Nel presentare i fedeli nettunesi ed ospiti; di Nettuno, il vescovo Bonicelli ha detto:
Beatissimo Padre.
Nella linea della Vostra divisa mariana "lotus tuus ", si innesta questa sera un altro nodo a significare e dilatare tra noi la materna presenza della Madonna. Prima Infatti che alla giovane Martire S. Maria Goretti, questa Basilica è cara al popolo di Nettuno e Anzio come Santuario della Madonna delle Grazie. Da più di 400 anni questo luogo è uno dei pilastri della pietà e della fede per la zona e per l'intera diocesi di Albano.
Padre Santo, dove c'è la Madre, il clima diventa subito di famiglia. Permettete così che insieme al saluto rispettoso e al grazie cordiale e filiale, Vi presenti quanti sono qui convenuti attorno all'Altare del divino Sacrificio.
In primo luogo i fedeli di Nettuno e delle Parrocchie Viciniori. Questa terra già ben nota agli ozi di Roma imperiale, ha avuto una intensa vita ecclesiale. Quando col nome di Anzio esisteva un solo centro abitato, qui ebbe sede una diocesi che si fuse con Albano solo nel secolo VIII.
Insieme coi cittadini di Nettuno è poi presente una cospicua rappresentanza dei fedeli estivi che a centinaia di migliaia affollano la zona mare della nostra diocesi, dalle porte di Ostia fino a Torre Astura. In questo scorcio delle vacanze la loro presenza dice devozione alla Vostra Persona ma anche ricerca del valore cristiano del loisir, del riposo e della villeggiatura. Essi sono, in larghissima parte, romani; doppiamente vostri dunque.
Ma non tutti possono godersi le vacanze. Attraverso la presenza di alcuni ammalati sono qui idealmente presenti le centinaia e migliaia di degenti negli ospedali della zona, nelle molte case di salute e nei centri per anziani. Certamente saranno proprio loro che, attraverso le antenne radio e della TV locale, seguiranno con più devozione e commozione questa S. Messa.
E, finalmente, permettete Santo Padre che abbia a convocare nello spirito attorno a Voi, tutti coloro che sono caduti a causa della ingiustizia e dell'odio. Quaranta anni fa lacerando il sacro suolo della Vostra amata Patria, iniziava quella pazza avventura che sarebbe diventata la più grande tragedia dell'umanità. Trentacinque anni fa, ad Anzio-Nettuno, iniziava quella battaglia che, se fu determinante per l'esito della guerra, non fu meno disastrosa e sanguinosa, i grandi cimiteri di guerra di Nettuno, di Anzio, di Pomezia, oltre allo strazio dei moltissimi civili caduti, sono lì amaramente a ricordarcelo. Più che mai questi fratelli si stringono a Voi e a noi per quell'ammonimento di pace che la vostra Parola non cessa di rilanciare tra gli uomini, nel nome di Dio.
Anche per questo incommensurabile servizio alla pacificazione e alla concordia, io Vi ringrazio. Santo Padre, e nel Calice del Vostro Sacrificio metto le nostre gioie e i nostri dolori, ma insieme le amarezze e le speranze del mondo. |