E' TEMPO DI EMIGRARE
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I casolari di Colle Gianturco sono un'oasi dal sapore di fieno in mezzo a prati infiniti. Al di là della siepe vibra dolcissima la musica del vento e degli armenti.
Tuttavia la terra non si dimostra generosa. Ben presto le promesse fatte dal Bracceschi appaiono sogni irrealizzabili e la vita per i bifolchi arrivati dalle Marche sempre più precaria.
Colle Gianturco avrebbe potuto rappresentare una parentesi trascurabile in vista di una sistemazione migliore, ma in questa contrada la vita di Luigi ed Assunta si intreccia con quella dei Serenelli. Un punto-chiave nella storia che stiamo narrando.
Il contratto stipulato con il senatore Scelsi prevede la concessione a mezzadria della tetra, Giovanni e Alessandro Serenelli poi già da un anno abitano a Colle Gianturco. Il discorso del senatore ai due capifamiglia è di una logica disarmante: già la vita in campagna è dura, i Goretti con tanti figli hanno un solo uomo a lavorare, mentre ai Serenelli manca il calore di una famiglia vera.
A questo punto mettersi in società viene presentato come un vero affare. Il tempo in seguito giudicherà severamente questa decisione.
Luigi e Assunta avrebbero dovuto ponderare con più saggezza la proposta dello Scelsi. Impeccabile dal punto di vista utilitaristico ma discutibile per tanti altri versi.
Durante l'inverno, 22 febbraio 1898, nasce Ersilia, un giorno felice per i Goretti.
La vita quotidiana nel suo scorrere segue ritmi i e cadenze come a Pregiagna.
Ricorda mamma Assunta:
"A Messa nei giorni di festa preferivamo andare a Paliano, dove, oltre la possibilità di adempiere i doveri religiosi, potevamo fare gli acquisti per l'intera settimana o vendere uova e colombi, come poi a Nettuno" (3).
La nostra Marietta, pur tra notizie frammentarie, manifesta già le sue attitudini ed il suo stile.
Non potendo andare a scuola si interessa dei lavori di casa e soprattutto si prende cura della piccola Ersilia.
Il sacerdote Passionista Aurelio della Passione, uno dei biografi più attendibili di Maria Goretti, racconta che a distanza di anni molte persone di Colle Gianturco e di Paliano si ricordavano di quella bambina timida e riservata che andava a fare la spesa "con il modo di fare di una donna adulta" (4).
Il carattere mite e tranquillo di Luigi Goretti avrebbe permesso una permanenza forse più lunga a Colle Gianturco, anche se l'unico cibo era "pane di granoturco e polenta" (5) ma Giovanni Serenelli, socio del Goretti, viene a duri contrasti con il senatore Scelsi.
Con una reazione impensabile ai giorni nostri, il proprietario-padrone licenzia immediatamente sia i Serenelli sia la famiglia Goretti.
Come un fantasma si riaffaccia l'ombra della nuova emigrazione, comprensibili l'ansia e l'angoscia di mamma Assunta.
Ma la solidarietà tra povera gente non conosce la logica dell'interesse e del profitto, è un fiore sconosciuto nel giardino del ricco. Il volto della speranza prende la fisionomia di un amico di nome Cimarelli, che a Conca nelle Paludi Pontine lavora a mezzadria nella tenuta del conte Mazzoleni, un cognome che incontreremo spesso nella nostra storia.
"Venite anche subito - risponde il conte alle richieste di Luigi Goretti - lassù avete mangiato polenta e pane di granoturco, qui mangerete pane di grano". Il Mazzoleni promette anche una casa tutta in muratura ed un contratto a mezzadria.
Non è un distacco sofferto da Colle Gianturco, non c'è stato il tempo per allacciare nuove amicizie e per amare quella terra.
È il febbraio 1899 e l'inverno di quell'anno è particolarmente rigido.
Mentre ancora una porta si chiude sulla vicenda dei Goretti, un gesto ed una parola di grande valore.
Mamma Assunta consegna alla Marietta il quadro della Vergine Maria affinchè la sua protezione continui per tutto il viaggio.
Papà Luigi così esprime la sua fede: "Dio sempre provvede".
MARIETTA IN PREGHIERA
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NOTE
(3)PROC. INF. f. 92.
(4) AURELIO DELLA PASSIONE: S. Maria Goretti, ed. Coletti 1950, pag. 12.
(5) DOC. IM PLICO n. 3. e dei suoi figli
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