100libripernettuno.it




ANDREA SACCHI

di Antonio d'Avossa

HOME - OPERE

 

12 - Note

1) L'indicazione della data di nascita è nel Thieme Becker del 1935, la voce è di Posse. Tuttavia Ann Sutherland Harris ricorda anche la possibilità della nascita nel 1600 e Fermo come paese nativo. Cfr. A. SUTHERLAND HARRIS, Andrea Sacchi, Princeton 1977, p.l.

2) Cfr. G.P. BELLORI, Vita d'Andrea Sacchi, in "Le vite inedite", Roma 1942, p. 44.

3) Cfr. A. SUTHERLAND HARRIS, Andrea Sacchi, cit, p. 3-4. Si veda inoltre G. BRIGANTI, Pietro da Cartona, Firenze 1962, p. 77.

4) È questa la considerazione di Bellori.

5) Sulla generazione di Sacchi che intorno al 1630 raggiunge la maturità delle proprie intenzioni si vedano G. BRIGANTI, Pietro da Cartona, cit. p. 28 e Y. BONNEFOY, Roma 1630, Milano 1970.

6) Cfr. A. SUTHERLAND HARRIS, cit. f

7) Ne parla per esteso A. SUTHERLAND HARRIS, cit., p. 6-7 e seguenti. Ma E. WATERHOUSE in Andrea Sacchi, by A.S. Harris, The Burlington Magazine, june 1978, definisce l'ipotesi di questa ordinazione non documentabile.

8) La datazione di questi affreschi è ripresa da A. SUTHERLAND HARRIS, cit.; che si è dimostrato sinora come il più attento studio recentemente pubblicato su Sacchi.

9) Cfr. G. INCISA DELLA BOCCHETTA, Notizie inedite su Andrea Socchi, in "L'Arte", 1924, pp. 60-76.

10) Ibid.

11) Per l'analisi del tema "quadro riportato" cfr. R. WiTTKOWER, Art and Architecture in Italy.
1600-1750, Harmondsworth 1958; trad. it. a cura di L.M. Nardini e M.V. Malvano, Torino
1972.

12) Cfr. E. WATERHOUSE, Itaìian Baroque Painting, London 1963, p. 57.

13) Su questa tematica si vedano R. WlTTKOWER, Art and Architecture in Italy, 1600-1750, trad. cit., in particolare il capitolo La Controversia tra Sacchi e Cortona; G. BRIGANTI, Pietro da Cortona, cit., pp. 88-89; e n. 34; E. WATERHOUSE, Itaìian Baroque Painting, cit., p. 58.

14) Sull'esagerazione dell'ipotesi di un "fronte classico" vedi E. WATERHOUSE, Andrea Sacchi, art. cit. pp. 404-405. Sulle relazioni tra questi artisti si veda anche Y. BONNEFOY, Roma 1630, cit.; sui termini teorici dei rapporti A. EMILIANI, L'ideale Classico dei Seicento in Italia e ìa Pittura del Paesaggio, in "Catalogo dell'Esposizione di Bologna", Bologna 1962.

15) Cfr. C. REFICE, Andrea Sacchi disegnatore, in "Commentari", I, 1950, pp. 214-221. C'è da dire che E. WATERHOUSE, art. cit., esprime un aperto dubbio circa l'attribuzione del disegno di Stoccolma a Sacchi.

16) Cfr. A. SUTHERLAND HARRIS, Andrea Sacchi, cit., p. 17.

17) Ibidem

18) Ibid.

19) Cfr. G. INCISA DELLA ROCCHETTA, Notizie inedite su Andrea Sacchi, cit., p. 72. Incisa della Rocchetta considera che "se i ritratti dipinti dal Sacchi sono rari, è però, molto nota la tecnica del pittore, la sua maniera di modellare le carni e piani nettamente distinti da spigoli acuti, così da dare quasi l'impressione di poliedri, dì massi sbozzati, che attendano la rifinitura. Le sue figure sono solide, massicce, anche troppo, alle volte; si sente che hanno una consistenza, uno scheletro; il colore è vivace, ma le avvolge, le circonda, più o meno chiaro, secondo l'esposizione dei vari piani alla luce". Ibid.; Interessante anche il punto di vista di Bellori. A questo proposito sì veda l'ultima parte della sua Vita d'Andrea Sacchi, cit..

20) Cfr. M FAGIOLO DELL'ARCO, "Quarant'hore, fochi d'alegrezza, catafalchi, mascherate e cose simili". Dall'effimero alla struttura stabile in Roma barocca, in "II Seicento", Documenti e Interpretazioni, 1-2, Roma 1976, pp. 45-58.

21) Cfr. S. CARANDINI, Roma "gran teatro del mondo". Festa e Società nel XVII secolo, in "Il Seicento", cit., pp. 71-78.

22) A questo proposito si vedano: G. INCISA DELLA ROCCHETTA, Notizie inedite su Andrea Sacchi, cit., pp. 66-69; IDEM, Tre quadri Barberini acquistati dai Museo di Roma, in "Bollettino dei Musei Comunali di Roma", VI, 1-4, Roma 1959, pp. 23-30; P. PECCHIAI, Il Gesù di Roma, Roma 1952.

23) G. INCISA DELLA ROCCHETTA, Tre quadri Barberini acquistati dal Museo di Roma, cit., p. 30.-

24) Cfr. IDEM, Notizie inedite su Andrea Sacchi, cit., pp. 67-68.

25) Ibidem.

26) Cfr. G.P. BELLORI, Vite, Roma 1672, p. 5. Su Van Laer (detto il Bamboccio "perché era gobbo, mal disposto, e di sconcertata proportione" dice Passeri nelle sue Vite) e i Bamboccianti si veda G. BRIGANTI, Notizie per la fortuna storica dei "Bamboccianti", in IDEM, I Bamboccianti, Roma 1950. Di notevole interesse invece la nota di Sutherland Harris riferita alla presenza di una Natura Morta di Cerquozzi tra l'elenco delle opere dell'Inventario di Casa Sacchi. Infatti sembra che fosse di gran moda all'epoca possedere un quadretto dei Bamboccianti, ma è probabile che il Cerquozzi non fosse altro che un dono dell'artista a Sacchi. Dai documenti si rileva infatti che i due abitavano vicini e si frequentavano. A questo proposito vedi A. SUTHERLAND HARRIS, Andrea Sacchi, cit. p. 105-113-114-118-126.

27) I diversi giudizi sono tratti da G. BRIGANTI, I Bamboccianti, cit., pp. 17-26.

28) Su Sacchi architetto Sutherland Harris non pronuncia alcuna ipotesi. Rinvìamo perciò agli unici due articoli apparsi sull'argomento: M. PIACENTINI, Architetti Romani Minori nel '600, in "Palladio", IV, 1940, pp. 29-33 e N. WIBIRAL, A proposito di Andrea Sacchi architetto, in "Palladio", VI, 1955, pp. 56-65.

29) Cfr. N. WlBlRAL, art. cit..

30) Cfr. G.P. BELLORI, cit.

31) Cfr. Konstontin in "LEX/KON" fur Theologie un Kirke Vi, Freìburg, 1934.

32) Cfr. A. SUTHERLAND HARRIS, CÌt..

33) Cfr. G. BRIGANTI, Pietro da Cartona, cit., p. 90.

34) Ibidem.; sono anni travagliati nella vita di Sacchi (1641-1649): gli avvenimenti fondamentali sono il cambio di pontificato (Innocenze X} e la morte di Duquesnoy nel 1643.

35) Cfr, G. BRIGANTI, Pietro da Cartona, cit., p. 101.

36) Cfr. A. SUTHERLAND HARRIS, Andrea Sacchi, cit., p. 23, 97 e 98. Vedi anche G. INCISA DELLA BOCCHETTA, Notizie inedite su Andrea Sacchi, cit., p, 76.

37) Cfr. G.P. BELLORI, Vita d'Andrea Sacchi, cit., p. 64.

38) Cfr. R. GALLI, I tesori d'arte di un pittore del seicento, in "Archiginnasio", anno XXII, n. 5-6, sett. die. 1927, p. 229.

39) Sull'attitudine alla collezione ed in particolare sulla prestigiosa raccolta di Carlo Maratta si veda l'inventario pubblicato da Romeo Galli nel 1927 (cit.). Da cui risultano, oltre ai lasciti dopo la sua morte, anche le vendite successivamente effettuate. La preziosa raccolta era il frutto di due "fondi": quello dì Andrea Sacchi e quello del Cavalier Raspantino. Sulle vendite interessante risulta il documento pubblicato da E. BATTISTI, Acquisti della Collezione Marattì: postille documentarie su artisti italiani a Madrid e sulla collezione Maratta, in "Arte Antica e Moderna", Roma 1960, pp. 86-88.

40) L'aneddoto viene raccontato da Passeri e ripreso e commentato da INCISA DELLA ROCCHETTA, Notizie inedite su Andrea Socchi, cit., p. 74, ma su di una documentata dimostrazione di fonti dai Libri Mastri Vaticani.

41) A questo proposito si legga la prima parte del Testamento, qui riportato come Appendice I. C'è anche da precisare che, dopo la prima sepoltura nella chiesa di San Nicola Arcione, le ceneri di Sacchi non furono mai trasportate in San Giovanni in Laterano dove era stato eseguito il sepolcro.