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NETTUNO
RITRATTI DI UN TEMPO

di
DON VINCENZO CERRI

Nettuno 5 Maggio 2000

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06 - RITRATTI DI UN TEMPO

Siamo negli anni '20.
Il palazzo Bazzichelli con la farmacia Tornasi, le pasticcerie di Mennella e di Mancini; sul muro il manifesto pubblicitario del Ferrochina Baliva, che bandì un concorso per musicisti, vinto dal nostro maestro Angelo Castellani. In primo piano: una giovane donna si reca alla fontana con la caratteristica conca in uso a quei tempi. Chi, tra gli anziani, ricorda quante fontane pubbliche c'erano a Nettuno negli anni '20? Io dico: nove.

 

Foto del 1905 - Si stavano costruendo altri scogli in aggiunta a quelli già esistenti, in difesa delle mura castellane. - Sindaco: Angelo Combi.

 

Una bella inquadratura dello stabilimento balneare Vittoria tra il Forte Sangallo e il palazzo Canestrelli. Al centro: la mensa Ufficiali distrutta dalla guerra.

 

Panorama d'altri tempi, che non vedremo più: quando Nettuno si specchiava nel mare che lambiva le sue mura scherzando o le mordeva infuriato...

 

Fin dai primi del '900 nei mesi estivi si costituivano diverse colonie marine, per lo più dirette da Suore, a beneficio dei bambini bisognosi di clima marittimo, per le quali si riservavano brevi tratti di spiaggia, specialmente a levante del Castello.

 

1910 - E' arrivato il treno e i viaggiatori tornano a casa attraverso via Vittorio Emanuele III e la botticella torna in piazza inoperosa.

 

Tre Ufficiali dell'esercito sostano a colloquio in Belvedere in attesa dell'ora di pranzo nella vicina mensa. Nel 1917 non esisteva ancora il monumento ai caduti in guerra.

 

La cartolina porta la data 6 aprile 1917, ma la fotografia è stata scattata prima del 1909, l'anno della demolizione della chiesina di San Rocco che qui si vede all'orizzonte

 

Fontana del dio Nettano in piazza del Mercato negli anni '20. Il dio del mare non disdegna la conversazione delle comari, il cavallo assetato e il parcheggio delle botti intorno alla sua vasca. Nel 1955 lo promuoveranno affidandogli la custodia della fontana a piazza Mazzini.

 

La foto panoramica è dei primi anni del secondo conflitto mondiale: sul palazzo comunale manca la torretta metallica dell'orologio.
Il mare rìde e scherza lambendo la riva e gli scogli del caratteristico Borgo medioevale. Ma ancora per poco. Purtroppo

 

Villini di ponente. A destra è visibile la strada ferrata costruita dalla Società Veneta, che collegava Nettuno con la Capitale. Nel 1910, a fianco di questo binario, sarà collocato anche quello della tramvia elettrica.

 

Voga, barchetta mia,
voga, non ti stancar:
verso la quiete,
verso il silenzio,
verso la libertà...

Quando risplende il sole
ogni vita è beltà;
ma nella notte,
su questo mare,
risplende la bontà!

 

La statua del dio Nettuno che ora troneggia sulla vasca di piazza Mazzini, una volta abbelliva questa piazza detta della Sgrillara (piazza del Mercato)

Il dio del mare sembra assai sdegnato per esser posto a guardia del mercato; né sembra che si quieti e si trastulli con questi pochi e poveri fanciulli. Lui che in mezzo al mar vivea beato in questa pozza al fin s'è ritrovato.

 

Piazza Umberto I col tram in partenza per Anzio, che fa pubblicità per la Lana Polo. Sono ben visibili l'emporio Valeri e la drogheria di Gaetano Ottolini. In primo piano: il palco messo a disposizione della Banda Musicale del M.° Castellani.

 


II monumento eretto alla memoria dei caduti della prima guerra mondiale.
E'opera dello scultore Cesare Barzani. Durante la seconda guerra mondiale la statua di bronzo fu donata anch'essa alla patria.
Il 4 novembre 1979 un nuovo monumento simile a questo, patrocinato dalla Cassa Rurale e Artigiana di Nettuno, è stato eretto nella Piazza Cesare Battisti.

 

Nettno, piazza Segneri - A destra la casa dove il 21 marzo 1624 nacque Padre Paolo Segneri, il celebre oratore, teologo, scrittore e apologista.
Nel 1692 il Papa Innocenze XII lo vuole a Roma come esaminatore dei Vescovi, Teologo della Sacra Penitenzieria, Predicatore del Palazzo Apostolico e come suo consigliere nelle più delicate questioni ecclesiastiche. Nel mese di luglio del 1694 si ammala gravemente; per consiglio dei medici passa all'aria nativa con la lettiga papale messa a sua disposizione. Ma per l'aggravarsi della malattia torna a Roma, dove muore il 9 dicembre dello stesso anno. All'udire la notizia, il Papa esclamò: "E' morto un angelo".
Nel 1975 in suo onore è stato eretto in Nettuno il monumento collocato a fianco della chiesa di San Giovanni, poco distante dalla sua casa paterna.

 

 

La via che porta a San Rocco non riesce ancora ad abbellirsi. Siamo intorno agli anni venti, quando si chiamava via Durand de la Penne. Dietro quella palizzata c'era un'ampia scalinata per l'accesso alla spiaggia. Lì oggi non si scende più: si scivola nel porto turistico.

Un carrettino senza somarello;
un cane bigio a fianco del padrone;
un sol viandante verso la stazione:
è il solo traffico del bel paesello.

 

Lato orientale di piazza Umberto I. Mostra anch'esso l'aspetto sereno e tranquillo della vita cittadina nel 1925. Neppure il tram lo disturba, anche se in quel punto, in curva, cigola fortemente per annunziare il suo ingresso in piazza.
E' giornata estiva: chi può si ripara dal sole con l'ombrello - una colonia marina torna in sede dopo la cura balneare. Ma quell'edicola piantata lì, quasi al centro della piazza, è decisamente ingombrante. - Sindaco: Filippo Mancini.

 

Una fontana sul piazzale della stazione? Ma è un errore! No; è vero; ma il piazzale è quello della stazione vecchia, che pochi ricordano. Notare sullo sfondo a sinistra la chiesa di San Francesco.

 


Il campanile e parte dell'oratorio del Santissimo Sacramento in piazza Colonna, distrutto dalle bombe durante il secondo conflitto mondiale. Un angolo perduto del Borgo medioevale. (Dipinto di Emma Gatti). - Era una chiesina a una sola navata, a pareti dipinte, con soffitto a cassettoni dorati e una cantoria con un piccolo organo a canne del 1600.





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