Tra gli artisti della nostra città, il più radicato e quello che vi ha lasciato il
maggior numero di opere è certamentrrottamente
da 56 anni. Chi ricorda la Nettuno di quegli anni, ricorderà
certamente anche il giovane artista austriaco, la sua figura esile, i suoi
modi gentili, quel suo percorrere le vie del paese su una vecchia bicicletta,
sempre seguito dai suoi cani che lo accompagnavano anche in lunghe
nuotate da costa a costa. Già allora la città ed i suoi abitanti seppero
apprezzare le qualità artistiche di Georg Keil che, pur nelle difficoltà
quotidiane di chi sceglie di vivere di sola arte, ha continuato il suo percorso
pittorico, rimanendo sempre fedele alla sua vocazione ed alla sua scelta di
vita.
Le sue opere più note ed apprezzate sono certamente le chine su tela,
talvolta di grandi dimensioni, spesso delicatamente colorate, tutte così
personali nella tecnica da essere subito riconosciute come “Opera Keil”. Tre
sembrano essere, per quanto è possibile al momento conoscere della sua
vasta e diffusa produzione, i soggetti preferiti dall’artista. Le drammatiche
battaglie tra galeoni, dove i mari tempestosi, le vele squarciate, i fumi densi
delle polveri rendono vivi il fragore della battaglia, lo strazio dei feriti e la
disperazione dei naufraghi; un'invenzione sempre nuova e rinnovata, pur
nella ripetizione del soggetto. Altra tematica sono i ritratti, dove meglio si
coglie la peculiarità della sua tecnica e le grandi doti di disegnatore, unite
alla non comune capacità di leggere nell'animo del soggetto: la gioia sul viso
dei bimbi, le malinconie adolescenziali, i volti fieri della maturità.
Ricordo
infine, con particolare piacere, i paesaggi della Nettuno del presente e del
passato: le visioni di Astura, gli angoli e le vedute del Borgo medievale, la
vecchia e la nuova Stazione ferroviaria, Torre del Monumento, le chiese
perdute dell'Annunziata e di San Rocco, ma anche avvenimenti di rilievo
per la città, come l'approdo della Madonna delle Grazie.
'E passato molto
tempo da quel lontano 1954, quando Georg Keil scelse di vivere a Nettuno
e la città è profondamente cambiata: per lui sono venuti gli anni della
pensione, ma la sua abitazione è ancora in campagna e come allora scende
in città in bicicletta. Ora però non è più uno straniero, ma un riconosciuto
figlio di questa terra che ha onorato con la sua opera pittorica.
Questa
biografia, che accompagna una sua retrospettiva, voluta da amici ed
estimatori, è anche un riconoscimento ed una dichiarazione d'affetto della
Comunità di Nettuno, alla quale l'Amministrazione Comunale si è voluta
unire con l'assegnazione della Cittadinanza Onoraria.
L'Assessore alla Cultura
Giampiero Pedace. |