Sec. VI-VII
La città di Antium è saccheggiata e devastata dai Goti. Gli Anziati, scampati alla strage, ritornano in patria e si fortificano nel quartiere più antico della città, luogo di grande importanza strategica fin dall'età preromana e già sede del grandioso tempio al dio del mare che essi chiamano Nettuno (l'attuale borgo medioevale).
Sec. VII
Nettuno figura tra i paesi che fanno parte del Ducato Romano, costituito con la donazione alla Chiesa delle terre vicino a Roma, dopo il dominio dei Longobardi in Italia.
Sec. VII-IX
Nettuno subisce i ripetuti assalti dei Saraceni che "come nugoli di cavallette si spingono nella campagna romana consumando eccidi e profanando Chiese, i cui altari vengono adibiti a mangiatoie per cavalli" (Guglielmotti).
I Nettunesi sono spesso costretti a rifugiarsi nelle foreste e sui monti in cerca di scampo.
II Papa Giovanni X (915-928), interpretando il desiderio del popolo stanco di tante rovine, ordina di non dare tregua ai Saraceni finché non siano cacciati dall'Italia. Un forte esercito li assedia per tre mesi consecutivi, da terra e da mare, presso la foce del fiume Garigliano.
Privi di soccorso, stanchi e affamati, i Saraceni tentano di rompere l'assedio e si disperdono, ma sono inseguiti ovunque e sterminati. Nel 1016, sotto il pontificato di Benedetto VIII (1012-1024) saranno cacciati completamente dall'Italia.
Sec. X-XI
I papi Giovanni X e Benedetto Vili fortificano il castello di Nettuno con torri, bastioni e antemurali per la difesa della costa tirrenica.
"Le primitive fortificazioni di Nettuno, nel secolo XI, consistevano: nell'alto del Castello, torri e bastioni con porte, postierle, cataratte e saracinesche... Tra il bastione di levante e quello centrale, a nord dalla parte della terra, eranvi tre torri; tra il detto bastione di terra e quello di ponente ve ne erano altre due; più ancora una sul detto bastione occidentale. Dai primitivi secoli, tali costruzioni caratteristiche non cambiarono la loro forma e consistenza, e si mantennero uguali dal secolo XV al XVIII. Dopo tale epoca... subirono trasformazioni... Per difendere e coprire le mura maestre, affinchè esse non fossero soggette ai colpi d'ariete e di altre macchine belliche, sì alzarono gli "antemurali" o "barbacani", i quali formavano la cinta inferiore ed impedivano di accostarsi alle porte e alle mura superiori. Tali manufatti, apprestati in andamento tortuoso, formavano una corona di basso muro, che girava intorno al Castello. Le loro basi erano cerchiate dal fosso, chiamato "Carbonaria", che poteva riempirsi d'acqua ed aveva principio con un emissario, alla parte di levante, sotto il bastione; proseguiva attorno al Castello, e, passando sotto il ponte levatoio, giungeva fin sotto il bastione di ponente, ove formavasi l'altro emissario per le acque che venivano immesse nel fossato" (1). Dalla strategia militare dell'epoca il Castello di Nettuno è considerato "piazza forte di seconda classe".
1048
Nel convento di Grottaferrata, dove si era rifugiato prendendo l'abito monastico, muore il pontefice Benedetto IX (1032-1045) dei Conti di Tuscolo. Tutto il vasto feudo della casata è lasciato in godimento alla famiglia monastica.
1141
Vige l'uso delle interferenze dei laici nelle elezioni papali. Il conclave apertosi dopo la morte di Onorio II, sotto la pressione dei Frangipane, elegge papa il cardinale Gregorio Papareschi, trasteverino, che prende il nome di Innocenzo II. La nomina è ferocemente contrastata dai Pierleoni che riescono a far eleggere come antipapa Anacleto II. Ne seguono aspre contese che costringono il pontefice legittimo ad esulare in Francia. Rientrato poi a Roma, Innocenzo II ricompensa i Frangipane donando loro la cittadina di Nettuno con tutte le sue terre, compresa la colonia Torre Astura.
1100
Nettuno, con tutte le sue terre, va in possesso dei Monaci di Grottaferrata, che ne divengono così i primi feudatari. Ne ter
ranno il governo per circa due secoli.
1150
Per i suoi vastissimi campi di grano, Nettuno è considerata il granaio del Lazio. Il Nerini (2), riportando un documento
dell'11 febbraio 1163, fa sapere che il "medium" di Nettuno è preso come unità di misura per gli abitanti dei paesi e delle
campagne vicine.
1189
La famiglia degli Orsini entra in possesso del feudo di Nettuno e ne detiene la signoria fino al 1427.
Torre Astura rimane in possesso dei Frangipane.
1190
25 Agosto.
Reduce da una mancata visita al Papa Clemente III, Riccardo "Cuor di Leone", diretto in Terra Santa, sì ferma a Nettuno ad ammirarne la porta antica e le cripte scavate nel locale castello (3). Dopo una breve sosta in Astura s'imbarca per l'oriente nel vano tentativo di liberare il Santo Sepolcro.
1193
I Frangipane costruiscono, nel loro possedimento di Astura, una torre a difesa della costa. La tradizione la vuole eseguita su disegni di Mastro Mariano di Giacomo detto il Taccola. La torre che sorge direttamente nel mezzo del mare ed è collegata alla terra ferma da un ponte, è considerata un caposaldo nella storia delle fortificazioni.
Il castello che circonda la torre pentagonale fu eretto nei secoli successivi ed è una testimonianza viva dei drammatici avvenimenti che si sono svolti in questa parte della terra di Nettuno.
La bellezza del lido, l'azzurro tersissimo del mare, l'incanto di una foresta quasi lambita dalle onde resero Astura celebre già in età romana. Cicerone, fra i primi, vi ebbe una villa. Gli imperatori romani vi costruirono un porto ed una villa fastosa che ospitò, tra gli altri, Augusto, Tiberio, Caligola. Augusto vi trasse delle febbri che lo condussero poi alla morte.
Divenuta un'importante stazione della via Severiana, Astura rimase un centro residenziale e commerciale sino al tramonto dell'impero romano.
1268
Corradino di Svevia, sconfitto da Carlo d'Angiò a Tagliacozzo, raggiunge fuggiasco Torre Astura. Il padrone, Giovanni Frangipane, lo fa prigioniero e lo consegna all'ammiraglio Roberto di Laveno, emissario di Carlo d'Angiò.
1286
4 settembre.
Bernardo da Sarriano, inviato da Federico re di Sicilia con dodici galee, pone l'assedio al castello di Astura e poco dopo l'incendia, vendicando così la morte di Corradino di Svevia.
1378
Le Repubbliche marinare di Genova e Venezia si contendono il primato del mare con vari atti di ostilità, che si concludono
con un tragico scontro armato il 30 maggio 1378 nelle acque di Nettuno. Sono di fronte gli ammiragli Lodovico Fieschi, genovese, e Vittor Pisani, veneziano. La sanguinosa battaglia si conclude, dopo alterne vicende, con la sconfitta dei Genovesi, che perdono 500 uomini e quasi tutte le navi.
1380
II Governatore di Nettuno Lorenzo Orsini promuove l'ampliamento dell'abitato cittadino, che fa proteggere con una cinta muraria dotata di otto torri. Alla morte di Lorenzo, il governo della città viene assunto da Rinaldo Orsini, viceré degli Abruzzi, che si spegnerà nel palazzo baronale nell'anno 1420.
1427
II papa Martino V (Colonna, 1417-1431) assegna ad Antonio Colonna, suo nipote, la signoria di Nettuno e di Astura. Il suo successore, Eugenio IV (Gabriele Condulmer, 1431-1447) che già da cardinale aveva criticato il vertiginoso arricchimento dei congiunti del suo predecessore, vuole indagare in merito, convocando in Vaticano il potente Lorenzo Colonna. Questi si ribella, organizza una sommossa e costringe il pontefice a riparare a Firenze.
Giovanni Vitelleschi, valido uomo di armi, riporta l'ordine nelle terre della Chiesa e i Colonna sono costretti a riparare altrove. I loro beni passano alle dipendenze della Camera Apostolica; ma nell'Anno Santo 1450 il pontefice Niccolò V (Parentucelli, 1447-1455) perdona ai baroni ribelli restituendo ad essi i feudi confiscati dal suo predecessore. Nettuno ritorna alla famiglia dei Colonna, sotto la cui signoria gode maggior lustro ed importanza.
1494
I Nettunesi, sostenitori dei Colonna, si oppongono vittoriosamente all'assedio delle truppe degli Orsini, che profittando della confusione creata dal passaggio delle truppe francesi di Carlo VIII dirette alla conquista del napoletano, tentano un colpo di mano per riprendere il feudo di Nettuno.
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