Illustri personaggi in attesa di qualche "pezzo grosso" all'ingresso del palazzo comunale di Nettuno, Forse sta per giungere la Regina di Romania (13 dicembre 1931?).
Ma di quanti pezzi è composta la pomposa divisa a cinque piani di quell'elegante Generale che, con militaresca disinvoltura, posa davanti all'obiettivo di Guido Barattimi? Io ne ho contati tredici, senza le medaglie ed altri due "pezzi" che appena si notano. Quali? Notare la tensione del giovane ufficiale di fronte all'imperioso baffuto generale!
La regina di Romania, accompagnata dalla Principessa Ileana e da
numeroso seguito, soggiorna a Nettuno, ospite del Barone Passini, nel
vetusto Forte Sangallo.
Non so chi sia quel nobile signore
che preso forse da crudel tremore
allunga tanto la sua man tremante
al punto che al suo dir sembra cascante.
INDOVINELLO: dov'è ?
Per me si va di qua e di là di quello
che i Nettunesi chiamano: Castello;
ma infila indiana e in men che non si dica
sia pur col passo d'una vii formica...
Una inquadratura del palazzo comunale privo della torretta metallica delle campanelle dell'orologio, donata alla Patria.
In primo piano: parte dello Steccato.
Stabilimenti balneari a levante di Nettuno qualche anno prima del secondo conflitto mondiale. Il castello medioevale si ergeva ancora solenne e solitario baciato dal mare.
Quando Nettuno era poco più che un paesino, la popolazione si accontentava di un bel mercatino metallico, con robusta copertura, situato proprio ai piedi delle mura castellane, all'inizio di via San Rocco. E' rimasto lì fin verso l'anno 1940
Uno degli angoli più belli del Borgo medioevale
con i bastioni restaurati da Pio IX.
Il lungomare qualche anno prima del secondo conflitto mondiale.
Cantiere di lavoro per la costruzione del portico del Santuario di Nostra Signora delle Grazie e Santa Maria Goretti. Promotore di questo progetto fu il Padre Flaviano passionista, qui ritratto insieme agli operai.
La nuova facciata e il portico del Santuario (1960). 11 campanile, alto 37 metri, fu costruito nel 1930, su disegno dell'ing. Fratel Costanzo Dodet, delle Scuole Cristiane. Ne fu promotore il Padre Gregorio Ceccarini.
Giovane sposa nell'antico costume Nettunese (di autore ignoto)
Ragazza nell'antico costume Nettunese (Brovelli Soffreddili)
Lourdes 9-14 settembre 1976.11 gruppo delle Priore Nettunesi apre la grande Processione pomeridiana sotto l'insegna dell'Opera Romana Pellegrinaggi, destando vivo interesse fra tutti i pellegrini provenienti da ogni parte d'Europa, (foto A. Simeoni)
Le Priore
di Nettuno
Vige tuttora tra le giovani a Nettuno l'uso di indossare, in varie occasioni, l'antico meraviglioso costume delle donne sposate.
Il Gregorovius (Roma e i suoi dintorni - edizione francese, pag. 168) così parla di questo splendido costume che ha potuto ammirare durante un suo breve soggiorno a Nettuno:
"... le strade sono profumate da garofani che ornano quasi tutte le finestre e che, agitati dal vento, dondolano le loro corolle porporine. Fiori che così belli preannunziano donne più belle ancora: in realtà, in questi garofani che ornano le strade, si può vedere l'emblema nazionale delle graziose nettune-si perché il loro costume di festa ne ripete il colore ardente e fiammeggiante.
Bisogna vedere le donne di Nettuno in giorno di festa, per formarsi un'idea precisa della ricchezza e dell'eleganza del loro costume...era uno spettacolo sorprendente incontrare in queste straducce strette e oscure visi così puri e abiti così ricchi... ...quando le bombe e i petardi sono scoppiati, dopo la Processione, avvolgendo di un turbine di fumo tutte queste superbe creature vestite di porpora e di oro, ho creduto di trovarmi in un olimpo popolato da divinità ideali."
Nettuno è divenuta una delle più belle cittadine della costa tirrenica. Il suo territorio si estende su una superficie di 7164 ettari; il suo litorale, cosparso di ville moderne, si estende per circa 16 chilometri formando un'incantevole riviera ricca di luce, di verde e di azzurro.
Panoramica dal grattacielo.
Sessantenni fa nella zona di Cretarossa c'erano solo poche casette e molte baracche, oggi è un intenso rincorrersi di ville, di palazzi con numerosi centri residenziali popolari, fino al confine col Poligono d'Artiglieria, all'ombra del grattacielo che svetta fino a 74 metri.
La costa di Ponente è tutta un susseguirsi di splendide ville costruite sulla pietra arenaria, dando alla città l'aspetto che forse aveva quando era colonia romana.
Una porta antica del Castello.
Un "bivio" formato da un "Buco" e da una Scalinata. Questa immette alla via dello
Steccato; l'altro si apre sulla via del Santuario.