Relatore il professor Mario Scotti e correlatrice la professoressa Silvia Zoppi, nel 2002 la candidata Mara Pacella si è laureata in Letteratura Italiana, alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università La Sapienza di Roma, discutendo la tesi "Paolo Segneri nell storia della critica".
Senza volere far torto alle approfondite argomentazioni dell'autrice, e per sua gentile concessione, mi limito a riportare un breve passaggio del capitolo "Il Segneri di Alessandro Manzoni".
'"La prima volta che il nome di Paolo Segneri compare nell'opera del Manzoni è nelle Osservazioni sulla morale cattolica che risalgono al 1819. Il Segneri vi è citato tre volte. Una prima al capitolo XI accanto a nomi eccelsi dell'oratoria cattolica come quelli dei Bossuet, della Oraison funebre d'Anne de Gonzague; del Bourdaloue Sermon pour le lundi de la 2e semaine du Carème, sur l'impénitence finale; del Massillon pure del Sermon pour le lindi de la 2e semaine Il richiamo al Segneri non è fatto in relazione ad una questione morale di carattere marginale, ma tocca un punto fondamentale che è quello dall'impenitenza finale, ossia del rischio di morire in stato di peccato causa il ritardo della conversione, in chi abbia vissuto al di fuori delle regole della religione cattolica. Nella predica XI del Quaresimale il Segneri dice con il suo stile diretto , rivolto all'udienza: "Che dunque mi state a dire, non aver voi punto fretta di convenirvi, giacché voi sapete, benissimo, che a salvarsi non è necessario di fare una vita santa, ma solo una morte buona? oh vostra mente, ingannata! oh ciechi consigli! oh pazze risoluzioni! E come mai voi, vì potete promettere una tal morte, se quegli stesso a cui spetta di darcela, ve la nega, e a note chiare, e con parole apertissime si protesta che voi morrete in peccato? In peccato vostro moriemini"
Fin qui il Segneri. Ma ciò che più conta ai fini del nostro discorso, non è il testo segneriano in se, quanto il fatto che il Manzoni indichi perentoriamente, riferendosi agli autori francesi, come, al Segneri. che le massime da loro '"predicate così affermativamente, così risolutamente, costituiscano certamente l'insegnamento esclusivo della Chiesa in questa materia". Un riconoscimento, anzi un attestato, dell'autorevolezza ortodossa del Segneri secondo il Manzoni.
La seconda occasione di parlare del padre Segneri occorse al Manzoni nella stesura del Fermo e Lucia. Il nome di Paolo Segneri. accompagnato una volta dì più da quello del Bossuet figura al centro di una lunga e circostanziata lettura del secolo XVII, alla quale, il Manzoni giunge prendendo le mosse dal ritratto, finemente delineato, del cardinale Federigo Borromeo: personaggio storico e personaggio romanzesco presente, sia. pure con varianti, nelle successive varianti nelle successive versioni del capolavoro manzoniano...."
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