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RISTRETTO DELLE
MEMORIE STORICHE
DI NOSTRA SIGNORA
DELLE GRAZIE

di
DON TEMISTOCLE SIGNORI

1905

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  IV - Culto ed onorificenze


Era ben naturale che un'Immagine così cara, in atteggiamento di tanta maestà e dolcezza, veneranda per la sua medesima antichità, approdata sulle nostre sponde in modo così maraviglioso ; era ben naturale,, che si attraesse subito fin dal primo suo arrivo gli affetti e la fiducia del nuovo fortunatissimo popolo, in mezzo al quale si degnava fissare il suo tabernacolo. Parve la dolce Madre ripetesse ai nostri avi, che ebbero la fortuna di accoglierla, quel che il Redentore diceva a' suoi Apostoli : " Non foste voi che mi sceglieste, sibbene io ho scelto voi a mio popolo prediletto ". Quindi, fin da principio, ebbe Ella a riscuoter pegni d'amore e di tenerezza da' suoi figli, che l’ invocavano con ardore, che a Lei ricorrevano nei tanti bisogni, che presero a riguardare il suo venerando Simulacro siccome arca fidissima di protezione e di salvezza. D'altronde la dolce Madre, colla profusione dei favori, si andava sempre meglio aquistando nuovi diritti alla devozione e riconoscenza del suo popolo.

Se non che i primi slanci di venerazione e di culto dei nostri antenati furono, per così dire, come una piccola scintilla, che man mano crescendo, coll’ andar del tempo, convertir si dovea in incendio così vasto, da infiammarne le patrie contrade. - Ne fan prova le tante e sì belle dimostrazioni di affetto, colle quali il nostro popolo costuma al presente di onorare la celeste Regina, sia coll'indirizzare a Lei le più fervide preghiere; sia coll'aver la più viva fiducia nel suo patrocinio; sia coll'invocarla nelle più dure distrette ; sia coll’ aver carissima la sua Immagine nelle case, nei negozi e nelle officine; sia colle visite frequenti al Santuario; sia colla pompa trionfale, onde ne celebra l'annua ricorrenza e di cui si tratta espressamente nel paragrafo che segue.

Ai cittadini si uniscono in bell'accordo i tanti forastieri, che qui vengono nella stagione balneare, o vi dimorano gran parte dell' anno pei lavori di campagna od a scopo d'industria (1). Vanta su tutti meritamente il primato la vicina Anzio, che gareggiò mai sempre con Nettuno nel tributare alla Celeste Tesoriera le più belle espressioni di culto, e ne riportò con degno ricambio di preziosi favori.

E qui è ben conveniente, che si faccia parola delle sublimi onorificenze procurate all'eccelsa Madre di. Grazie, venerata nella sua devota Immagine, onorificenze, che doveano a mille doppi crescere lo splendore e lo slancio del suo culto sulle nostre sponde, ove si scelse misericordiosamente il nuovo soggiorno.

Anzi tutto rimarrà memorando il Decreto della S. C. dei Riti in data 23 Agosto 1877, col quale il Sommo Pontefice Pio IX di s. m. accogliendo con sovrana benignità le istanze umiliategli dal Rmo Capitolo dell'Insigne Chiesa Collegiata e dell'Ill mo Municipio locale, proclamava l’eccelsa Vergine delle Grazie Protettrice Primaria di Nettuno, rimanendo Comprotettori i SS. Giovanni Battista ed Evangelista. La così fausta notizia suscitò una viva allegrezza ed un nuovo entusiasmo in tutto il popolo. Il giorno 9 successivo settembre, festa del Nome santo di Maria, si cantò nel Santuario una solenne Messa coll' inno del ringraziamento al Signore, e nel maggio consecutivo si celebrò l'annua ricorrenza con maggiore sfarzo di pompa, chiusa da splendida accademia letteraria, per commemorare il lieto avvenimento.

L'accennata solennità era stata preceduta da altro Decreto della stessa S. C. dei Riti, in data 21 marzo 1878, col quale il degno Successore dell'Angelico Pio IX, Papa Leone XIII accogliendo anch'Egli benignamente le suppliche analoghe, approvava l'Uffizio e Messa propria per la solennità dì N. S. elevandola a rito di I.a classe coll'ottava. Un tal favore contribuì non poco allo spender della festa, ed all' accrescimento della comune allegrezza.

Fu pure un bello stimolo a fomentar vie meglio la devozione alla Celeste Tesoriera il Diploma del 3 novembre 1879, emanato dal Rmo Capitolo di S. Maria Maggiore in Roma, in forza del quale se ne aggregava il Santuario alla Patriarcale Liberiana, colla partecipazione di tutte le sacre Indulgenze e privilegi di cui quella è insignita.

Ma metteva come il suggello alle suddette onorificenze il Rmo Capitolo della Patriarcale Basilica Vaticana, che accogliendo con benevolenza le relative istanze, dopo aver preso a maturo esame i documenti, che le corredavano, comprovanti l'insignita della veneranda Effigie, con Bolla di concessione del 14 Luglio 1878, Le decretava i supremi onori della solenne coronazione con aureo diadema. Raccolte le necessarie contribuzioni per sostener le spese della grande solennità, questa, con tutto lo sfoggio della pompa e fra gioia indescrivibile, ebbe finalmente luogo il sabato 28 maggio 1881. Con processione più maestosa del consueto, cui prese parte, la prima volta, la Congregazione delle Figlie di Maria biancovestite, (2) e lo stesso Emo Card. Vescovo Diocesano Gustavo Adolfo D'Hohenlohe, la sera precedente si condusse nella Collegiata riccamente addobbata la taumaturga Effigie, senza le corone, che nel dì seguente, colla prescritta maestà del rito, al cospetto di tutto un popolo ansiosamente affollato, Le furono imposte dal Delegato del Rmo Capitolo Vaticano, Eccmo Mons. D. Angelo Jacobìni, Assessore di S. Uffizio, ed in seguito Cardinale di S. R. C. Pontificarono nel Trìduo solenne il sullodato Emo D'Hohenlohe, S. E. Rina Mons. Giuseppe Ingami, Vescovo di Sidonia, Vic. Gen. ed Ausiliare di Albano, e S. E. Rma Mons. Vincenzo Sallua, Arcivescovo di Calcedonia, Commissario della S. R. Univ. Inquisizione.

Le scelte musiche, le forbite Orazioni panegiriche, le sontuose luminarie, i pubblici esilaranti spettacoli, l'imponente accademia di belle lettere ; tutte insomma le magnifiche dimostrazioni, che accompagnarono un tanto avvenimento, lo renderanno indelebile nei fasti della patria.

NOTE

(1) Merita bene di essere annoverata fra i più cari devoti di Nn. S,a delle Grazie l'eroica fanciulla Maria Goretti, che per due volte si potè cibare, nel Santuario, del Pane dei forti, e per intercessione della Vergine Madre ebbe a riportarne tanta fortezza, da sacrificar la propria vita per serbare intatto il suo candor verginale. Quindi molto a proposito, per iniziativa e cura del benemerito periodico La Vera Roma, venne quivi eretto un sontuoso monumento alla sua cara memoria, inaugurato con grande solennità il 10 Luglio 1904.

(2) L'intervento delle Figlie di Maria nelle processioni formava in quell'epoca una novità, praticata in qualche parte, ma che da taluni non era benveduta, anzi contrariata. Divenne peraltro ben tosto un'usanza generale dietro il Nulla osta della S, C. dei Riti, pronunziato con Decreto del 3 Luglio 1885.





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