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PAOLO SEGNERI:
UN CLASSICO
DELLA TRADIZIONE
CRISTIANA

ATTI DEL CONVEGNO INTERNAZIONALE
DI STUDI SU PAOLO SEGNERI
NEL 300° ANNIVERSARIO
DELLA MORTE (1694-1994)
NETTUNO
9 DICEMBRE 1994, 18-21 MAGGIO 1995

di
ROCCO PATERNOSTRO
ANDREA FEDI

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A MO' DI PREFAZIONE

di Rocco PATERNOSTRO

NETTUNO 14 APRILE 1998

 La mia non vuole essere un'introduzione che parli del valore scientifico di questi Atti e del relativo Convegno di studi che li ha prodotti. Più modestamente, ma più polemicamente, la mia vuole essere una breve nota che racconti la storia tormentata e difficile di questo volume, di come esso sia riuscito a vedere la luce nonostante i numerosi ostacoli incontrati nella sua gestazione. Questa introduzione è dunque un pretesto: il pretesto che io, approfittando del mio ruolo di curatore, offro a me stesso - non senza una forte vena di quella partigianeria che Gramsci, riprendendo Hebbel, raccomandava doversi sempre tenere nei fatti della vita - per dire, o meglio per accennare alle difficoltà e agli ostacoli che ho dovuto superare, ascrivibili per una buona parte al pletorico funzionamento della complessa, intricata e tortuosa macchina amministrativa, resa oggi ancora più difficile da governare da tutti quei lacci e laccioli giuridico-burocratici sopravvenuti, nella gestione della cosa pubblica, in seguito a quel fenomeno tutto italiano che è " mani pulite ".

Insomma questa introduzione vuole essere il pretesto per far conoscere come una classe politica di provincia abbia cercato, con ogni mezzo, di ostacolare la pubblicazione di questo volume segneriano in nome di una politica culturale che, mettendo in sottordine gli avvenimenti scientifici dal carattere di eccezionalità, quale è appunto la celebrazione di un centenario, riteneva di dover privilegiare soprattutto eventi popolari quali le Kermesse pallonare e canzonettistiche, o le frequentatissime feste di Partito.

Mi ritorna in mente quando, ormai a fine Convegno, su un " giornaluccio " locale, apparve uno sgrammaticato e artatamente diffamatorio articolo-intervista dal titolo Uno schiaffo alla memoria di Paolo Segneri, in cui l'intervistato, un vanaglorioso, effimero neo-assessore, e l'intervistatore, un supponente e presuntuoso ignorante, per i quali Paolo Segneri era poco più che un nome, lanciavano ignominiose insulsaggini sul Convegno e su chi fortemente aveva operato per realizzarlo. Quell'offensivo articolo, aldilà del gratuito sproloquio, nascondeva un disegno molto preciso: il disegno politico-culturale di non finanziare - nonostante fosse già stato, da tempo, deliberato un contributo di otto milioni di lire - la pubblicazione degli Atti segneriani, preferendo la nuova classe politica nel frattempo sopraggiunta ad amministrare la cosa pubblica spendere i soldi per finanziare una sbiadita e insignificante paesana intrapresa dell'" effimero ": la così detta " estate nettunese ".

Ma nonostante tutto e a dispetto di tutti, gli Atti hanno visto la luce. Ciò grazie alla disponibilità e alla sensibilità culturale del direttore della rivista newyorchese " Forum Italicum ", prof. Mario B. Mignone (Department of European Languages, Literatures, and Cultures, SUNY Stony Brook) e del preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università La Sapienza di Roma, prof. Emanuele Paratore, che, in forme diverse, hanno garantito la quasi totale copertura economica della stampa di questo volume. Ma anche grazie alla disponibilità della Banca di Credito Cooperativo di Nettuno che ha stanziato per la pubblicazione degli Atti la somma di cinquecentomila lire.

Certamente questo volume vede oggi la luce anche per l'impegno profuso a suo tempo, ovvero a monte dell'intera operazione culturale, dall'ex sindaco di Nettuno, Giuseppe Monaco, e dall'ex assessore alla cultura Giuseppe Fiori, che insieme a me hanno fortemente voluto e creduto nel Convegno e quindi hanno indefessamente operato per la realizzazione di così alta e impegnativa iniziativa scientifica.

Questa, per altro, si è potuta configurare così come si presenta, di alto livello, grazie alle intelligenti, dotte e penetranti analisi esegetico-interpretative di prestigiosi studiosi italiani e stranieri, che hanno dato vita a quattro giornate di studio intensissime e indimenticabili per sapere, dottrina e umanità. A tutti costoro che in diverse forme e maniere hanno contribuito alla realizzazione di questo volume va il mio più profondo e sentito ringraziamento con una menzione particolare all'opera davvero preziosa e insostituibile di revisione e rilettura dei testi svolta da Andrea Fedi, con cui ho condiviso le fatiche della curatela del volume. Eppure, nonostante ciò, un grande rimpianto mi porto nel cuore: quello determinato da un'assenza, da una mancanza, ovvero il rimpianto di non poter annoverare tra i contributi scientifici quello di Mario Scotti che nella giornata conclusiva del Convegno indagò da par suo sulla presenza segneriana nell'opera di Manzoni.

Ora, a circa tre anni di distanza dalla celebrazione del Convegno, nel licenziare alle stampe questo volume non mi comporterò come di solito si comportano i prefatori perché non spenderò una sola parola in più sul suo valore scientifico; al contrario lascerò che sia il lettore in piena autonomia e libertà a giudicare, facendo mio, in tal senso, quanto nel lontano 1664 ebbe modo di scrivere lo stesso Paolo Segneri a proposito dell'arte della persuasione:

Soglionsi gli Oratori comunemente procacciar la benevolenza, e lusingar la credulità di chi gli ode, con dissimulare per via di occulti artifici ciò ch'eglin'hanno o di speciale affezione, o di privata utilità nella causa, e con ispacciarsi tutti carità, tutti zelo. Ma lungi lungi da me precetti mal confacevoli a un cuor leale. Io mi dichiaro apertissimamente sì che ognun sappialo, di voler trattare una causa in cui son tutto passione, tutto interesse. [,..] Però guardatevi di non prestar niuna fede, se non a quello, ch'io farò vedervi con gli occhi, e toccar con mano. Non havete a tenere in pregio veruno il peso della mia autorità, ma solamente il valor delle mie ragioni.

Rocco PATERNOSTRO

Nettuno, 14 aprile 1998







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