Hai camminato per le vie del mondo
guidata dalla volontà di un nocchiero invisibile:
sino alla fine non allenterà
per un momento le redini.
Sono passati i giorni nei quali bambina
stavi in braccio alla madre:
e la tremenda esuberanza della gioventù
è trascorsa in riso e in pianto.
notte, quando la lampada s'è accesa,
dov'eri nel tuo turno di lavoro?
Chi può dire quale voce ancora risuonerà
oggi, alla fine del tuo turno di lavoro.
Coloro che sempre camminano
non hanno alcun carico:
non hanno né bisaccia, né piatto,
e neppure una casa.
Il nutrimento, come il navigare delle nubi,
la loro mente, come il sibilo del vento,
gira e rigira, imprime segni sulla terra
e scompare invisibile.
O viandante, intona il canto del cammino,
suona il tuo strumento:
impazzisca lo spirito, per la gioia
di sapere che non c'è sponda, né riva.
Ad ogni impronta di piede, da ogni parte della strada,
fa germogliare fiori di gioia e di pianto.
Tu sei l'aria di mezzogiorno nel cuore della primavera
libera da ogni legame.
Qui in una mattina piena di rugiada
si è risvegliato l'animo:
qui con il flauto in mano
ho composto i miei canti.
So che dovrò lasciare
il mio vecchio flauto,
ma porterò via il cuore
pieno dei suoi canti.
TAGORE
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