L'ospedale dei Fatebenefratelli a Nettuno era riservato come precedentemente detto solo ad infermi di sesso maschile ed un piccolo locale separato (dove verrà ricoverata anche santa Maria Goretti agonizzante) era destinato alle; degenze femminili nei casi di vera urgenza. Alla sempre maggiore richiesta di assistenza per le donne il 18 luglio del 1910 venne stipulato un accordo tra il direttore della Casa di Salute di Nettuno Pietro Di Giovanni e padre Menni affinchè una Congregazione di Suore Ospitaliere da lui fondata si facesse carico autonomamente dell'assistenza e dell'amministrazione del settore femminile dell'ospedale. I locali dati in affitto alle suore per sei anni erano costituiti da un edificio a due piani non la cappella e con orto circostante al prezzo annuo di lire duemilaquaranta. I Fatebenefrateili si impegnavano a costruire una scaletta indipendente per scendere a mare con camerini riservati sulla spiaggia.
La maggior parte di queste suore proveniva dalla Spagna e per questo furono chiamate "le spagnole". Nel 1914 prima della fine del contratto molto probabilmente per dissensi tra il direttore del Sanatorio e padre Menni il servizio delle suore spagnole fu sospeso e le suore si trasferirono con la loro attività assistenziale presso il Villino Girelli al confine con Anzio (attualmente via Granisci 201) e poi nel 1921 alla struttura Menotti (oggi Villa Miramare via Granisci 71 Nettuno) situata sulla spiaggia poi ampliata sopra il livello stradale. Dai ricordi di suor Maria Agnese della suddetta Congregazione sembra che vi soggiornò in questa ultima sede anche il Segretario di Stato G.B.Montini futuro Papa col nome di Paolo VI. Durante e dopo la seconda guerra mondiale la Casa si trasformò in Collegio per donne ed orfani di guerra e dal 1970 è casa di riposo per anziani.
Un'altra attività ospedaliera fu destinata all'accoglienza dei minori per le colonie estive, presenti in gran numero a Nettuno per la splendida posizione geografica e per il clima. Il direttore dell'Ospedale padre Ladislao Liop (successivamente beatificato) nel 1913, si occupava anche delle colonie nelle quali si accoglievano i minorenni cercando di curarli non solo nel fisico ma di educarli nella morale. I ragazzi venivano ospitati in un settore separato dai degenti e potevano variare da un numero di 25 ad un massimo di 200 con rette variabili in rapporto alle presenze.
Una novità assoluta era costituita dallo Stabilimento per convalescenti. Non conosciamo la data in cui tale attività dei Fatebenefratelli a Nettuno iniziò con lo sviluppo di un' assistenza e con la creazione di un nuovo stabilimento "fornito di tutto il confortabile e destinato al servizio e guarigione di persone convalescenti, bisognose di aria marina o bagni di mare".
Interessanti le due pagine di un foglio illustrativo dove venivano proposte le condizioni di ammissione dei cosiddetti "pensionanti". Da detto foglio si evidenzia che esistevano tre classi di ricovero con diverse rette ma anche con diverso trattamento.
(Documenti 16-17) |