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NETTUNO
RITRATTI DI UN TEMPO

di
DON VINCENZO CERRI

Nettuno 5 Maggio 2000

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07 - RITRATTI DI UN TEMPO

La strada di San Rocco già sta prendendo l'aspetto di un belvedere. Tra non molto sarà l'ingresso più importante e più bello della cittadina.

 

Ingresso allo Steccato da piazza Colonna. Scalette e stradette ideali per i giochi dei ragazzi del Borgo.

 

25 settembre 1955 - S'inaugura a Nettuno il nuovo acquedotto di Corano, le cui sorgenti furono portate alla luce nel 1929 dai fratelli Scavizzi, a loro spese e su propri terreni. L'opera è stata realizzata per l'interessamento dell'amministrazione comunale presieduta dal sindaco Ennio Visca, che ha ottenuto dal governo De Gasperi lo stanziamento della somma occorrente. Nettuno tiene dritti con la mano tre litri e mezzo d'acqua di Carano.

 

Sì, c'è stato un tempo in cui l'ufficio postale era nei locali del palazzo degli Ufficiali del Centro Esperienze di Artiglieria. Il traffico non disturbava affatto l'afflusso dei cittadini...

 

Via San Rocco cambia i connotati. Finalmente, tolta l'antica stecconata, si incomincia a pensare a qualcosa di più elegante sul lungomare, al di sopra della scarpata sovrastante la spiaggia: una serie di colonnine legate tra loro con due robusti pali metallici. Una cornice più consona allo stile del bel palazzo municipale. -Sindaco: Alfredo Duranti. La cartolina è stata spedita 1' 11 \7\1929 con francobollo da 20 centesimi.

 

20 luglio 1925 - Nel Forte Sangallo di Nettuno viene stipulata tra l'Italia e la Jugoslavia la convenzione diretta a regolare le condizioni degli italiani in Dalmazia. L'Italia è rappresentata da Benito Mussolini.

 

Il ponte levatoio del Forte Sangallo che fu inaugurato dal Papa Alessandro VI nel 1503. Dalla strategia militare dei secoli X e XI era considerato piazzaforte di seconda classe.

 

1936 - Foto a tre piani: folla, banda e botticelle (quella di Camerota, di Trippa e di Retrosi) - Sul palco eretto sulla piazza il maestro Angelo Castellani dirige la banda musicale cittadina, con la quale riporterà il primo premio nelle gare a Frascati, Terracina, Palestrina e, su quaranta bande del Lazio, a Roma.

 

Lapide e stemmi posti sulle mura castellane
a ricordo dei restauri ordinati dal Papa Pio IX nel 1870.

 

Stemma di Urbano VIII

 

Stemma del Card. Cesi (Tesoriere)

 

Le mura castellane restaurate dal Papa Pio IX. - Bella e resistente la sponda marmorea, difesa anch'essa da numerosi scogli, delizioso passatempo dei ragazzi del Borgo.

 

 

Era il tempo in cui la gente non temeva lo sfrecciar dei motorini e delle quattro ruote. Chi oserebbe, oggi, partecipare ad un minicomizio come questo, nel bel mezzo della piazza principale?

 

La penultima edizione della balconata che delimita via Durand de la Penne dalla spiaggia di Levante, formando uno dei più bei lungomare del litorale laziale.

 

Strada Vittorio Emanuele III. Così si chiamava un tempo la via per Anzio. L'altra, a destra, è via Conte di Torino.

 

Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III
in visita al Poligono di Artiglieria.

 

Tram in transito davanti alla vecchia stazione. Da cartolina d'epoca. (Per la cortesia di Carlucci dottor Italo - Roma). Il tram torna da Anzio, come dimostrano la posizione del pantografo, la figura del conducente che appena si intravede, la bambina che deve attraversare la strada ed è in paziente attesa e, forse, il passeggero che sceso dal tram saluta l'amico che l'attendeva sulla strada (si autorizza qual-siasi altra interpretazione).

 

Filobus in partenza per Anzio. la foto è del 1940. Una cinquantina di persone in movimento su questa bellissima piazza, anticamente detta Piazza dei Pozzi, per l'esistenza nel sottosuolo di pozzi per la conservazione di generi alimentari nei casi di emergenza.

 

La cartolina, indirizzata al soldato Centi Mario il 26 aprile 1926, mostra il breve tratto che sovrasta lo stabilimento Vittoria con l'Hotel Sangallo a ridosso del borgo medioevale.

 

Il palazzo baronale che con la vicina chiesa di San Giovanni domina il centro del castello. Nel salone di questo palazzo il poeta Antonio Ongaro recitò per la prima volta il suo poema Alceo, alla presenza della corte dei Colonna.

 

6 novembre 1937 - Per iniziativa di Aurelio Leoni, Commissario prefettizio del comune di Nettuno, si demoliscono le case situate davanti alla Collegiata di San Giovanni per ricavarne la piazza oggi dedicata a Guglielmo Marconi, e quelle che costituivano un isolotto sulla piazza detta oggi Mazzini.

 

Don Pietro Bùrge: plastico di una casetta medioevale sita davanti alla chiesa di San Giovanni, demolita nel 1937.

 

Nello stesso anno si demolisce anche il piccolo e antico Oratorio del Carmine sito a lato della Collegiata, dietro al monumento eretto al Padre Segneri. Le due artistiche colonne marmoree attribuite al Sansovino col timpano sovrastante ivi conservate, vengono trasportate nella chiesa di San Giovanni.

 

Anche piazza Umberto T figura tra le piazze più belle della costa tirrenica. Quanta tranquillità... e quanto traffico!

Potete dire quel che voi volete:
ben più dell'oro vale questa quiete.

 

Il lungomare ha fatto passi da gigante. Il Castello medioevale è sempre li, baciato dal mare, ricco di luce e di azzurro, difeso da una fitta scogliera tanto cara ai vecchi Nettunesi e che le autorità del tempo impoverirono trasportando altrove molti dei suoi scogli. Sul palazzo comunale manca la torretta metallica delle campanelle dell'orologio, donata alla patria, bisognosa di...macchine da guerra (!).

 

Nettuno ha cambiato nome. Con decreto-legge del 17 novembre 1939, n°1958, il Governo di Mussolini riunisce le due cittadine di Nettuno e di Anzio in un solo Comune e lo chiama NETTUNIA. Questa strada diventa: via Roma.

 

La nuova stazione ferroviaria costruita da Mussolini nel 1934. Sul piazzale il servizio di una moderna filovia lunga oltre quattro chilometri, in sostituzione del vecchio cigolante e simpatico tram. Peccato che i Nettunesi non abbiano pensato a conservarlo come oggetto da museo.





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