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NETTUNO
LA SUA STORIA

 

Giancarlo Baiocco - Laura Baiocco
Eugenio Bartolini - Chiara Conte
Maria Luisa Del Giudice - Francesco Di Mario
Agnese Livia Fischetti - Arnaldo Liboni
Vincenzo Monti - Rocco Paternostro
Alberto Sulpizi - Laura Zecchinelli

 

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L'OTTOCENTO

Vincenzo Monti

 


C. Eckardt: Nettuno 1874.

 

La Terra di Nettuno, all’inizio del secolo, faceva parte del vasto territorio dello Stato della Chiesa, prossimo a Roma, chiamato “Comarca” e successivamente Agro Romano o Campagna Romana.


Tutto questo territorio è stato ben descritto dai vari viaggiatori e pittori che percorrevano il circondario di Roma, allora terra della solitudine e del silenzio, fatta di paludi, prati, ampie distese disabitate, punteggiate da ruderi d’acquedotti, torri, boschi inaccessibili, burroni scoscesi. A popolarlo erano più bufali e pecore che non uomini. Pur tuttavia la luce e i colori di queste terre affascinarono un po’ tutti gli artisti nella prima metà dell’Ottocento, creando forti emozioni e suggestioni incomparabili, soprattutto per chi proveniva da città ormai in piena civiltà industriale.


J.J.Frey: Acquedotti nella campagna, Roma 1865.


La popolazione di Nettuno e Porto d’Anzio, che nel 1782 era complessivamente di 1.757 abitanti, iniziava gradualmente ad aumentare, rispecchiando la tendenza demografica dei territori dello Stato Pontificio nei quali si manifestava un incremento, sia pure lento e discontinuo, per poi diminuire successivamente, a causa di una crisi agricola, durante il periodo bellico napoleonico.


La Rivoluzione francese aveva trovato in Italia numerosi sostenitori, specialmente tra i ceti borghesi, che si erano uniti con entusiasmo alle idee rivoluzionarie. Negli anni successivi, però, la campagna antireligiosa e il terrore avevano prodotto un sentimento antifrancese nel popolo. E’ in questo quadro che s’inserisce la discesa di Napoleone Bonaparte in Italia.


In questo periodo Nettuno e Porto d’Anzio sono pienamente coinvolte nelle vicende politiche dello Stato della Chiesa; dopo la proclamazione della Repubblica romana, un distaccamento repubblicano crea un quartiere generale a Villa Corsini in Anzio e subisce i continui attacchi delle truppe francesi che si sono asserragliate nel fortino del porto.


P. Anesi: Villa Corsini, Anzio, 1746.


Lo Stato Pontificio, preoccupato, oltre che dei rivoluzionari francesi anche dei ripetuti assalti che i pirati lanciavano contro il litorale, decide di potenziare le difese delle Torri di Nettuno ed Astura, aumentando il numero dei soldati, soprattutto presso il Forte Sangallo a Nettuno.

 


La Fortezza di Nettuno.


Il Comune di Nettuno viene distaccato dal circondario di Roma ed entra a far parte di quello di Velletri. Anzio non esiste ancora come entità amministrativa ed è solo un piccolo porto con una colonia penale e pochi residenti, per lo più addetti al carcere.

A Roma Pio VII nomina il cardinale Ercole Consalvi segretario di Stato e gli concede il controllo su varie congregazioni romane; col tempo l’onnipresente cardinale diventa il suo braccio destro negli affari spirituali e temporali.
Nel 1801 la Francia di Napoleone e Pio VII firmano un concordato che regola i rapporti tra Stato e Chiesa.


Sul mare di Nettuno imperversano i pirati che attaccano i bastimenti pieni di carbone e cereali, creando un grave danno al commercio di Nettuno con Livorno e Genova.


F.F.A. Ferogio: Nettuno, 1840.


I turchi sbarcano sulla costa quasi quotidianamente con rapimenti di persone e cose. Il commercio dei legnami da costruzione della macchia di Nettuno con tutti gli stati di Europa è quasi del tutto interrotto.


In questi primi anni del secolo le condizioni del paese e di tutta la popolazione sono molto precarie; ai margini del territorio regna uno dei più grandi flagelli dell’umanità: la malaria, che provoca numerosi morti. L’assistenza agli infermi, ai feriti, ai marinai, sia forestieri che nettunesi, è fornita da un medico e da un chirurgo dell’Ospedale senza alcun pagamento, sotto il controllo della Reverenda Camera Apostolica.


La Repubblica Italiana diventa Regno d’Italia e il 26 maggio 1805 Napoleone ne viene incoronato re.
Anche se le condizioni economiche del paese non sono splendide molti viaggiatori stranieri, tra i quali l’inglese Ellis Cornelia Knight, ammirano e descrivono le donne di Nettuno, molto belle, operose e che indossano nei giorni di festa un ricchissimo costume guarnito di merletti, di vario colore secondo lo stato sociale. L’educazione dei giovani di Nettuno è affidata ai religiosi ed in particolare alle Maestre Pie Filippini che già da parecchi anni si sono integrate nel territorio e ricevono un assegno annuo dalla Camera Apostolica con altri emolumenti versati dalla Comunità.


Santa Lucia Filippini


Nel 1809 la Francia si annette lo Stato Pontificio. A Nettuno, incluso nel dipartimento di Velletri, dopo la soppressione dell’ordine monastico dei Minori Conventuali, la chiesa ed il convento di S. Francesco e S. Bartolomeo vengono adibiti a caserma per una brigata di gendarmi e a scuderia di cavalli.
E’ dello stesso anno la bella incisione del pittore Bartolomeo Pinelli che raffigura le donne nettunesi con bambino nel loro costume, in ambiente contadino.


La popolazione, scesa a 1200 abitanti, si trova coinvolta nella guerra tra i francesi che attaccano da terra e gli inglesi che cannoneggiano da mare. Nel mese di ottobre del 1813 vi è l’epilogo della battaglia con la distruzione del Fortino e della Torre di Anzio ed il bombardamento della costa di Nettuno da parte di una flotta inglese, partita dalla vicina isola di Ponza, per vendicare la mancata assistenza, nell’anno precedente, ad una nave della Regina: il saccheggio conseguente dura due giorni.

 


B. Pinelli: costumi di Nettuno 1809.


Nel 1814 Napoleone è costretto ad abdicare e viene esiliato nell’isola d’Elba. In Francia torna la dinastia borbonica, in Piemonte i Savoia. L’Austria ritorna in possesso della Lombardia e del Veneto; il papa Pio VII torna a Roma con il segretario Consalvi che continua il suo lavoro di riorganizzazione amministrativa, mantenendo intatti i confini dello Stato della Chiesa, precedenti l’invasione francese. Con l’aiuto di Antonio Canova riesce ad ottenere la restituzione della maggior parte delle opere d’arte trafugate dai francesi.


Nel 1815 Napoleone viene sconfitto definitivamente e il Congresso di Vienna divide l’Italia. Pio VII ristabilisce a Roma una certa tranquillità, con ripresa economica e commerciale e con l’arrivo di sempre più numerosi stranieri.

 


Madonna delle Grazie Patrona di Nettuno


Nel 1816 la Comunità di Nettuno reclama con la Reverenda Camera Apostolica per il cattivo stato nel quale venivano lasciate le fortificazioni e le mura del paese e contro il “motu” proprio del Papa inizia un ricorso al tribunale della Rota che durò nove lunghi anni; alla fine la sentenza fu a favore dei nettunesi, difesi da un nobile concittadino, l’avvocato Calcedonio Soffredini. Nello stesso anno una grande siccità colpisce la campagna di Nettuno; si rischia di perdere tutto il raccolto, ma la grande devozione di tutto il popolo nettunese per la Madonna delle Grazie, porta il cielo a coprirsi di nubi con pioggia abbondante, dopo una solenne processione di penitenza.

Nel 1817 il segretario dello stato pontificio, Ercole Consalvi, opera una nuova ripartizione del territorio, e Nettuno viene a far parte del distretto di Roma, con Albano, Castelnuovo di Porto, Frascati e Rocca Priora.

Nel 1818 Giovan Battista Rasi interviene con i suoi studi in un’annosa controversia tra la popolazione e le autorità locali contro la Reverenda Camera Apostolica per i diritti di pascolo e di semina sul territorio che la Chiesa non aveva mai voluto riconoscere, neanche quando i nettunesi cedettero dieci rubbi di terreno a papa Innocenzo XII per la costruzione dell’odierno porto di Anzio.


C. Vacher: Nettuno (sec XIX).


Tra il 1820 ed il 1825, mentre in tutto il territorio italiano si diffondono delle società segrete, costituite da liberali che presero il nome di Carbonari, nulla di particolare accade a Nettuno ed al porto di Anzio, dove per l’aumento della popolazione cresce la necessità di nuovi servizi ed in particolare di quelli religiosi. Ad Anzio, nella parrocchia, viene eretta la Fonte Battesimale per cui i neonati del posto non devono essere più portati a Nettuno per essere battezzati.


La Comunità di Nettuno riafferma l’antichissimo esercizio del pascolo, senza pagamento alla Camera Apostolica, nel quarto di levante del proprio territorio.
Nel 1825 Antonio Nibby, topografo, storico e professore di archeologia, riconosce negli scavi di Conca i resti dell’antica città di Satricum. All’epoca le località di Conca, Acciarella e Le Ferriere, per complessivi 7.340 ettari, facevano parte del territorio di Nettuno e vi rimasero fino al 1934.
Altra scoperta dell’epoca è stato il ritrovamento di antiche mura, sepolcri ed ambienti termali in un terreno adiacente a Villa Costaguti (oggi Villa Borghese).

 


Mappa di Satricum.


Nel 1827 una nuova riforma amministrativa dello Stato Pontificio riunisce la popolazione del porto Innocenziano a quella di Nettuno sotto la denominazione di “Comune di Nettuno e Porto d’Anzio”. La popolazione riunita è di 1.565 abitanti.
Lo storico Nibby parla della Comarca di Roma sul mare come di una spiaggia coperta di rovine imponenti, residui di antiche colonne e capitelli, pavimenti di mosaico che davano l’idea di quali genti avessero abitato tale zona. La fortezza di Nettuno è trovata in uno stato di decadenza e di squallore tale da poter servire solo a guardia della costa contro i pirati ed a controllo sanitario. L’aspetto delle strade e delle case del paese non è confortante, malgrado il clima ameno. Lo storico ricorda l’antico monumento sepolcrale, chiamato volgarmente Torre del Monumento o Torraccio, lungo un’antica strada di comunicazione che raggiungeva la Via Appia.
Si conclude la causa per il restauro e la manutenzione delle mura castellane a favore dei cittadini di Nettuno.

 


Nettuno: Mura castellane,
restaurate da papa Pio IX.


Nel 1830, mentre Mazzini, arrestato dalla polizia sabauda e costretto all’esilio in Francia, crea un movimento politico, “la Giovine Italia”, con un programma politico unitario, a Nettuno iniziano i lavori di restauro delle mura castellane e la costruzione da parte della Camera Apostolica di una solida strada lungo la sponda del mare.

Nasce a Nettuno Benedetto Brovelli, futuro canonico della Collegiata di S. Giovanni che insieme al fratello Giovanni, nato nel 1832, ereditano tutti i beni e lo stesso cognome dei Soffredini, dando inizio ad una delle famiglie più ricche ed influenti del paese.

La rivoluzione francese aveva già scosso l’Europa e vari movimenti popolari ridestano in Italia le antiche idee di libertà e di unità nazionale.
Nel 1831 viene eletto Papa Gregorio XVI, che ossessionato dall’azione dei gruppi liberali chiama in aiuto le truppe austriache che si insediano nei vari presidi della “Comarca di Roma”.


Nello stesso anno per notevoli difficoltà economiche, legate soprattutto al mantenimento delle milizie austriache, la Camera Apostolica vende alcune proprietà camerali. La tenuta di Nettuno viene acquistata dal principe Camillo Borghese-Aldobrandini per 400.000 scudi; del feudo fa parte anche Torre Astura dove vengono effettuati lavori edilizi per la sua trasformazione in abitazione, anche se la residenza ufficiale dei Borghese sarà Villa Costaguti o Bell’Aspetto, acquistata l’anno successivo.


Villa Costaguti o Bell’Aspetto.


Gli anni trenta del secolo portano in tutta Italia un generale fermento contro l’oppressione austriaca, alimentato dalle ideologie della società segreta mazziniana, che sostenevano un programma unitario e democratico, con la partecipazione globale del popolo, in particolare delle giovani generazioni, al fine di costituire un Paese libero ed unito. Gli ideali di Mazzini fomentano alcune rivolte popolari subito represse.

 


H. Corrodi: Borgo di Nettuno (sec.XIX).


Gli abitanti di Nettuno e Porto d’Anzio sono 1.764, ma ben presto la popolazione viene sconvolta da una grave epidemia di colera per la quale i nettunesi richiedono la protezione della loro Madonna delle Grazie con una processione notturna, ristretta a poche persone per non propagare il male tra la gente.


Nel 1840, per mancanza di un collegamento diretto con Roma, Nettuno è in gravi difficoltà economiche tanto che nel paese si deve chiudere l’Ospedale; non si può dare assistenza alle famiglie povere ed agli infermi più gravi. L’ospedale che era stato voluto dai cittadini per curare i poveri si trovava tra l’inizio di Via Romana e l’attuale largo Trafelli; aveva annessa una cappella intitolata alla Madonna dei Raccomandati. La vicina fontana, detta dell’Ospedaletto, ricorda ancora oggi l’antico ospedale.


Fontana dell’Ospedaletto


Per rendere più agevole l’ingresso al paese viene allargata la porta delle mura ed abbattuto il ponte levatoio; i fossati vengono colmati per ingrandire la piazza esterna al borgo.

Nel 1846 viene eletto pontefice Pio IX (Giovanni Mastai Ferretti) al quale il municipio di Nettuno e di Anzio chiede di ripristinare il vecchio porto neroniano ed avviare la costruzione di una strada ferrata con Roma.

Intorno alla metà dell’Ottocento scoppiano rivolte in varie parti d’Italia per l’affermazione dei principi repubblicani (Prima Guerra d’Indipendenza), legate anche ad una grande crisi economica che investe tutti gli stati europei, colpendo in particolare la classe degli operai, che organizzano manifestazioni nelle principali aree industrializzate.

In Italia Goffredo Mameli compone l’inno “Fratelli d’Italia”. La popolazione a Nettuno e Porto d’Anzio è di circa 1400 persone che aumentano durante il periodo invernale per i contadini stagionali, provenienti in gran parte dal Regno di Napoli. Il papa Pio IX, dopo la sua fuga nella rocca di Gaeta, nel ritorno verso Roma, viene ben accolto nel porto di Anzio e promette agli abitanti del luogo un grande aiuto.

Concede contributi per la Chiesa di Sant’Antonio, per il restauro del vecchio Porto Neroniano e provvede ad inviare da Nettuno due Maestre Pie Filippini alle quali vengono affidate l’educazione e l’addestramento delle fanciulle del luogo. Il decennio successivo alla prima guerra d’indipendenza, vede sul piano politico l’affermazione di due personaggi che saranno i principali fautori dell’unità italiana: Vittorio Emanuele II e Camillo Benso conte di Cavour.


P. Giommi: Chiesa di S. Antonio ad Anzio, 1855


Cavour viene eletto deputato nel 1849, e tre anni dopo, in seguito alle dimissioni del ministro d’Azeglio, diviene primo ministro del regno di Sardegna. Nella politica interna, Cavour promuove una serie di riforme per rendere il Piemonte lo stato più moderno e ricco d’Italia, in grado di guidare il Risorgimento nazionale.

Nel 1851 il Comune denominato di “Nettuno e Porto d’Anzio” riceve il Re Ferdinando II e la Regina Maria Cristina di Savoia che con i figli giunge per mare da Gaeta, per recarsi in visita a Castel Gandolfo dal pontefice Pio IX.
Viene costruito il ponte sul fiume Loricina per creare una strada nuova e più ampia in devozione della Madonna delle Grazie, protettrice degli abitanti di Nettuno e di Anzio.

 


Nettuno: Ponte sul fiumetto Loricina.

 

Nello stesso anno, 1852, un dispaccio pontificio assegna all’Università dei Cittadini di Nettuno alcuni beni provenienti dalle terre della famiglia Borghese, per il mantenimento dell’Asilo infantile, creato da Marcantonio Borghese dopo l’aumento della popolazione, e per la refezione scolastica.
Da una statistica dello Stato Pontificio si rileva che a Nettuno vi sono 220 case, 275 famiglie e 1192 abitanti, mentre Porto d’Anzio ha 67 case, 166 famiglie e 996 abitanti.

A metà dell’Ottocento un gran numero di scrittori (tra i quali il Gregorovius e pittori di ogni nazione) illustrano il paese nei suoi aspetti più caratteristici e suggestivi, testimoniando che la costa è ormai per i romani un luogo di divertimento, per fare bagni o imbarcarsi alla volta di Napoli.

Nei dipinti si nota quasi sempre la villa della famiglia Borghese in mezzo ad un parco selvaggio di lecci ed olivi, il borgo costruito sul mare, celebre per la bellezza delle sue donne e per il loro magnifico costume, ed in lontananza il piccolo castello di Astura, dove l’ultimo degli Svevi, Corradino, sconfitto a Tagliacozzo, si rifugiò, e dove il traditore Frangipani lo consegnò al crudele Carlo d’Angiò.

La costa di Anzio e Nettuno è piena di mucchi di legna e carbone, estratti dai boschi circostanti, che vengono trasportati dai bufali sulle spiagge e poi inviati a Napoli come materiale edile o combustibile.
Con Nettuno termina la civiltà umana su questa costa perché subito dopo comincia il deserto pontino con la palude e la malaria.

 


E. Lear: Nettuno 1846.


Anonimo: Il Borgo di Nettuno, (sec. XIX).

 

Nel 1855 viene costruito il cimitero sul terreno dell’antico convento di Santa Maria del Quarto, nel luogo dove si trovava un casino di caccia; contemporaneamente viene restaurata la vecchia chiesa, restituita al culto del popolo nettunese.

Il pontefice Pio IX, per desiderio degli anziati, istituisce il comune di Anzio, con effetto giuridico dal 1° gennaio del 1857, con ripartizione dei rispettivi territori, ma sempre sotto il Vice Governo di Nettuno.

Viene restaurata “la macchina” per il trasporto della statua lignea della Madonna delle Grazie, che nella prima domenica di maggio viene condotta con sontuosa processione nella Collegiata di S. Giovanni.

Il 25 ottobre del 1856 nasce a Nettuno, il pittore Salvatore Valeri, allievo nell’arte del disegno e della pittura all’Accademia di S. Luca a Roma, e vincitore fin da giovane di numerosi concorsi. Nel 1883 si trasferisce a Costantinopoli per trarne spunti e motivi per la sua produzione artistica. Il sultano Abdul Hamid II gli affida l’istruzione dei propri figli e lo eleva a rango di Bey. Ottiene la docenza di pittura presso l’Accademia delle Belle Arti di Costantinopoli. L’opera pittorica dell’artista nettunese ritrae vari personaggi della vita quotidiana orientale e rimane un’impareggiabile fonte di documentazione dei costumi ed aspetti della vita pittoresca dei luoghi, dando grande impulso a quella pittura detta ”orientalismo”. Molte tele si conservano, ancora oggi, ad Istanbul, sia in luoghi pubblici che in case private; viene considerato insieme a Zonaro e De Mango tra i più bravi pittori orientalisti italiani. Per questa sua attività all’estero riceve dal Governo Italiano numerose decorazioni ed onorificenze. Torna in Italia con tutta la famiglia e si stabilisce in una villetta in Via C. Colombo a Nettuno. Trascorre molte ore tra i concittadini che lo ricordano come un tipo schivo, ma sempre pronto con la matita a disegnare un personaggio o un ambiente che lo attraeva. Muore a Nettuno il 30 dicembre del 1946.


Salvatore Valeri.

Quadro di Salvatore Valeri.


A livello nazionale Cavour e Napoleone III si incontrano e stabiliscono gli accordi per un intervento contro gli Austriaci che il 29 aprile del 1859 passano il Ticino: scoppia così la Seconda Guerra d’Indipendenza.

Il 31 agosto del 1859 nasce a Nettuno Francesco Felici, laureato in Medicina e Chirurgia alla Regia Università di Roma nel 1885; si interessa subito di una delle branche nascenti della medicina di fine Ottocento e diviene specialista insigne per le malattie della gola. Dopo un’esperienza napoletana torna a Roma, dove con altri specialisti partecipa alla nascita della Società di Otorinolaringoiatria che si interessa delle malattie dell’orecchio, bocca e naso. Autore di numerose pubblicazioni presentate in vari congressi muore a soli 33 anni, il 29 aprile del 1893, per una broncopolmonite.

Nel 1860 Garibaldi raccoglie un migliaio di uomini e con la famosa spedizione sbarca in Sicilia; con l’aiuto dei volontari “picciotti” siciliani sconfigge le truppe borboniche, conquista Palermo, attraversa lo stretto e si dirige verso Napoli. Il 25 ottobre sul fiume Volturno, a Teano, saluta il primo re d’Italia Vittorio Emanuele II. L’unione del Paese era avvenuta così rapidamente da creare numerose difficoltà di governo. Si presenta una situazione sociale, sanitaria ed economica molto diversa tra le varie regioni; mancanza quasi totale di industrie nel Sud, mentre ben diversa è la situazione al Nord.

Difficile il problema sanitario: colera e tifo si manifestano soprattutto nel Meridione per mancanza di acquedotti e d’igiene. L’istruzione pubblica è ben organizzata soltanto in Piemonte e in Lombardia, mentre circa l’80% della popolazione è analfabeta. Molti politici avrebbero voluto che ogni regione avesse un proprio ordinamento, ma per timore di perdere l’unità, il Paese è diviso solo in province ed in comuni con a capo un sindaco.

Il 4 marzo del 1863 nasce a Nettuno da una modesta famiglia di contadini Angelo Castellani, clarinettista, compositore, concertatore, direttore di banda musicale. A 18 anni intraprende lo studio della musica nell’esercito e viene destinato al 52° Reggimento di Fanteria di Vigevano (Pavia). ‘E iscritto nell’albo d’onore del Conservatorio di S. Cecilia in Roma per una sua composizione dal titolo “Omaggio a Roma”. Il Principe Amedeo di Savoia lo premia con lo stemma reale. Si trasferisce a Verona e a Mantova dove ottiene per le molteplici esibizioni testimonianze dai giornali dell’epoca. Numerosi i successi e premi in piazze italiane ed estere come direttore di banda. Nel 1914
vince a Pesaro il 1° premio del concorso rossiniano. Solo nel 1921 decide di accettare la direzione della banda di Nettuno rinunciando a molte altre offerte. Il podio dal quale dirige la banda cittadina, ogni giovedì e domenica d’estate, davanti ai numerosi villeggianti che raggiungevano Nettuno da Roma, è in Piazza Umberto I, oggi piazza Mazzini. L’ultima sua composizione è “Nettuno”, una marcia complessa, sicura nella tecnica con freschezza e varietà di ispirazione. Muore a Marino, presso la figlia Bianca, il 1° ottobre del 1949.


Angelo Castellani.

 

Nel 1864 Francia e Italia stipulano una convenzione con la quale stabiliscono il ritiro delle truppe francesi da Roma e la rinuncia da parte italiana ad occupare lo Stato della Chiesa.
Al tempo l’assistenza sanitaria è ancora assicurata dal piccolo ospedale di Via Romana (l‘Ospedaletto), ubicato all’inizio di Via Romana e trasformato successivamente dai Borghese in abitazioni civili. Una Congregazione di Carità ed un’annuale offerta di 30 scudi della famiglia Soffredini provvedono alle necessità sanitarie di circa 1500 abitanti.

Nel 1865 la capitale è trasferita da Torino a Firenze. Nel Meridione, però, il malcontento cresce, dando vita, al fenomeno del brigantaggio; manifestazione di un forte disagio sia economico che sociale. Drastici sono i provvedimenti dello Stato che invia metà dell’esercito per frenare le atrocità dei briganti. Italia e Prussia stipulano un accordo militare anti-austriaco ed entrano nella III guerra d’indipendenza, subendo sconfitte a Custoza e Lissa. Il Congresso degli Stati Uniti d’America sancisce l’uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione di colore e sesso.

Nel 1867 il Comune di Nettuno è presieduto da un Vice- Governatore; ha un bollo di bronzo ad umido, tondo, che reca, nel centro, la Tiara Pontificia con relative chiavi e intorno la scritta“Vice Governo di Nettuno e Porto d’Anzio”.


Bollo di bronzo con Tiara Pontificia
del Comune di Nettuno.


Pio IX ordina di restaurare le mura del borgo di Nettuno, minacciate dal mare; a ricordo di questi lavori è posta un’ epigrafe, ancora oggi presente sulle mura.
Nello stesso anno il popolo di Nettuno per impedire il diffondersi di un male terribile: il colera, chiede un miracolo alla Madonna delle Grazie che è trasportata, seguita da numerosi devoti in continua preghiera, nella Chiesa di S. Francesco, essendo la Collegiata chiusa per lavori di restauro.

Il 18 agosto 1867 nasce a Nettuno, Giuseppe Brovelli, (deceduto il 26/11/1936), che più tardi aggiungerà il cognome Soffredini. Storico, scrittore e pittore, soprattutto del nostro territorio. Assessore al Comune di Nettuno, ricopre anche la carica di agente consolare di Francia a Porto d’Anzio, titolo che i Brovelli si trasmettevano di generazione in generazione. Appassionato ricercatore e studioso di storia locale scrive il libro “Neptunia”, pubblicato nel 1923. Numerosi i suoi quadri con vedute del paese, con le donne in costume popolare, con le immagini storiche della processione della Madonna delle Grazie. Famoso è il ritratto di Santa Maria Goretti, oggi classico santino nellachiesa dei Passionisti a S. Rocco. Importante la grande tela conservata nella “Sala Serra” del palazzo comunale, rappresentante la recita dell’Alceo di Ongaro nel palazzo Colonna di Nettuno. Con Regio decreto del 1886 la famiglia Brovelli si fregia del cognome Soffredini, ormai estinta dopo l’ultimo discendente Calcedonio Soffredini, famoso avvocato che intervenne spesso contro la Camera Apostolica a favore della Comunità di Nettuno.

 


Quadro di Giuseppe Brovelli Soffredini
“Chiesa di S. Francesco a Nettuno”.

 

 


Ritratto di S.Maria Goretti,
di Giuseppe Brovelli Soffredini


Nello stesso anno viene restaurata la Chiesa Collegiata di S. Giovanni, ridotta in uno stato deplorevole e rovinata negli stucchi e nelle cornici, ad opera del pittore di Genzano Andrea Monti e di suo figlio Virginio.

Nel 1870 la Francia di Napoleone III viene sconfitta dai prussiani; venuta meno a Roma la difesa francese, il governo italiano con un atto di forza occupa la città attraverso la breccia aperta a Porta Pia il 20 settembre dalle truppe comandate dal generale Cadorna. Il papa Pio IX si chiude nel Vaticano. Roma viene annessa al Regno d’Italia; tale data segna la fine dello Stato Pontificio. La provincia di Roma diventa unica e suddivisa in cinque circondari, 51 mandamenti e 227 comuni. Il 2 ottobre Roma diventa capitale del Regno d’Italia.

Al primo censimento nazionale post-unitario, Nettuno ha 2165 abitanti su una superficie di 8027 ettari, Anzio ha 1932 abitanti su una superficie di 4312 ettari.

L’istruzione dei giovani nettunesi è in questi anni affidata alle suore Filippini, ai frati conventuali francescani e alle Maestre Pie Francesi che reggono un asilo infantile nel Palazzo Pamphilj, quest’ultimo a spese della principessa Borghese.
Nel 1876 il bilancio dello Stato, grazie alla politica economica di Quintino Sella raggiunge il pareggio. Alle elezioni di settembre vince la sinistra ed Agostino Depretis, capo della Sinistra storica, è incaricato di formare il nuovo governo. Subito dopo l’avvento della Sinistra, il Parlamento decide di avviare un’inchiesta sull’agricoltura italiana.

L’aumento del disagio delle popolazioni rurali inducono allo spostamento della gente dalle campagne alle città e successivamente alla grande vicenda dell’emigrazione per i paesi esteri. L’aumento della rete ferroviaria, delle strade nazionali e provinciali, degli uffici postali, delle linee telegrafiche conduce ad un primo timido tentativo di rivoluzione industriale concentrata soprattutto nel nord.


P. Ferretti: Pontile sotto il Forte Sangallo Nettuno

Il medico condotto di Nettuno in quel tempo è Norberto Perotti che riferisce del cambiamento totale del territorio, invaso da una fitta boscaglia, da acque putrescenti con malattie per tutti gli abitanti, che viene bonificato, affidando quote di terreno più prossime all’abitato a coltivazione intensiva.

Nel 1881, il 7 giugno, nasce a Nettuno, Luigi Trafelli. Dopo aver studiato a Roma al liceo Mamiani e Nazareno, si iscrive alla Facoltà di Scienze dell’Università di Roma, e nel 1903 consegue la laurea in matematica con il massimo dei voti. Successivamente si laurea in Fisica. Nella città di Liegi si dedica ai suoi studi preferiti di ingegneri elettrotecnica. Inventa e brevetta un nuovo tipo di dinamo unipolare a corrente continua. Pubblica una serie di importanti lavori di matematica e fisica. Insegna in numerose scuole ed università italiane ed estere. Durante la prima guerra mondiale matura convinzioni religiose e scrive un volume filosofico-religioso. Muore a Nettuno il 10 dicembre 1942.

 


Luigi Trafelli e Guido Egidi.

 

Nel 1882 l’arciprete parroco don Temistocle Signori invita i RR.PP. Passionisti a fondare a Nettuno un ritiro presso la piccola chiesa della Madonna delle Grazie, affidando loro l’uso perpetuo della chiesa e del terreno adiacente.

Il 10 luglio 1883 nasce a Nettuno Guido Egidi. Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Roma, diventa primario degli Ospedali Riuniti di Roma. Fautore ed iniziatore delle più avanzate tecniche chirurgiche, tiene numerose conferenze scientifiche e lascia 72 pubblicazioni su vari argomenti di chirurgia. Muore a Roma il 31 ottobre 1949.

Il 23 marzo del 1884 raggiunge Nettuno la strada ferrata che la unisce a Roma attraverso Albano. L’opera era stata decretata da Pio IX fin dal 1846, ma realizzata solo dopo la costruzione della linea Roma- Civitavecchia dalla Società Anonima delle Ferrovie secondarie Romane. La stazione è a ponente del Borgo, tra il Forte Sangallo e la Chiesa di S. Francesco. Le locomotive viaggiano a vapore ed attraversano il litorale da Anzio a Nettuno dove è tutto un fiorire di ville e villini.

 


Arrivo alla vecchia stazione di Nettuno.

 

Il 28 maggio 1885 si pone la prima pietra del nuovo Santuario di Nostra Signora delle Grazie. Nello stesso anno, l’intraprendente arciprete don Temistocle Signori invita il benemerito Istituto romano dei Fate-bene-Fratelli ad occuparsi dell’Ospedale dei poveri di Nettuno per una migliore assistenza curativa e religiosa.

A livello nazionale muore il Depetris e gli succede Francesco Crispi. Viene ricostituito il partito Operaio. Italia, Gran Bretagna e Germania sottoscrivono il Patto del Mediterraneo.
Si aggrava la crisi finanziaria con un continuo peggioramento della bilancia commerciale. Inizia la guerra commerciale con la Francia, aumentano le tariffe doganali negli scambi dei prodotti.

I Padri Passionisti, nel 1888, prendono possesso del nuovo ritiro e diventano custodi del santuario, assumendo anche il grave compito dell’assistenza religiosa alle famiglie dell’Agro Romano con ammirevole zelo ed abnegazione.

Lo scultore Ottavio De Angelis realizza la statua del dio Nettuno, che viene collocata in piazza del Mercato, oggi nella fontana di piazza Mazzini.

 


Fontana del dio Nettuno in piazza del Mercato.

 

Il 24 giugno 1888 il re Umberto I istituisce il “Centro Esperienze di Artiglieria” (Il Poligono) dell’Esercito Italiano per la sperimentazione, i controlli ed i collaudi di materiali e munizioni di tutti i tipi e di ogni calibro; si estende per circa 1500 ettari di costa, da Cretarossa a Valmontorio.

 


Nettuno, Poligono Militare.


Erinnofilo di P. Tozzi.

 

Nel 1889 è firmato un contratto tra la Congregazione di Carità di Nettuno, presieduta da don Temistocle Signori, e padre Orsenigo dei Fate-bene-fratelli di Roma per la costruzione del nuovo ospedale, allora una sola ala dell’attuale complesso della “Divina Provvidenza”.

Padre Orsenigo, era noto nella capitale per aver effettuato oltre due milioni di estrazioni dentarie, come riportato in tutti i Guinness dei primati.
Il 5 dicembre 1889 il Consiglio Comunale decide per la prima volta di adottare una propria bandiera.

Nel 1891 viene inaugurato il nuovo ospedale Orsenigo con 20 posti letto per uomini e un padiglione separato con cinque letti per donne povere, una farmacia ed un ambulatorio medico. In questa parte della struttura ospedaliera il 6 luglio 1902 morirà Santa Maria Goretti.

 


Sanatorio Orsenigo


Casa Divina Provvidenza

 

Viene realizzata la condotta d’acqua potabile dalla Fontana di Papa.
Nel 1895, mentre fallisce la politica coloniale in Eritrea di Umberto I e del ministro Francesco Crispi, nasce a livello nazionale il Partito Socialista e il Partito Repubblicano. In Italia, in un nuovo clima economico, inizia finalmente, verso la fine del secolo, una fase di rivoluzione industriale.

Il 24 gennaio 1896 lo studioso francese Henri Graillot scopre il santuario della Mater Matuta presso il borgo delle Ferriere: viene alla luce la città di Satricum.

Nel 1897 Gabriele D’Annunzio scrive “La pineta meravigliosa” descrivendo con grande maestria il paesaggio della pineta di Torre Astura.

Nel 1899 nasce a Milano il giornale “La Domenica del Corriere”; a Torino Giovanni Agnelli fonda la FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino); a Nettuno il 23 agosto un gruppo di 12 notabili nettunesi, guidati da don Temistocle Signori e da don Brovelli Soffredini, fondano la Cassa Rurale di Depositi e Prestiti “S. Isidoro Agricola” con lo scopo di migliorare la condizione morale e materiale dei soci, fornendo loro il denaro nei modi determinati dallo Statuto.
Alla fine del 1899, Nettuno è un paese di cinquemila abitanti. Il cuore del paese è il borgo che vive intorno alla Collegiata di S. Giovanni. Il Municipio è malamente alloggiato in alcuni locali del palazzo baronale e già si comincia a discutere della necessità di trovare una nuova casa.


OPERA APPARTENENTE AL FONDO BIBLIOGRAFICO
"100 LIBRI PER NETTUNO"
AUTORIZZAZIONE CONCESSA DAL COMUNE DI NETTUNO

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