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IL BASEBALL, LA SUA

STORIA E NETTUNO

Maria Antonietta Marcucci
Luciana Della Fornace
Sante De Franceschi

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10 - Il softball femminile nella nostra città


Nel 1952 un folto gruppo di ragazze interessate, come tutti del resto a Nettuno, al baseball, il nuovo gioco che stava dando alla loro città notorietà e fama, decisero di costituire una squadra di softball incoraggiate ed aiutate dai ragazzi del baseball ma, soprattutto, da mister Mac Garity.

 

1953 - Campo di Villa Borghese a Nettuno. Il vice allenatore Giulio Zerella mostra alle "ragazze" Pietro Caranzetti in posizione di battuta. Da sinistra: Anna Caccavale, Franca Ciardi, Teresa Caccavale, Maria A. Bambara, Nanny Malagù, Wanda Bambara, Ebe Ciarla.

 

Luciana della Fornace, Marisa Pierimarchi, Franca Selva, Lina Gandolfo, Ebe Ciarla, Teresa ed Anna Caccavale, Wanda e Maria Antonietta Bambara, Lina Angelini, Franca Ciardi, Agnese Antonelli, Mirella Gostoli, Nannì Malagù diedero vita a questo primo nucleo di softball femminile che con grande impegno, cominciò a prepararsi con l'intento di partecipare a probabili campionati che la F.I.PA.B, quanto prima, avrebbe potuto organizzare. Ma le innumerevoli difficoltà sorte, impedirono, perfino, di disputare incontri con altre squadre che si erano frattanto costituite in alcune regioni d'Italia. Con grande rammarico, le giovani atlete dovettero, quindi, rinunciare al loro progetto.

 

1970 - In piedi: Leonardo Micozzi, Loredana Volk, Anna Taglienti, Claudia Fassina, Stefania Rossi, Sandra Frate, Loredana Pomarico, Olga Barcellini, Simonetta Scirman, Daniela Andreani, l'allenatore Emilio della Millia. In ginocchio: Paola Simone, Angela De Gerolamo, M. Vittoria Frittelloni, Elia De Luca, Luisa Mercuri, Anna Combi, Ambra Irnpallara.

 

Dopo il fallimento di questo primo tentativo, a Nettuno non si sentì più parlare di softball femminile fino al 1970.

In questo anno Sante De Franceschi, con enorme fatica, ma con grande entusiasmo, cercò di rilanciare il softball; contagiate dal suo entusiasmo e affascinate dal nuovo gioco, alcune ragazze diedero vita ad una squadra che entrò a far parte della Società "Black Angels-S. Francesco" che in quel periodo, già svolgeva una intensa attività con i "giovanissimi" del baseball.

Tra le atlete si distinse subito, sia per l'impegno che per la capacità tecnica e agonistica, Claudia Fassina che, in seguito, passerà al San Saba e diventerà il catcher della nazionale italiana di softball.

La squadra, allenata da Emilio della Millia, partecipò al campionato regionale di serie B; ma nonostante l'impegno e la buona volontà delle ragazze, non raggiunse piazzamenti di prestigio. Per ragioni di carattere finanziario, l'attività, purtroppo, si interrompeva l'anno seguente con profondo rincrescimento di tutta la squadra che aveva avuto però il merito di aver creato i presupposti per la nascita della Società che nel 1976 avrebbe riorganizzato una nuova compagine di softball femminile con un gruppo di giovanissime atlete.

La nuova attività iniziò per gioco, per l'esigenza di alcune ragazze di trovare un originale passatempo. I primi allenamenti iniziarono sul vecchio campo del Nettuno B.C. di villa Borghese, sotto la guida di Andrea Caiazzo che insegnò alle ragazze i fondamentali del gioco. Costretto a lasciare la squadra per impegni di baseball, l'affidò a colui che sarebbe stato per molti anni la guida della squadra: Ferdinando Borgia il "vecchio" giocatore di baseball che per 10 anni (dal 1947 al 1957) era stato l'insostituibile jolly "tutto fare" del B.C. Nettuno.

 

1977 - In piedi: L'allenatore Fernando Borgia, Roberta Croce, Lucia Pascarella, Jolanda Taurelli, M. Grazia Morrà, Carla Garofalo, DAniela Battisti. In ginocchio: Cinzia Ottolini, Maria Ottolini, Mariella Norcia, Paola De Franceschi, Loredana Trinci.

 

I primi tempi furono molto difficili per la squadra che si trovava priva di appoggi sia economici che morali; il pubblico nettu-nese, gran sostenitore del "batti e corri", ignorò completamente l'attività femminile. Nel 1977 partecipò quindi al campionato regionale di serie B, con l'aiuto finanziario dell'Istituto "Paolo Segneri", disputò gli incontri a Roma (contro gli Aquilotti Lazio e la LLoyd Internazionale) e a Nettuno, dando vita al "derby" cittadino con la società "Charlie Brown" di S. Giacomo. La sorprendente vittoria del campionato di serie B, portò la squadra a disputare la finale per l'accesso alla serie A: giocò a Napoli sconfiggendo la squadra locale (ISEF) e iniziò così la sua scalata al vertice tra le squadre del centro-sud. Da quel momento cambiarono alcune cose: quello che inizialmente era stato un semplice passatempo, divenne un vero e proprio impegno, portato avanti con sempre maggiore passione e serietà.

 

Da sinistra in piedi: Paola De Franceschi, Regina Tolli, Cinzia Ottolini, Angela Fiaschetti, Vittoria Frittelloni, Roberta Croce, Daniela Battisti, Lucia Pascarella, Lella Mancini. In ginocchio: Morrà M. Grazia, Romagnoli Maria, Trinci Loredana, Ricci Simonetta, Vargas Silvia, Iolanda Taurelli, Mariella Norcia, Borgia Loredana.

 

Con l'accesso alla serie A, il S.C. Nettuno vide accresciuti i propri problemi economici, soprattutto a causa delle onerose spese di trasferte (a quelle di Roma si aggiungevano quelle di Napoli e di Palermo), problemi in parte superati grazie all'aiuto del Comune e al contributo di alcuni appassionati (oltre ai dirigenti ed ai genitori delle ragazze, contribuirono anche alcuni commercianti di Nettuno).

La squadra riportò delle belle vittorie e fu subito in testa alla classifica. Vinse il campionato 1978 riportando quindi la vittoria nel suo girone, ma non riuscì ad accedere alla massima serie. Intanto molti cominciarono a seguire la squadra più da vicino e il pubblico presente alle partite andò aumentando.

Anche il 1979 vide il S.C. Nettuno protagonista del proprio girone, ulteriormente allargato a nuove squadre (l'Acilia e il Messina) e grazie ad un gioco sempre più tecnico, che si allontanava da quello degli anni precedenti fatto solo di forza e di spontaneità, con 13 partite vinte su 16 giocate, guadagnava l'accesso alle semifinali, giocate a Roma contro l'Iglesias, il Cagliari, gli Aquilotti Lazio e l'Acilia. Furono vinte solo 2 partite delle 4 giocate e fu troppo poco: il discorso con la "Serie Nazionale" doveva essere rimandato ancora una volta.

 


1980 - In piedi: Paola De Franceschi, Rossana Sanetti, Cinzia Ottolini, Roberta Croce, Jolanda Taurelli, Regina Tolli, Maria Raffaeeli, Mimma Greco, Elisabetta Pirro. In ginocchio: Daniela Battisti, Loredana Donadio, Mariella Norcia, A. Rita Garofolo, Lucia Donadio, Loredana Trinci, Lucia Pascarella, Carla Garofalo.

 

Il 1980 fu l'anno del rafforzamento della squadra dovuto alla fusione con la società "Charlie Brown", che chiudeva la sua attività dopo tre anni di alterne vicende. Da quel momento la squadra assumeva una fisionomia particolare, grazie anche alla collaborazione di due nuovi coaches: Claudia Fassina e Vittorio Nicolucci che aiutarono in modo eccellente l'allenatore Borgia. Inoltre avveniva l'abbinamento con la ditta "Nocca Arredamenti" che permetteva alla squadra di affrontare il campionato con la sola preoccupazione di vincere. Per il terzo anno consecutivo il Nettuno S.C. conquistava l'accesso alle finali; purtroppo, ad un passo dal tanto sospirato traguardo finale, veniva fermato dal Forlì! Anche questa volta l'amarezza fu grande! L'unica consolazione fu la vittoria, a punteggio pieno, del "Trofeo Montanari", disputato a Roma con la partecipazione di molte squadre della regione. Inoltre, per l'intera società, giungeva la soddisfazione di avere due giocatrici nella Nazionale Italiana juniores (Domenica Greco e Carla Garofalo) ed una nella seniores (Paola De Franceschi), a maggior conferma del buon lavoro svolto.

Il 1981 si aprì con la sicura prospettiva del tanto atteso salto di qualità. Per disposizione federale il campionato 1981 di soft-ball di Serie A prevedeva che le prime due classificate di ogni girone sarebbero state ammesse di diritto ad una serie di nuova costituzione: la serie A1 suddivisa in due gironi di carattere nazionale. Inoltre le vincitrici dei due gironi, oltre all'automatica inclusione alla serie Al, avrebbero avuto diritto a disputare delle finali; la squadra vincente sarebbe stata ammessa alla Serie Nazionale. Le altre squadre, diversamente classificate, avrebbero dato vita a vari gironi di Serie A2 di carattere regionale.

Per il Nettuno S.C., dunque, le aspettative per l'imminente stagione erano buone: l'abbinamento con la ditta Nocca continuava e il nuovo campo di Via Lombardia permetteva allenamenti più frequenti e regolari. Intanto, accanto a Ferdinando Borgia, il posto della Fassina e di Nicolucci, veniva preso da Camillo Palma, altro assiduo "frequentatore di diamanti".
A campionato concluso il Nettuno S.C., come sempre, si presentava in vetta alla classifica. Matematicamente certa (in base alle nuove disposi/ioni federali) di far parte della serie Al, alla squadra restava da giocare la semifinale di promozione alla massima serie, che però si risolse con la sconfitta sul campo di Castenaso, dopo un "tour de force" di tre partite in un pomeriggio!

Si arriva quindi al 1982. Tornano Claudia Fassina e Giancarlo Nicolucci; la preparazione al nuovo campionato si svolge con entusiasmo e impegno e il nuovo abbinamento con l'E.D.P. Market, assicura l'appoggio finanziario alla squadra. Consce delle difficoltà che avrebbero incontrato (squadre più esperte, trasferte più impegnative), le ragazze mirano soprattutto a migliorarsi nel gioco con lo scopo primo di ben figurare a livello nazionale. Si riaccendono le speranze di accedere alla "Serie Nazionale"! Il girone comprende: Settimo Torinese, Saronno, Genova, Firenze, Pisa, Napoli e Nettuno.

La squadra, nonostante l'impatto con un softball, sotto certi aspetti, "diverso" (soprattutto le squadre del Nord dimostrano una maggiore esperienza!), riesce a raggiungere risultati soddisfacenti, concludendo però il campionato soltanto in una posizione di media classifica e restando in serie Al anche per il 1983.

Ma nel cuore di tutte le giovani atlete nettunesi, consapevoli di aver condotto un buon campionato, rimane sempre viva la speranza di poter, molto presto, "entrare" finalmente nella "Serie Nazionale".




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