I lavori di costruzione di questa chiesa iniziarono il 23 maggio 1909. Per volere dell'arciprete della Collegiata, monsignor Temistocle Signori, fu edificata dai P.P. Passionisti sullo stesso luogo ed in asse con il vecchio tempietto dell'Annunziata, abbattuto pochi mesi prima(1). Il disegno originario era dell'ingegnere Costanzo Dodet delle Scuole Cristiane; modifiche furono apportate in corso d'opera dall'architetto Giuseppe Venarucci che aveva sostituito l'ingegnere comunale Pietro Talenti nella direzione dei lavori.
In stile eclettico, si sviluppava per 33,20 x 19,30 metri con un'altezza massima di 18 metri ; aveva tre navate con 12 archi che poggiavano sopra fasci di pilastri. Il presbiterio era separato dal corpo delle tre navate da una balaustrata in marmo con riquadri di gesso. Le statue della Madonna, di San Sebastiano e di San Rocco furono collocate dietro l'altare maggiore, in tre nicchie ricavate da un muro; davanti al muro fu posto un trittico di legno in stile gotico, dipinto a finto mosaico.
La chiesa aveva sei cappelle laterali: erano dedicate a S. Antonio da Padova, a S. Gabriele, al Sacro Cuore, a S. Giuseppe, a S. Rocco e a S. Sebastiano.
Le rifiniture e le decorazioni erano di F. Lucari. Le volte, l'abside ed il matroneo furono affrescati da Nazareno Diotallevi (1915); interventi successivi furono effettuati dai pittori locali A. Romani e B. Belleudi.
Il pavimento venne sistemato a mattonelle di granito e a larghe fasce di marmo bianco.
Inaugurata il 13 settembre 1913, aperta al pubblico il 14 maggio 1914 e consacrata solennemente il 14 ottobre 1931, non fu mai interamente completata; in particolare la facciata rimase al rustico e priva di rosone.
Il 28 luglio 1929 vi fu traslato il corpo di Maria Goretti. L'urna contenente le spoglie della futura Santa fu murata dietro il vecchio monumento eretto nell'Annunziata, sistemato nella parete sinistra, vicino all'ingresso; vi fu introdotta per una apertura praticata nel muro esterno della chiesa.
I lavori del campanile, eseguiti dall'impresa Vettori di Nettuno, iniziarono nel 1930 e si conclusero l'anno seguente. Il disegno era di F.C. Dodet: una struttura in stile romanico, di m. 32 di altezza, in mattoni e cortina, a ripiani, cornicioni e ornamenti di travertino.
L'epigrafe marmorea, posta alla base del campanile, fu stilata da Padre Ireneo Pontremolesi(2).
Sotto la spinta del culto crescente per Maria Goretti, beatificata il 27 aprile 1947 e canonizzata il 25 giugno dell'Anno Santo 1950, i Padri Passionisti deliberarono l'ampliamento e la trasformazione della chiesa in santuario. Il progetto dell'architetto Donato Sardone comprendeva la costruzione di una cappella per la Santa, il completamento della facciata con l'erezione di un portico, la sistemazione del piazzale davanti la chiesa e la costruzione di una casa per le suore addette al santuario.
Il 6 giugno 1950 iniziarono i lavori per la costruzione della cappella, completata dopo varie interruzioni nel 1957; per la sua erezione fu eliminata la cappella laterale di San Gabriele, mentre dalla prospiciente cappella del Sacro Cuore fu ricavato l'ingresso alla sala dei ricordi.
Il vecchio trittico in legno dell'altare maggiore fu sostituito da un trono in marmo innestato sull'altare del Venarucci e del Lucari, del quale ricalcava i motivi dell'arco, delle colonne e dei disegni geometrici; disegnato dall'arch. Sardone era intarsiato con 32 diverse qualità di marmo. Nella parte posteriore vi furono murate due lapidi con epigrafi del vescovo A. Bacci(3).
La statua della Madonna vi fu inserita senza il talamo di mogano e senza gli accessori devozionali; mentre le statue di San Rocco e San Sebastiano furono collocate nelle due nicchie degli altari laterali a destra e sinistra dell'altare maggiore.
Tutti gli affreschi furono scialbati e sostituiti da una finta cortina di blocchetti di pietra e travertino. Nel pavimento fu realizzato un disegno geometrico con vari tipi di marmi. L'abside fu rivestito di un mosaico vetroso, opera di L. Castaman di Pietrasanta; nel catino absidale furono inseriti tre medaglioni nei quali due angeli affiancavano l'Agnus Dei. Dietro l'altare venne collocato un coro di marmo bianco di Carrara, con pannelli di rosso breccia aurora classica.
Dieci anni dopo la conclusione dei lavori del nuovo Santuario, la cui inaugurazione avvenne il 2 Ottobre 1960, fu deliberato l'abbattimento di tutte la strutture della vecchia chiesa e la costruzione di un nuovo corpo centrale; oltre al campanile ed alla cappella di Santa Maria Goretti fu risparmiata la sola facciata, elevata di un paio di metri.
(1) Opera fondamentale per la storia di questa chiesa è “ Il Santuario di Nostra Signora delle Grazie e di Maria Goretti “ dei Passionisti Atanasio Cempanari e Tito Amodei, edita nel 1964 (Edizioni Scala Santa) con il titolo di copertina “ Nettuno ed il suo Santuario “.
(2) ANNO . L
EX . QUO . B . MARIA . V . GRATIARUM . MATER
AUREO . DIADEMATE . EXORNATA . EST
HANC . EDITAM . TURRIM . EXTOLLENDAM
QUATOR . AERIBUS . CAMPANIS . MUNIENDAM
STIPE . CHRISTIFIDELIUM . COLLATICIA
SODALES . A . CRUCE . ET . PASSIONE . JESU
STUDIO . IN . DEIPARAM . FERVENTES
CURARUNT
A.D. MCMXXXI . PII . XI - X
(3) J.X.P
HAEC . SODALITATIS . A. JESUS . CH . PASSIONE
GRATI . ANIMI . CAUSA
HUNC . CONDIDIT . MARMOREUM . THRONUM
IN . QUO . MATRIS . DIVINAE . GRATIAE . IMAGINEM
AD . PRISTINUM . RESTITUTAM . DECUS
VENERANDAM . PROPOSUIT
A . MCMLIX
J.X.P
BEATA . VIRGO . MARIA
HANC . RELIGIOSAM . COMMUNITATEM
ET . APOSTOLICAM . JUVENUM . SCHOLAM
MATERNIS . SEMPER . RESPICIAT . OCULIS
EASQUE . TUERI . BENIGNE . PERGAT
A . MCMLIX
documentazione fotografica : in V. Cerri op. cit. I ediz. : esterno, interno del 1913 con l'altare ligneo ; in A. Cempanari op. cit.: interno del 1960, altare dell'arch. Sardone, pianta.
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