Le ricerche nella Pianura Pontina
Gia agli inizi del ventesimo secolo Giuseppe Lugli e Marie René De La Blanchère conducevano studi topografici nella regione pontina; la tradizione topografica culminò poi nel progetto Forma Italiae, ovvero la mappatura a scala 1:25000 di tutte le emergenze archeologiche d'Italia. In quest'ambito Fabio Piccarreta, negli anni 70, si occupò di studiare la bassa valle dell'Astura; i suoi studi sono tuttora alla base delle odierne ricerche dell'Istituto di Archeologia di Groningen( GIA ) nell'area.
Ricerche olandesi nella valle dell'Astura
Fin dagli anni 70 equipe olandesi provenienti da Amsterdam e Groningen hanno scavato, a più riprese, presso l'antico sito di Satricum, situato a circa 10 km dalla costa, lungo il fiume Astura. Il sito restituisce materiale risalente all'età del Ferro e, durante l'età arcaica, diventa un centro di primaria importanza. La Soprintendenza Archeologica per il Lazio ha invece indagato a più riprese il sito di Casale Nuovo, da cui proviene sia ceramica italomicenea che tracce di attività metallurgica. Questi ritrovamenti fanno risalire la storia dell'occupazione dell'area fino all'età del Bronzo. L'Astura Project del GIA, la cui area di indagini si colloca lungo la costa tra Nettuno e il fiume Astura, ha come obbiettivo la valutazione del ruolo degli insediamenti costieri nello sviluppo, a lungo termine, del popolamento e dell'uso del suolo
Ricognizioni e Scavi
I due strumenti principali a disposizione dell'archeologo per scoprire nuovi siti sono le ricognizioni e lo scavo; entrambi i metodi sono stati usati nella Pianura Pontina. Le ricognizioni, utilizzabili su aree estese, sono usate per delineare i sistemi insediativi e l'uso del suolo; sono di notevole importanza, anche considerato il fatto che, a causa della moderna urbanizzazione, il paesaggio archeologico sta rapidamente scomparendo. Lo scavo richiede molto più tempo, ma premette di conoscere le funzioni e la cronologia di un sito. L'uso combinato dello scavo e delle ricognizioni permette la ricostruzione diacronica dei sistemi insediativi; questi ultimi possono essere interpretati in termini di processi che hanno dato forma e origine alle società complesse.
La regione pontina e l'RPC Project
.Nel 1987, prof. Peter Attema (GIA) diede inizio al Pontine Region Project, che più tardi divenne parte del più grande progetto Regional Pathways to Complexity (RPC ). Quest'ultimo, il cui scopo principale è di studiare e confrontare la interazioni tra le popolazioni locali e i coloni greci e romani trai il 2000 a.C. e il 300 d.C.,organizza campagne di ricognizioni in tre regioni costiere d'Italia.
( Lazio, Puglia e Calabria ).Gia nel 1980 un equipe dell'Università di Amsterdam aveva svolto ricognizioni nella Pianura Pontina, focalizzate sul periodo preistorico, ed ora la nostra conoscenza degli sviluppi dei sistemi insediativi dell'area, dalla preistoria al periodo romano,sta rapidamente migliorando, |