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TORRE ASTURA
un'oasi verde nella storia

di Luigi Magnoli

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LE DUNE COSTIERE


 


Ravastrello di mare
(Cakile Maritima)


Euforbia delle spiagge
(Euphorbia Peplis)


Convolvolo delle spiagge
(Calistegia Soldanella)


Giglio marino
(Pancratium Maritimum)


Calcatreppola marittima
(Eryngium Maritimum)

Le spiagge e le coste in generale sono ambienti in continua evoluzione, costantemente esposti ai cambiamenti naturali e al rimaneggiamento antropico.
Il vento, le onde e le correnti marine giocano un ruolo preponderante nel delineare la morfologia costiera.
In particolare l'azione del vento svolge sui litorali sabbiosi, con il trasporto dei detriti, una funzione primaria nel processo di edificazione delle dune sabbiose.
La formazione delle dune è il risultato dell'interazione tra il trasporto eolico dei sedimenti e la colonizzazione da parte delle comunità vegetali.
I materiali trasportati dal vento si accumulano infatti in corrispondenza dei primi ostacoli rappresentati proprio dalle piante che crescono a poca distanza dalla riva, favorendo la continua edificazione del cordone duna/e. La fascia costiera è un ambiente estremo: l'impatto delle onde, l'azione delle maree, l'esposizione ai venti, la salinità del substrato e le elevate temperature estive, rendono particolarmente difficile la vita sia animale che vegetale in questo ecosistema.
Solo poche specie si sono adattate nel corso dell'evoluzione a crescere e riprodursi in condizioni così difficili.
II ravastrello marittimo (Cakile maritima), le salsole (Salsola soda e kali), l'euforbia delle spiagge (Euphorbia peplis) sono le prime piante che colonizzano la zona immediatamente retrostante la battigia. Esse costituiscono gli ostacoli contro i quali il vento deposita i detriti, innescando così la lunga e complessa serie di processi che porterà alla costituzione della spiaggia prima e delle dune poi. Immediatamente alle spalle di queste prime specie pioniere, troviamo le graminacee tipiche dei litorali come lo sparto pungente (Ammophila littoralis) e la gramigna delle spiagge (Agropyron junceum), che con i loro rizomi ben sviluppati (radici particolari che si sviluppano orizzontal-mente) fissano e stabilizzano le prime dune embrionali, orlandone la cresta. Man mano che i detriti trasportati dal vento si accumulano, le dune si sollevano e le sabbie iniziano a desalinificarsi per azione dell'acqua piovana, cresce la complessità dell'ecosistema che si arricchisce di specie quali la calcatreppola marittima (Eryngium maritimum), il raro giglio delle spiagge (Pancratium maritimum), l'echinofora (Echinophora spinosa) ed ancora il convolvolo delle spiagge (Calistegia soldatella), la santolina delle sabbie (Othantus maritimum) e le piccole leguminose a fiori gialli come la ononide screziata (Ononis variegata) e l'erba medica marina (Medicago marina).
Le dune stabili dopo un certo periodo di tempo vengono ad arricchirsi di una flora più complessa; specie come la crucianella (Crucianella maritima), la camomilla (Anthemis maritima), popolano la base delle dune sulla cui sommità fanno la loro apparizione i primi arbusti legnosi tipici della macchia, che cingono verso terra la foresta sempreverde retrostante.
Questa tipica zonazione trova la sua massima espressione nel territorio di Torre Astura, in particolare nella fascia compresa tra la torre e la località le Grottacce.
Sui ruderi romani e i pochi rilievi rocciosi in prossimità della costa, si ammassano le specie adattatesi ad ambienti particolarmente esposti alle mareggiate invernali. Qui, insieme ad altre poche specie, riescono a sopravvivere il finocchio di mare (Crithmum maritimum) e la statice (Limonium multiforme). Le depressioni interdunali, formate per azione del vento tra una duna e l'altra, ove si raccoglie l'acqua piovana, ospitano una caratteristica vegetazione igrofita fatta di giunchi (Juncus acutus), giunchetti (Holoschoenus romanus) e la cannuccia (Phragmites australis) a cui si aggiunge la rara spartina o sparto delle dune (Spartium junceum) caratteristica delle lagune salmastre, presente in questo sito e solo in altre due località della costa laziale. L'ambiente costiero ospita dunque un gran numero di comunità vegetali, molto differenziate dal punto di vista dell'adattamento, essenziali nel mantenere l'equilibrio del delicato ambiente costiero.

 




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