo Vaticano.
Il signor Felici Valentini figlio della bo: me: Antonio, Romano, domiciliato in Nettuno via dell'Ongaro n° 20, possidente
.Il Signore Giovanni Brovelli, figlio della bo:me: Giuseppe, nato e domiciliato in Nettuno Piazza Segneri n0 1 = possidente, i quali intervengono nella loro qualifica di Sindaco ed Assessore rappresentanti dell'Ecc.mo Comune di Nettuno = Il Rev.mo Signor D. Giuseppe Della Canfora figlio della bo:me: Vincenzo, nativo di Civitalavinia Arciprete rappresentante il Rev.mo Capitolo della Chiesa Collegiata di Nettuno = Detti llI.mi Signori comparenti sono tutti maggiori di età ed a me Notaro cogniti. Quali prenominati Signori espongono a me Notaro come l'Insigne Capitolo dell'Eccelsa Basilica Vaticana dell'Alma Città di Roma si degnasse accogliere i voti fervidamente espressi nell'anno milleottocentottantotto dalla popolazione di Nettuno per mezzo dell'lIl.mo Municipio e del Rev.mo Capitolo della Chiesa Collegiata di Nettuno, e decretasse la Incoronazione della Beatissima Maria Vergine e dell'Augusto suo Figlio, venerata in Nettuno sotto il glorioso titolo di Maria Santissima delle Grazie, ed a compiere il solennissimo atto delegasse Sua E. il Rev.mo Can.co D. Angelo Jacobini. Ed èperciò che per mezzo di questo pubblico istromento si vuole tramandare ai posteri eterna memoria dell'atto solennissimo della Incoronazione.
Ed è pertanto che l'lll.mo e Rev.mo O. Angelo Jacobini presenta agli onorevoli Signori Sindaco ed Assessore del Comune di Nettuno e consegna al Signor Arciprete Don Giuseppe Della Canfora rappresentante il Rev.mo Capitolo della Chiesa Collegiata l'Aureo Diadema che deve incoronare la SS. Fronte di Maria SS.ma delle Grazie e dell'Augusto suo Figlio, nei quali Diademi sono scritte le seguenti parole, e cioè alla corona di Maria SS.ma:
= Sumptìbus = Rev.mi Capituli Vaticani = Burghesii Principis = et Civicum Neptunensium = Nella Corona dell'Augusto suo Figlio: = R.mi Capituli Vaticani = Burghesii Principis = Quali parole resteranno come monumento i~nperituro della devozione del popolo Nettunese verso la Dispensatrice di tutte le Grazie. Gli Onorevoli rappresentanti il Municipio di Nettuno prendono atto con vera gioia ed esultanza del solenne atto che ora si compie, ed esprimono a nome della Cittadinanza Nettunese i più vivi sentimenti di grazie e di riconoscenza verso l'Ecc.mo Capitolo Vaticano.
Il Rev.mo Signor D. Giuseppe Della Canfora a nome del Rev.mo Capitolo della Chiesa Collegiata di Nettuno promette di conservare le corone sopranominate con tutta la cura e diligenza speciale e di porle sulle santissime Fronti della Madonna delle Grazie e dell'Augusto suo Figlio nelle annuali solite festività.
Sopra di che
L'Atto fatto e rogato in Nettuno nella Insigne Chiesa Collegiata e precisamente nell'Altare Maggiore in presenza del popolo e specialmente dei testimoni Signori D'Andrea e Balducci.
lnterpellati lì lll.mi Signori Comparenti se quest'atto sia conforme alla loro volontà hanno risposto affermativamente e lo sottoscrivono coi Signori testimoni e Me Notaro. = Il presente atto è stato scritto da Me Notaro ed è contenuto in quattro pagine e diecisette linee di due fogli di carta bollata da L. 1:20.
Angelo Jacobini = Felice Valentini Sindaco - Giovanni Brovelli Assessore - Giuseppe Arciprete Della Canfora - Giuseppe D'Andrea testimonio - Luigi D'Andrea testimonio - Ilarione Balducci testimonio - Luigi De Luca Notaro
Regio in Nettuno rogato
Registrata in Albano li 2 Giugno 1881
Atti Pubblici Volume 1 - Foglio 26 - n0 228 - Esatto lire una e Centesimi venti.
Il Ricevitore: C. Piceni.
Specifica - Carta lire 2:40 - Scrittura L. 1:50 = Onorario L. 5 - Tassa d'Archivio L.0:50 - Repertori e Accesso alla stipulazione L. 3 - Totale L. 12:40. Lire dodici e centesimi quaranta -Luigi De Luca Notaro.
La presente copia semplice conforme all'originale si rilascia a richiesta del Signor D. Benedetto Canonico Brovelli, Vicario Foraneo e Camerlengo Capitolare dell'Insigne Collegiata di Nettuno, da servire solamente per l'Archivio dell'Ill.mo e Rev.mo Capitolo della Eccelsa Basilica Vaticana.
Nettuno dal mio studio di questo dì quattordici Giugno Milleottocentottantuno.
Luigi De Luca Notaro in Nettuno.
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