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ANDREA SACCHI

di Antonio d'Avossa

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1 - Prime notizie

Raffaello, Il trionfo di Galatea
La Farnesina - Roma

I primi lavori di Andrea Sacchi sono pochi, e le indicazioni sui suoi studi sono estremamente scarse. Nacque a Nettuno nel 1599(1). Probabilmente Benedetto Sacchi, artista poco noto, fu il suo primo maestro e forse proprio da lui Andrea prese il cognome . Una notizia di Bellori dice che all'età di dieci anni fu premiato nell'Accademia di San Luca per un disegno di Adamo ed Eva (2). Benedetto lo invia a Francesco Albani per continuare gli studi e da lì i primi studi di Carracci (Palazzo Farnese e altri) e la determinazione del suo stile e della sua formazione estetica soprattutto in seguito al grande interesse per gli affreschi di Raffaello. Dopo una breve permanenza a Bologna nel 1618, tre anni dopo è già a Roma. Le prime ordinazioni gli vengono dal Cardinale Francesco Maria Del Monte, forse il più importante patronato della carriera di Sacchi. Due opere si intrecciano in quegli anni: La visione di Sant'Isidoro del 1621-2 per la chiesa di San Isidoro a Roma e La Madonna di Loreto con San Bartolomeo, San Giuseppe, San Giacomo di Compostela e San Francesco del 1623-4 per la chiesa di San Francesco a Nettuno. La Visione di Sant'Isidoro deriva letteralmente la composizione da La Vergine e San Lorenzo di Lanfranco nell'evidente consapevolezza delle precedenti soluzioni di Carracci e Reni. La Madonna di Loreto realizzata, invece, come pala d'altare per la chiesa di Nettuno è segnata dalla relativa incertezza della composizione del gruppo ma riempita dagli stilemi della scuola bolognese. Di questo periodo è andato perduto il primo affresco Baccanale ordinato dal Cardinale Del Monte. San Gregorio e il Miracolo del Corporale è l'ultima opera realizzata per il cardinale e porta visibili tutte le indicazioni della futura scelta classicistica di Sacchi oltre a conferirgli la reputazione finale per l'ingresso nel mondo artistico dell'epoca.

F. Albani, Ratto di Deianira
Palazzo Costaguti - Roma

 

Infatti nonostante la composizione sia mutuata formalmente dagli schemi veneziani delle sacre conversazioni con il tipico effetto scenico di sorpresa e nell'asimmetrica rappresentazione che forma "l'altare palcoscenico", (3) Sacchi ottiene la tensione drammatica contrastando ai personaggi dei due gruppi, attraverso gli effetti coloristici del bianco e del rosso, la messinscena elaborata e architettonica oltre alla composizione dell'oggetto centrale dove, di nuovo, il rosso e il bianco si contrastano e che diventa luogo accentrato dell'attenzione. Una comparazione con l'affresco di Raffaello Messa a Bolsena mostra già la predisposizione di Sacchi alla riduzione sistematica degli elementi costruttivi della composizione, piuttosto che il racconto viene preferito l'effetto del gesto e dell'emozione, cioè quella formula che nella letteratura artistica del barocco viene definita degli affetti. Solo tre anni dopo la morte del Cardinale Del Monte Sacchi diventa uno dei pittori raccolti da Papa Urbano VIII (1623-1644) a celebrare il potere dei Barberini. Indubbiamente per i risultati raggiunti è questo il periodo più importante della carriera di Sacchi e per lo sviluppo di tutto il barocco (4).

A. Carracci, Apollo che scortica Marsia,
Palazzo Farnese - Roma

A. Carracci, Assunzione della Vergine,
Santa Maria del Popolo - Roma

 

Lanfranco, Gloria di San Domenico
Palazzo Vescovile - Viterbo

A. Carracci La Comunione di San Girolamo
Pinacoteca Nazionale - Bologna

Domenichino,
Il Martirio di San Sebastiano
S. Maria degli Angeli - Roma

 

L. Carracci, Cristo e la Cananea
Pinacoteca di Brera - Milano

Domenichino, La Sibilla Cumana
Galleria Borghese - Roma