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NETTUNO IN FIAMME
Note di Guerra 1939 - 1945

di
DON VINCENZO CERRI

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10 - Una signorina che sa


24 dicembre 1943

Verso le ore 10.30 mi recai presso il Comando tedesco in Nettuno per chiedere il permesso di libera circolazione con la bicicletta, perchè accadeva spesso di essere chiamati d'urgenza per l'esercizio del nostro ministero. Nella sola giornata del 20 dicembre fui chiamato ben tre volte, percorrendo complessivamente circa sedici chilometri a piedi. Ben giustificata quindi la mia richiesta e il Comandante Schadach, bontà sua, fece scrivere per me:"Si autorizza il Signor Cerri Vincenzo a circolare con la bicicletta e si proibisce di sequestraglierla."

Qualche giorno dopo me la sequestrarono...

In quella occasione, trovandomi a tu per tu con il Comandante mi feci coraggio e gli feci osservare che la popolazione mal sopportava la scorretta condotta di certi soldati, che specie di notte, si appropriavano di quel poco che con tanta fatica era stato salvato. Mi rispose che già conosceva questi fatti e che avrebbe chiesto rinforzi al Comando di Roma per poter controllare meglio il comportamento delle truppe in riposo.

Qualche ora dopo mi recai a vedere in quali condizioni era stata ridotta la mia casa.
Sulla porta vi trovai scritto:
Gruss Gott, tritt ein bring Gluk herein
Tutte al loro posto le immagini sacre.
Quindi mi recai a pranzo dal forno di Palazzetti. Una delle commensali era la signorina Clara, interprete presso il Comando tedesco, persona informatissima dell'andamento della guerra.

Riferisco il colloquio avuto col Maresciallo Schadach e lei:


- Reverendo, i Nettunesi non potranno più tornare a Nettuno.
- Perchè?!
- Perchè a Nettuno sbarcheranno gli Americani.
- Stento a crederlo. Per effettuare una sbarco ci vuole altro che il piccolo porto di Anzio...
- Reverendo, mi ascolti. Pochi giorni fa fui chiamata improvvisamente di notte e col Comandante mi recai in macchina nei pressi di Torre Astura. Vi era stato un grave allarme e giunsero da Roma truppe celeri di rinforzo. Erano stati avvistati alcuni zatteroni americani in esplorazione. Or sono due giorni, vi è stato un altro allarme sempre nella zona del poligono di artiglieria.
- Comprendo. Ma come mai il Comando tedesco non prende i provvedimenti del caso? Lungo la costa si vedono solo alcune sentinelle; i pochi fortini di cemento fatti costruire dall'esercito italiano prima dell'otto settembre sono stati abbandonati. Non si può impedire uno sbarco con la sola demolizione delle case situate sulle vie che sboccano a mare...
- Reverendo, - conclude la signorina Clara con accento categorico e pronunciando lentamente le parole
- Lo sbarco a Nettuno è certissimo.

Non feci gran conto di questa solenne affermazione; anche se per ben tre volte avevo sognato di assistere allo sbarco, così come poi è avvenuto, da una finestra del Santuario di Nostra Signora delle Grazie, sovrastante la cappella di Santa Maria Goretti. Neppure i soldati italiani del mio Ritrovo Militare, ai quali raccontavo i miei sogni, credevano alla possibilità di una sbarco alleato a Nettuno.

 

SPERANZE MITRAGLIATE

31 dicembre 1943

Corre voce che la quinta armata americana sta per ricacciare i Tedeschi dal fronte di Cassino. I Nettunesi sperano sempre di tornare presto alle loro case. Fra tanto, hanno celebrato il Santo Natale "al freddo e al gelo"..."Non fra genti, ma fra giumenti"...

E siamo all'ultimo giorno dell'anno. A mezzanotte si odono numerosi colpi di cannone e di mitraglia.

- Ci siamo, - fanno alcuni. - Forse i Tedeschi incominciano a ritirarsi...
Macchè: non si tratta di battaglie, nè aeree nè terrestri...
I Tedeschi ammazzano a colpi di cannone l'anno vecchio e annunciano al mondo l'entrata del nuovo!...
Incominciamo bene!

"GENNAIO METTE AI MONTI LA PARRUCCA"

Il I°dell'anno nuovo: un giorno ventoso, piovoso, gelido; sembra che voglia segnare l'inizio di una vita più dura ed incerta...
Cresceva la nostra speranza di tornare presto alle nostre case, convinti che un giorno o l'altro gli anglo-americani provenienti dal fronte di Cassino, si sarebbero spinti decisamente verso Roma. Invece andava addensandosi sul nostro capo la più terribile bufera che la nostra storia ricordi.





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