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RISTRETTO DELLE
MEMORIE STORICHE
DI NOSTRA SIGNORA
DELLE GRAZIE

di
DON TEMISTOCLE SIGNORI

1905

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I - Provenienza ed approdo
della Sacra Immagine


Non v' ha dubbio che Nettuno, l'antico Castello, che in assetto guerriero sorge sulla sponda del Tirreno, a 66 chilometri da Roma, già sobborgo della famosa Anzio, e rifugio dei pochi superstiti alla sua immane distruzione; non v'ha dubbio che Nettuno debba essere giustamente annoverata fra le città più beneficate dalla sovrana Regina dell' universo, Maria SSma. La sua vetusta prodigiosa Immagine forma il vero tesoro della popolazione Nettunese, la gloria delle sue sponde, il palladio delle sue mura.

È' fama, convalidata da antico manoscritto, che nell' anno giubilare 1550, mentre nella sventurata Inghilterra, più che mai fervea la lotta contro la Religione Cattolica, per il lagrimevole scisma di Enrico VIII, e nel bollor della persecuzione si prendevano di mira anche le Sacre Immagini, rinnovandosi contro di esse le scene esecrande degl' Iconoclasti ; è fama, che alcuni pii naviganti, allontanandosi dalle patrie sponde a scopo di commercio, per settarla al furore dei sacrileghi, trasferissero seco la veneranda Effigie di Nostra Signora, che ben si può supporre riscuotesse quivi già da lungo tempo assidui omaggi di pubblica venerazione.

I marinai, a quanto pare, si dirigevano alla volta di Napoli, che fu sempre centro di grande industria e commercio. Quando in prossimità di Nettuno, fra il capo d'Anzio e quello dì Astura, sorpresi da furiosa tempesta, ed in procinto di perire, non senza celeste intervento, furono sbalzati col naviglio su queste spiagge, ove, fatta repentinamente la calma, deposero il devoto Simulacro di Maria SS. in una piccola Chiesa quivi già esistente, dedicata al mistero dell'Annunziata.

La tradizione aggiunge, che nei di seguenti per ben tre volte si provassero i marinai a seco ricondurre il sì prezioso Tesoro, ma per ben tre volte ancora fossero da altre burrasche nuovamente respinti sulle rive della fortunata Nettuno. Ravvisando allora il volere del Cielo, manifestato per mezzo dei portenti, si decisero a qui lasciare definitivamente la S. Immagine di Nostra Signora. È questo il modo maraviglioso, onde la Bma Vergine stabiliva in Nettuno la sua sede e gettava profonde le sue radici in mezzo al nuovo popolo, esaltato al sommo onore di darle stabile ricetto sulla patria riviera.





OPERA APPARTENENTE AL FONDO BIBLIOGRAFICO
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