Nato a NETTUNO in piazza Segneri, - il 10.07.1883 - da Francesco Egidi e Caterina D'Andrea.
Non esercitò mai la professione di medico nel nostro ospedale, ma essendo molto amico di Eugenio Gandolfo e particolarmente legato al nostro territorio dove continuava a vivere nei giorni di riposo, mantenne con i suoi concittadini ottimi rapporti cercando di visitare ed operare tutti quei casi più complessi che si rivolgevano a lui nello studio di Roma.
Laureato a Roma nel 1906, affinò la sua preparazione scientifica in anatomia patologica sotto la guida del grande clinico Ettore Marchiafava. Aiuto ospedaliero nel 1910 ed aiuto di Clinica Chirurgica subito dopo la guerra; fu nominato primario nel 1922, più tardi conseguì numerosi titoli accademici, divenendo docente di patologia chirurgica, di medicina operatoria e di clinica chirurgica.
Durante la prima guerra mondiale fece molti interventi e studi sull'applicazione alla chirurgia della elettrodiagnostica e della radiodiagnostica per la localizzazione dei proiettili. Dal 1928 datano i suoi primi lavori sulla gastrectomia totale e già nel 1930 praticava resezione dello stomaco per via superiore e ricostruzione plastica dell'esofago.
Si interessò di neurochirurgia con una ricca monografia su i tumori dell'ipofisi ed inventò strumenti per tali interventi.
In campo ortopedico si ricorda la monografia sulla spondilite tubercolare ma soprattutto la sua tecnica di inchiodamento sottocutaneo nelle fratture del collo del femore. Autore di oltre 72 pubblicazioni a carattere internazionale. Fu primario Chirurgo dell'Ospedale di S. Spirito a Roma, presidente dell'Accademia Medica Lancisiana ed infine Assessore nella giunta municipale della Capitale.
Oltre che valente chirurgo e uomo di scienza, coltivò una grande passione per il mare, studiando con molta attenzione problemi di nautica e cimentandosi persino nella costruzione di battelli sferici. Navigò per tutto il Mediterraneo e il Mar Egeo da solo o con amici.Nel 1933 vinse la "Coppa Tirrenia Challenger" con la barca Mizar.Nel 1934 pubblicò il giornale di bordo con il titolo "Da Anzio a Napoli via Rodi" duemila miglia in una barca di m. 10, 50, il ricavato di tale pubblicazione fu devoluto all' Asilo per gli orfani dei marinai di Anzio.
Aveva tale competenza in problemi di navigazione, di costruzione nautica e di astronomia applicata alla navigazione che si racconta che una notte sul ponte di comando del "REX" mentre faceva personalmente il punto, il capitano del transatlantico gli chiese meravigliato di fargli sapere se era un chirurgo, un astronomo o un capitano di lungo corso.
Morì a Roma il 31 ottobre 1949. Nella commemorazione il prof. Frugoni lo definì:" un chirurgo brillante, sicuro e ricercato, che ebbe larga fama professionale e scientifica[...]figura di chirurgo generale nel senso classico ed integrale della parola[...] parlatore forbito ed elegante con un'intonazione ironica che a chi non l'aveva bene in pratica avrebbe anche talora potuto sembrare canzonatoria.
Visse in probità e in fervore di lavoro con elevato senso della dignità della nostra missione. La sua quindi fu un'esistenza utile, nobile ed esemplare".
Il Comune di Nettuno gli ha intitolato un breve tratto di strada contiguo alla Riviera Zanardelli, la Riviera Guido Egidi.
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