Le multicolori truppe alleate sembravano essersi così affezionate a Nettunia da non volerla più abbandonare...
Si era ai primi di maggio e nessun movimento importante si era ancora verificato nei fronti di guerra.
Frattanto fu tale il senso di nostalgia che invase l'animo dei Nettunesi in esilio, che molti di essi divennero fortemente irrequieti. Erano decisi di tornarsene in paese, l'avessero anche ridotto in un cumulo di macerie... Ma la via era ancora sbarrata, né si poteva prevedere quando sarebbe stata riaperta al traffico.
Di più, giungevano voci tristissime secondo le quali la cittadina di Nettuno era davvero totalmente distrutta e che le Autorità stavano prendendo provvedimenti per l'assistenza ai profughi anche nei prossimi mesi invernali...
Ma tutte queste voci non fecero che far crescere in loro la voglia di tornare al più presto alla propria Terra, fosse anche a piedi. Questo desiderio si fece ancor più vivo dopo che le truppe alleate, il 13 maggio, incominciarono i tanto attesi movimenti che preludevano all'occupazione di Roma, e il 25 la truppe del settore del Garigliano riuscirono a congiungersi con quelle operanti sul fronte di Nettunia, liberando così tutta la fascia costiera dall'influenza tedesca. |