Produzione del sale e commercio
Le fonti letterarie affermano che il sale giocava un ruolo fondamentale nelle più antiche società latine; essenziale per la conservazione dei cibi, era anche un prodotto di scambio "universale" accanto al bronzo e al bestiame. Alcuni studiosi pensano inoltre che il ruolo egemone della prima Roma, nell'ambito delle società latine, fosse dovuto alla sua posizione cruciale lungo il tracciato dell'antica via del sale. Dall'età del Bronzo fino ai tempi moderni, i pastori scendevano stagionalmente, accompagnati dalle loro greggi, dalle colline lungo le rive più occidentali del Tevere, fermandosi a Roma, dove il fiume poteva essere guadato; continuavano poi lungo le sponde orientali fino alla costa, dove si trovavano numerose saline. L'area intorno al guado divenne gradualmente un luogo dove si commerciava in sale e bestiame: il Foro Boario. Con l'arrivo dei greci in Italia, il piccolo e domestico mercato si tramutò in un emporio per commercianti stranieri.
La regione dell'Astura nell'economia del Mediterraneo
Nell'ambito della regione pontina, il sito di Satricum potrebbe aver goduto di una posizione economica simile a quella che Roma ebbe all'inizio della sua storia. Lungo il pianoro dove era l'acropoli di Satricum, vi è una zona, all'interno di un'ansa del fiume Astura, dove il corso d'acqua è guadabile. Qui nell'antichità vi erano delle saline, le cui testimonianze sono rintracciabili anche oggi.
La via principale che attraverso queste saline portava a nord può essere identificata, con ogni probabilità, con la via Mactorina, una via del sale usata dai pastori per la transumanza fino agli anni 60. Le recenti tracce di produzione del sale nel sito P13, posizionato lungo la costa, rafforzano l'ipotesi che anche questa regione fosse un centro significativo per la produzione e il commercio del sale, e che i suoi abitanti conoscessero molto bene il modo di soddisfare la domanda. Gradualmente la struttura sociale ed economica delle società italiane divenne più complessa.
Insediamento dell'età del Bronzo
Durante l'età del Bronzo (circa 1800-900 a.C.) assistiamo alla nascita, nella maggior parte dell'Italia centrale e meridionale, di grandi insediamenti. A partire dal 2000 a.C. immigrati provenienti da oriente avevano importato l'arte della lavorazione del metallo nell'Italia meridionale e nella Sicilia, e lo sviluppo dell'agricoltura rendeva possibile la formazione di surplus nella produzione, permettendo lo svilupparsi di forme incipienti di urbanizzazione. Alcuni membri della società potevano dunque concentrarsi su attività non attinenti alla produzione agricola, come il commercio e l'arte. E' ipotesi comunemente accettata che i metalli, principalmente il rame, provenienti da Cipro, dall'Italia centrale e dalla Sardegna, fossero le merci più diffuse nei traffici commerciali in tutta Europa. La nuova economia contemplò la possibilità per alcuni individui, comunità e civiltà, di accumulare ricchezze, creando posizioni in competizione; tutto ciò portò alla nascita e alla scomparsa di imperi come quelli dei Greci, dei Minoici, dei Fenici e dei Micenei. Il Lazio meridionale partecipò a questi sviluppi insieme alle altre regioni del Mediterraneo.
Le anfore
Le anfore costituiscono alcuni tra i più comuni manufatti rinvenuti nel Mediterraneo. Per più di tre millenni i vasi in terracotta, economici e resistenti, sono stati i più importanti e diffusi contenitori utilizzati per il commercio nell'area. Le diverse forme delle anfore indicano quando e dove il vaso venne modellato, il porto dove venne imbarcato e la possibile destinazione, nonché la probabile data dell'ultimo viaggio e la qualità e natura del suo contenuto. Lo studio della produzione, della distribuzione e della datazione della anfore è uno degli strumenti più importanti nell'analisi dell'economia del Mediterraneo, dall'età del Bronzo all'età medievale.
Contatti Micenei
In Italia, durante l'età del Bronzo, si intensificarono i contatti con i colonizzatori fenici e greci: i primi presenti lungo le coste della Sardegna e della Sicilia occidentale, i secondi nell'Italia meridionale. Queste colonie ebbero una notevole influenza nello sviluppo delle culture locali e dei commerci in tutto il Mediterraneo. Presso le coste sud-orientali e in Sicilia, vi sono evidenze di contatti commerciali con i Micenei, ottimi navigatori che percorsero tutto il Mediterraneo, insegnando alle popolazioni nuove tecniche per la produzione di ceramica e oggetti metallici. |