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MARIETTA
La piccola-grande storia
di Santa Maria Goretti

di
GIOVANNI ALBERTI

La presente opera si può acqistare presso
il Santuario Madonna delle Grazie a Nettuno
Tel./fax 06 9854011
E-mail: lastelladelmare@libero.it
www.santuarionettuno.it

 

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17 - NON E' LA SANTA DEI "CINQUE MINUTI"



IL SANTUARIO DI NETTUNO

 

Nella memoria collettiva, con i suoi risvolti culturali e letterari, in riferimento ad un personaggio che ha terminato i suoi giorni in maniera tragica, potrebbe verificarsi di solito la seguente situazione.

I posteri, che rivisitano la sua esperienza umana, amano fermare la loro attenzione su di un flash-symbol che per la sua carica emotiva si impone su molti altri. Di solito la morte o il rischio della medesima.

L'interesse approda spontaneamente nell'arcipelago dove la commozione o il violento regnano sovrani. Nella cineteca dell'immaginario, di frequente però un fotogramma subisce un tale ingrandimento da coprire l'intera trama.

La ricerca della sintesi inoltre sembra offrire vantaggi immediati; è una tentazione in cui è facile cadere, una strada inevitabile per chi cerca sicurezze senza il fastidio dei tanti distinguo.

Sono meccanismi dalle motivazioni inconscie, elaborati in una vastissima gamma di esperienze vissute, ma dalle quali a nostro parere è necessario prendere le distanze.

Con l'andare del tempo, quando i contorni del personaggio in questione divengono sempre più sfumati, il ricorso al flash-symbol rivela risvolti devianti e traditori.

Staccato dal contesto, tagliato dalle sue radici, esiliato dalla sua terra, quel fotogramma diviene una storia a sé.

Uno dei primi risultati è quello di condurre lo spettatore a confrontarsi con un leader astratto e senza corpo. Un approccio disincarnato, talmente appesantito dal suo spessore di straordinario, da apparire lontano, irraggiungibile.

Ora è davvero un messaggio indecifrabile, quindi inutile e dal sapore di vuoto. L'odore strano dei fiori di plastica.

Nessuna meraviglia se questo fenomeno ha investito come un boomerang il personaggio Maria Goretti.

La retorica tentazione dello slogan, l'etichetta che "racchiude una vita", il ripiego su messaggi tratti dalla fiera del riduttivo, il vezzo di biografie -meditazioni scritte con l'inchiostro prelevato dal calamaio del panegirico, hanno offerto un servizio ambiguo alla conoscenza della sua esperienza.

In alcuni casi si è raggiunto il limite oltre il quale inizia l'universo del banale. La polemica (Gn 1985) costruita sul nome di S. Maria Goretti, pur nella sua demenzialità ha trovato facile esca in contorni così mal confezionati.

A questo punto il bisogno di fermarsi e, a bocce ferme, riordinare tutte le tessere del mosaico è un dovere di coscienza.

Un ambito così delicato come quello della fede richiede che di scontato non ci sia nulla, che tutto scorra con un filo logico e rigoroso, sia dal punto scientifico che metodologico.

In Maria Goretti, oltre all'imperativo categorico di non presentarla come la Santa "dei cinque minuti", c'è da mettere in risalto la sua giovane età.

I recenti traguardi, raggiunti da Piaget nella vasta problematica dell'età evolutiva, hanno permesso di guardare con maggiore rispetto, dal punto di vista motivazionale e psichico ai dodici anni di Marietta.

Vanno anche tenute in debita considerazione. problemi legati all'interazione, alla cultura, al contesto storico in cui gli avvenimenti si svolgono.

Abbiamo rivisitato l'umanissima avventura di Marietta: un percorso lineare, inserito nel concreto, illuminato dalla dimensione della fede, della speranza e della carità.

Su questa strada non abbiamo trovato etichette o slogan, né figure disincarnate fino a divenire fantasmi.

Ogni giorno è collegato all'altro, ogni scelta è conseguenza di una precisa filosofia di vita. Niente è fatto all'insaputa, nulla è spiegabile se non riportato al suo habitat storico ed esistenziale.

Non è possibile manipolare questa vicenda umana e divina o arbitrariamente assegnare il posto di protagonista o di comparsa a questo o quel particolare.

Il nome di Maria Goretti non è un'etichetta ma un cammino sia pur breve. Alle grandi gesta, preferisce il quotidiano, non illuminato dalla filosofia del carpe diem ma da quella della fede, per cui tutto è dono della Provvidenza.

La sua fede non è pietismo, la sua carità non è viscida ostentazione, la sua speranza non è riposta in una realizzazione solo terrena.

Il segreto della sua santità è racchiuso in questa "normalità", vissuta in risposta ad una precisa chiamata che l'ha vista protagonista nel contesto della sua famiglia, tra i fratellini, nelle difficoltà del mondo disperato e tragico delle Paludi Pontine, nel dolore conosciuto precocemente, nel rifiuto di ogni violenza.

Un camminare verso Dio da laica, rispettosa del suo ruolo e delle sue competenze, cosciente di entrare da protagonista nella piccola grande storia degli uomini e dell'Altissimo.

Alcune tappe di questo itinerario hanno un nome e una precisa testimonianza:
- Fiducia nella Provvidenza anche nel dolore:
"Mamma, non ti preoccupare, Dio non ci abbondonerà".

- Amore verso il suo prossimo:
"Adesso penserò io a mandare avanti la casa".

- Rifiuto della violenza e rispetto per la propria dignità di donna:
"Ma che fai Alessandro, Dio non è contento, vai all'inferno".

- Attenzione particolare alla preghiera e alla vita spirituale:
"Mamma, quando potrò fare la Prima Comunione?".
"Teresa, quando torniamo a ricevere Gesù?".

- Perdonare sempre e senza troppi distinguo:
"Per amore di Gesù lo perdono di cuore".

- Testimonianza di una vita dopo questa vita:
"Lo voglio (Alessandro) con me in Paradiso".

- Vivere la fede con semplicità e senza formalismi:
"Che era brava lo sapevo ma che sarebbe divenuta Santa non me l'aspettavo". (Mamma Assunta).

Il 20 luglio 1890 nasce Giorgio Morandi, uno dei pittori più geniali dell'Italia di questo secolo. È un coetaneo della nostra Marietta, strade diverse, destini all'apparenza così inconciliabili.

Nel 1924 il pittore bolognese "dai paesaggi senza cielo" dipinge una diafana, sognante, quasi incorporea tela dal titolo "Fiori di campo". Avvolto da quel chiarore che promana senza stanchezza; dall'ocra della parete, il dipinto sembra assorbire a sé gli steli, svaporare i contorni del vaso in una luce senza tempo.

Nel corso di questa storia varie volte abbiamo i accostato l'avventura di Marietta al fiore di campo e probabilmente solo una parentesi pindarica vedrebbe collegati simboli e colori così diversi, come sono quelli di Morandi e della Goretti.

La vita e la morte di un uomo e di una donna sono qualcosa di più di un "santino" confezionato grazie a quei beati "cinque minuti" incoscienti e piovuti dal cielo. Parto originale di narratori in vena di sintesi, con il culto dell'usa e getta e che abitano nei dintorni della simpatica "corte dei miracoli".

Un petalo non fa un fiore, solo una visione d'insieme ci permette di ammirarlo nella sua incontenibile originalità.





OPERA APPARTENENTE AL FONDO BIBLIOGRAFICO
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