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MARIETTA
La piccola-grande storia
di Santa Maria Goretti

di
GIOVANNI ALBERTI

La presente opera si può acqistare presso
il Santuario Madonna delle Grazie a Nettuno
Tel./fax 06 9854011
E-mail: lastelladelmare@libero.it
www.santuarionettuno.it

 

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9 - UNA GIORNATA DI MARIETTA


 

MARIETTA AL LAVORO

 

La famiglia reagisce con grande dignità e forza d'animo al vuoto lasciato dalla morte di Luigi. L'incrollabile fede nella Provvidenza, il sano realismo, la tenacia propria della gente di campagna e la necessità di dare un avvenire alla numerosa famiglia, fanno sì che dopo l'abbattimento dei primi giorni, la vita ritorni ai ritmi quasi normali.

Mamma Assunta prende il posto del marito nei lavori dei campi e alla Marietta vengono assegnate le faccende di casa.

"Mamma, non ti preoccupare - dice la piccola Maria dinanzi al papà morto - Dio non ci abbandonerà". Sono le prime parole che conosciamo di Marietta, saranno esse l'anima e il coraggio di una ripresa sofferta ma indiscutibile.

Stupisce la capacità di adattamento dimostrata dalla nostra Santa e, nonostante l'iniziale scetticismo mostrato dai Serenelli, Maria assolve il suo compito nel migliore dei modi.

In coerenza con il nostro stile, più che affidarci alla fantasia, preferiamo ascoltare i testimoni oculari di quegli avvenimenti.

Ricorda Assunta:
"Per le faccende di casa c'era la Marietta, poi arrivavo all'ultimo momento io per darle una mano. Correggeva i fratellini e, quando il fratello maggiore mi dava qualche dispiacere, essa lo rimproverava dicendo "fai così perché non c'è più il babbo".
Non ho notato in lei alcun difetto. Se a volte l'ho sgridata, è stato perché preoccupata dell'azienda ero nervosa. Marietta prendeva la sgridata con calma e seguitava la sue faccende non portandomi affatto il broncio. Aveva un cuore generoso verso di me e verso i fratelli e nel mangiare contentava prima gli altri, poi sé stessa"
(7).

Lo stesso Alessandro ha così deposto:
"Io l'ho conosciuta sempre buona, obbediente ai genitori, devota, seria, non leggera e volubile come le altre bambine. Si contentava di qualunque abito le facesse la mamma o le regalasse qualche donna" (8).

Mamma Assunta cita due episodi significativi, che ci permettono di capire quale posto la Marietta ha nel cuore e nell'affetto dei suoi fratellini.
Un mese dopo la morte della Santa, la piccola Ersilia deve subire un piccolo intervento e prima dell'operazione la sorellina ripete continuamente: "Marietta aiutami".
Più volte Assunta deve intervenire in maniera brusca nei confronti dei figli e questi correndo dalla sorella maggiore supplicano: "Marietta, mamma mi mena".

"So che faceva tutte le faccende di casa -testimonia Filippo Vari, massaro di Conca - con attività e diligenza, e che era obbedientissima alla mamma... Mi ha fatto sempre meraviglia la sua serietà nel parlare ed il suo fare di donna matura" (9).

In una intervista ad Armando Gualandi, autore tra l'altro di una biografia su Maria Goretti, così mamma Assunta descrive una giornata tipo della figlia:
"Si alzava con me all'aurora, prima di tutti gli altri.
Diceva le orazioni vestendosi ai piedi del letto ma se c'era fretta perché avevamo fatto tardi, le continuava sbrigando le faccende di cucina. Poi, mentre io mungevo le mucche, Marietta accudiva le galline e rigovernava il pollaio alla svelta. Poi rientrava in casa e preparava la colazione, svegliava i fratellini, li aiutava a vestirsi ed a lavarsi, faceva dire le preghiere e poi avanti ed indietro per casa senza mai stancarsi per raccattare quello o questo che gli uomini sporcano e mettono in disordine.
Poi andava a prendere l'acqua per il pranzo e se c'era da lavare andava alla fontana conducendosi dietro i più piccoli mentre io con gli altri uomini mi recavo nei campi.
Quando era l'ora, preparava il pranzo, raccoglieva l'insalata nell'orto, preparava il soffritto, i piatti, i bicchieri. Poi prima che arrivassero gli uomini arrivavo io per terminare, ma specie negli ultimi tempi era tutto pronto. Nel pomeriggio stirava la biancheria e ordinava le stanze. Se c'era da fare la spesa Maria andava e la sapeva fare bene.
Alla domenica si dormiva tutti un po' di più ma c'era da andare alla S. Messa e da accompagnarvi i fratelli, ed allora quante raccomandazioni perché fossero ordinati nella persona e nei vestiti.
In chiesa li teneva vicino a sé, li faceva segnare, li faceva genuflettere. Quando una volta la settimana c'era da fare il pane dovevamo alzarci prima.
Alla sera andava ancora alla fontana a prendere l'acqua per il mattino, poi subito dopo cena faceva inginocchiare i fratellini per dire il Rosario e le orazioni e li Accompagnava a letto.
Ma non aveva ancora finito e senza disturbare il sonno dei fratellini veniva vicino a me ed alla luce della lucerna ad olio rammendava calzoni, camicie, raccontandomi i fatti del giorno. Poi dopo aver dato l'ultimo sguardo ai fratellini, diceva le preghiere e cadeva immediatamente nel sonno.
lo, che tante volte non riuscivo ad addormentarmi, la contemplavo un momento, pregavo per lei e prima di spegnere la luce la benedicevo. Come avrei potuto immaginare un angelo migliore?" (
10).

Quell'anno malgrado il buon raccolto di 300 quintali di grano e 96 di favino, Assunta nel chiudere i conti con il conte Mazzoleni, si trova in passivo di L. 15.

La stessa convivenza con i Serenelli, portati a spadroneggiare ed a sottomettere a loro capriccio le due donne ed i bambini, è motivo di tensione e di sofferenza.

Dopo la morte di Luigi, l'equilibrio così faticosamente messo in piedi a Cascina Antica subisce un netto peggioramento. Sorgono i problemi e raramente si trova il modo per risolverli.

Sul piccolo fiore di campo le ombre della notte iniziano a disegnare scenari inquietanti.

 

NOTE

(7) PROC. INF. f. 95-97 Doc. in pl. n. 3.
(8) PROC. AP. pag. 308.
(9) PROC. INF. f. 95, 123-124.
(10) GUALANDI ARMANDO: S, Maria GoretO, ed. Paoline, pag. 92-95.





OPERA APPARTENENTE AL FONDO BIBLIOGRAFICO
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