ERNST CHRISTIAN FREDERIK PETZHOLDT
(Copenaghen. 1805 - Patrasso, 1838)
Castel Gandolfo e il lago di Albano
Olio su tela, (cm 53,5x40)
Collezione Annarita Cucci Trinca
La famiglia dei Candolfi (o Gandolfi) compare sul territorio dei Castelli Romani agli inizi del secolo XII, tra i resti dell'antichissima villa domiziana; possiedono il nucleo originario della futura Castel Gandolfo, insieme ad altre terre sul lago di Nemi. Per compensare i danni causati da pesanti saccheggi la famiglia rinuncia a tali proprietà. Verso la fine del (sec.XIII) il castello è già dei Savelli, e lo sarà a lungo, con intervalli frequenti causati da confische papali imposte e poi revocate e numerose manovre di compravendita. Nel 1596 la Camera Apostolica assorbe il Castrum Candulphi insieme a Rocca Priora, ponendo fine alla lunga dominazione feudale dei Savelli. L'autore del dipinto esposto è il danese Petzholdt. Allievo di Eckesberg all'Accademia di Belle Arti di Copenhagen, fece numerosi viaggi al di fuori della sua terra natale e visitò l'Italia in due occasioni. Questa bella veduta fonde spunti reali paesaggistici e libero estro fantasioso. Del borgo in lontananza si scorge la cupola del Bernini e il caseggiato arroccato sul fianco del lago. Un elemento assai raro per simili vedute è il grande arco sulla sinistra che introduce all'interno dell'abitato. Probabilmente si tratta dall'antica Porta Napoletana, verosimilmente demolita dopo la metà dell Ottocento; oggi quest'arco si troverebbe all'ingresso del corso di Castel Gandolfo (l'effige marmorea che l'adornava venne asportata e tutt'ora si trova su un caseggiato a quell'altezza). Il pittore indugia sul lago introdueendo elementi di pura fantasia, come isolette o vistose rientranze della costa. La prospettiva è manipolata: l'orizzonte dovrebbe coincidere con la costa del lago su cui svettano solo i monti sullo sfondo, mentre il paesaggio al di là viene "rialzato" e sulla sinistra lo sguardo può scorgere ben altro di quanto sia realmente possible da una simile posizione.
Bibl.: Estratto da SUSANNA MARRA in Castelli e Castellani, Pag 46, scheda 4.
Susanna Marra