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Progetto grafico ed impaginazione
ALESSANDRO TOFANI

 


GEORG KEIL
“NETTUNO È IL MIO PAESE
IST MEIN ZUHAUSE”

 

GIORGIO PAGLIUCA
ALBERTO SULPIZI

Comune di Nettuno
Istituto Culturale Italo-Tedesco

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Presentazione dell'Assessore alla P.I. e Cultura
Giampiero Pedace

Tra gli artisti della nostra città, il più radicato e quello che vi ha lasciato il maggior numero di opere è certamentrrottamente da 56 anni. Chi ricorda la Nettuno di quegli anni, ricorderà certamente anche il giovane artista austriaco, la sua figura esile, i suoi modi gentili, quel suo percorrere le vie del paese su una vecchia bicicletta, sempre seguito dai suoi cani che lo accompagnavano anche in lunghe nuotate da costa a costa. Già allora la città ed i suoi abitanti seppero apprezzare le qualità artistiche di Georg Keil che, pur nelle difficoltà quotidiane di chi sceglie di vivere di sola arte, ha continuato il suo percorso pittorico, rimanendo sempre fedele alla sua vocazione ed alla sua scelta di vita.
Le sue opere più note ed apprezzate sono certamente le chine su tela, talvolta di grandi dimensioni, spesso delicatamente colorate, tutte così personali nella tecnica da essere subito riconosciute come “Opera Keil”. Tre sembrano essere, per quanto è possibile al momento conoscere della sua vasta e diffusa produzione, i soggetti preferiti dall’artista. Le drammatiche battaglie tra galeoni, dove i mari tempestosi, le vele squarciate, i fumi densi delle polveri rendono vivi il fragore della battaglia, lo strazio dei feriti e la disperazione dei naufraghi; un'invenzione sempre nuova e rinnovata, pur nella ripetizione del soggetto. Altra tematica sono i ritratti, dove meglio si coglie la peculiarità della sua tecnica e le grandi doti di disegnatore, unite alla non comune capacità di leggere nell'animo del soggetto: la gioia sul viso dei bimbi, le malinconie adolescenziali, i volti fieri della maturità.
Ricordo infine, con particolare piacere, i paesaggi della Nettuno del presente e del passato: le visioni di Astura, gli angoli e le vedute del Borgo medievale, la vecchia e la nuova Stazione ferroviaria, Torre del Monumento, le chiese perdute dell'Annunziata e di San Rocco, ma anche avvenimenti di rilievo per la città, come l'approdo della Madonna delle Grazie.
'E passato molto tempo da quel lontano 1954, quando Georg Keil scelse di vivere a Nettuno e la città è profondamente cambiata: per lui sono venuti gli anni della pensione, ma la sua abitazione è ancora in campagna e come allora scende in città in bicicletta. Ora però non è più uno straniero, ma un riconosciuto figlio di questa terra che ha onorato con la sua opera pittorica.
Questa biografia, che accompagna una sua retrospettiva, voluta da amici ed estimatori, è anche un riconoscimento ed una dichiarazione d'affetto della Comunità di Nettuno, alla quale l'Amministrazione Comunale si è voluta unire con l'assegnazione della Cittadinanza Onoraria.

L'Assessore alla Cultura
Giampiero Pedace.


OPERA APPARTENENTE AL FONDO BIBLIOGRAFICO
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