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LA FESTA DI NOSTRA
SIGNORA DELLE GRAZIE
A NETTUNO

Collana Caritas

di
DON VINCENZO CERRI

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L'ORGANIZZAZIONE



 

 

- Chi è che pensa all'organizzazione della festa?

- Per la parte religiosa, ovviamente, il clero di San Giovanni. Per la parte ricreativa un Comitato scelto dall'Amministrazione Comunale.

- Presenta molte difficoltà l'organizzazione della grande processione che, se non erro, forma la parte centrale e più attraente della festa?

- Contrariamente a quello che uno potrebbe immaginare, trattandosi di migliaia di persone in movimento, non vi sono mai serie difficoltà. Ogni gruppo già sa come deve prepararsi e comportarsi. Si ritrovano tutti all'ora giusta sulla piazza e pochi dirigenti li dispongono secondo l'ordine prestabilito.

- Mi scusi: prestabilito da chi?

- Forse non è a tutti noto che l'ordine è regolato dal codice di diritto canonico, oltre che dalla consuetudine. Precedono sempre gli ultimi arrivati; chiude il clero di San Giovanni, che incede immediatamente davanti alla sacra Immagine. Dietro, il popolo. Se può interessare, ecco l'insieme dei gruppi nell'ordine:

CROCIFISSO (apre il corteo)
Bambini dell'Istituto Beata Cerioli
Parrocchia di San Giacomo
Parrocchia della Madonna del Buon Consiglio
Parrocchia di San Paolo
Parrocchia di Sant'Anna
Parrocchia Sacro Cuore
Istituto delle Figlie della Croce
Istituto Santa Lucia Filippini
Associazioni dell'Apostolato della Preghiera e A.C.
Terziarie di San Francesco
Gruppi giovanili
Terziari Francescani e Lega di Perseveranza
" Priore "
Banda musicale
Autorità
Clero
Sacra Immagine di Nostra Signora delle Grazie
Popolo

 

- Quale significato ha la presenza delle cosiddette " Priore " nella processione?

- La Confraternita del Santissimo Sacramento, anticamente, aveva anche la sezione femminile; e come ogni anno si eleggeva il Priore tra gli uomini, si usava eleggere anche la Priora tra le donne. Questa, con due assistenti, interveniva alla processione di maggio e a quella del Corpus Domini indossando, per l'occasione, il tradizionale e bellissimo abito festivo delle donne maritate. In questi ultimi anni si è voluto aumentare il loro numero, anche per assecondare il desiderio di molte ragazze che ne fanno richiesta. La presenza delle "Priore", oggi, ha solo significato folkloristico.

- Chi è che prepara la macchina processionale della Madonna?

- Alcuni uomini del gruppo "portatori" coadiuvati da qualche operaio del C.E.A. da cui ogni anno, per antica tradizione, riceviamo in prestito le batterie elettriche per l'illuminazione dell'Immagine.

 

- Abbiamo sempre ammirato i bravi portatori della statua della Madonna, che con tanta fede si sobbarcano ad una fatica non lieve. Quanto pesa complessivamente il trono processionale?

- Pesa circa tre quintali.

- E l'Immagine della Madonna, chi la riveste del manto e dei preziosi ornamenti?

- E' un incarico che assolvono le Maestre Pie Filippini da 120 anni. Esse si trovano a Nettuno fin dal 1758.

- E' vero che tempi addietro intervenivano alla processione della Madonna anche i fedeli ed il clero di Anzio?

- E' vero. Guardi ciò che scrive in proposito Monsignor Temistocle Signori nel suo libro:
" Memorie storiche sul Santuario e sulla Prodigiosa Statua di Nostra Signora delle Grazie": " ... In tempi migliori precedeva il Capitolo la Religiosa Famiglia de' RR.PP. Conventuali, cui si univano anche quelli di Anzio, al presente disciolta, come pure seguiva l'Ili .mo Municipio colle divise di usanza ".

Anche il popolo di Anzio ha nutrito sempre tanta devozione verso la Madonna delle Grazie, partecipando con esemplare puntualità sia al pellegrinaggio penitenziale della mattina che alla solenne processione della sera. Tenga presente che la popolazione della nuova Anzio, sorta intorno al 1700, è nata e cresciuta in un'atmosfera già satura di devozione mariana. Quando il porto Innocenziano si stava ripopolando, la Madonna delle Grazie si trovava a Nettuno già da 150 anni. E noti che dal 1700 fino al 1827 tutti gli abitanti della zona costituivano un solo Comune, quello di Nettuno, col porto innocenziano, proprietà della Camera Apostolica. Dal 1827 al 1856 il Comune si chiamò "Nettuno e Porto d'Anzio". Orbene, fu proprio allora, il 4 aprile 1854, che i signori componenti il Consiglio Municipale, sotto la presidenza del "Priore" Sisto Pollastrini, a pieni voti consacrarono i due nuclei cittadini alla Vergine Santissima delle Grazie e la dichiararono loro speciale Patrona, titolo confermato poi dalla Sacra Congregazione dei Riti il 23 agosto 1877. Quindi la Madonna delle Grazie è stata dichiarata Patrona di Nettuno e di Anzio. E lo è tuttora, anche dopo la separazione civile dei due comuni, avvenuta il 1° gennaio 1857; perché Lei non tiene conto di certe umane convenzioni e tutti considera sempre suoi figli carissimi.

- Come sappiamo che le due popolazioni celebravano insieme la festa della Madonna delle Grazie?

- Cito solo due documenti. Primo: l'epigrafe che le Autorità cittadine dell'unico Comune di "Nettuno e Porto d'Anzio" posero sul ponte costruito sul fiume Loricina per agevolare l'afflusso dei pellegrini al Santuario. I Nettunesi forse non sanno che prima del 1852 non esisteva la strada che conduce a San Rocco. Chi voleva recarvisi, passava dalla spiaggia. Nel 1852 si fece la strada e si ricostruì il ponte. A ricordo, fu posta un'epigrafe in lingua latina, che dimostra il perfetto accordo dei due nuclei cittadini nei riguardi della devozione alla Madonna delle Grazie. L'epigrafe, tradotta, diceva così:

COMPIUTA LA NUOVA E PIÙ' AMPIA STRADA - CHE DALL'ANTICO PORTO ALL'ARA SI DIRIGE - DELLA PROTETTRICE MARIA - IL MUNICIPIO DI NETTUNO ED ANZIO - RIEDIFICO' IL PONTE - NEL GIRO ORIENTALE DEL FIUME LORICINA - DI NUOVO ASSORBITO DALL'AVANZAMENTO DEL MARE - PER LA TERZA VOLTA ROVINOSO - DALL'IRRUENZA DEI FLUTTI - L'ANNO 1852.

Un'altra prova è data dalla dedica apposta ad un sonetto composto nel 1836 in occasione della festa di maggio; dice così: SOLENNIZZANDOSI CON DEVOTA POMPA - NEL COMUNE DI NETTUNO E PORTO DI ANZIO - LA FESTA - DI MARIA SANTISSIMA - SOTTO IL TITOLO - DELLE GRAZIE - CHE SI VENERA NELLA CHIESA DI SAN ROCCO - LA MAGISTRATURA OO.DD.CC. IL SEGUENTE - SONETTO - ecc.

- Se così stanno le cose, non sarebbe opportuno allora che i fedeli della vicina Anzio, con le loro Autorità, riprendessero ad intervenire ufficialmente alla processione di maggio?

- Personalmente ne sarei ben lieto. Anzi, dirò di più: qualche tempo fa tentai un primo passo in tal senso, ma non ebbi alcun risultato. Tant'è: si fanno gemellaggi tra paesi sconosciuti e non ci si guarda in faccia tra parenti. Già, perché l'Anzio attuale è figlia di Nettuno, come Nettuno è figlia dell'antica Antium...

- Perché proprio i sacerdoti di San Giovanni sono i promotori della festa della Madonna a Nettuno?

- Perché sono essi che l'hanno promossa e conservata per secoli. Essi costituiscono la famiglia religiosa più antica di Nettuno, essendo i successori del clero dell'antica chiesa Cattedrale della Diocesi Anziatina. Erano essi gli animatori responsabili della vita religiosa in Nettuno quando giunse la statua della Madonna e alle loro dipendenza era la chiesina dell'Annunziata che accolse l'Immagine nel 1550.
I Padri Passionisti infatti sono a Nettuno dal 4 novembre 1888, invitati dall'Arciprete Parroco Monsignor Temistocle Signori, perché prendessero in custodia il primitivo Santuario e l'insigne simulacro della Vergine.

- Sicché anticamente Nettuno aveva il suo Vescovo?

- Certo, ma allora Nettuno era parte dell'antica Antium e la Diocesi si estendeva da Torre Astura a Lavinio. Dopo la distruzione della città la Diocesi Anziatina fu soppressa e aggregata alla Diocesi di Albano, verso il secolo settimo. Ecco perché la collegiata di Nettuno è concattedrale con quella di Albano, perché erede dell'antica Chiesa Anziatina.

- Ma allora i Nettunesi sono di origine anziate?

- Certissimo; sono anzi gli eredi dell'antica Antium; e per questo, dopo la distruzione della città, rimasero padroni di tutto il suo territorio fino al 1857, quando ne cedettero parte per la costituzione del nuovo comune. Guardi che cosa scrive in proposito lo storico e archeologo Tomassetti: nel suo libro: LA CAMPAGNA ROMANA, a pagina 365:

" ... Il moderno Anzio, Comune di 3.500 abitanti, è di recente costituzione (1857), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5.500 abitanti) il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi Anziati trovansi a Nettuno come in Anzio".

Del resto anche gli altri storici sono d'accordo con quanto scrive il Padre Lombardi parlando di Nettuno:

"... Nettuno riempie la lacuna lasciata vuota nella storia Anziate, dalla sua caduta fino al risorgimento innocenziano."

In effetti gli antichi Nettunesi si sono sempre considerati e chiamati "Anziati". Lo si legge anche in un'altra dedica di un sonetto del 1850, che dice:
"NEL FAUSTO E SOLENNE GIORNO - V. DI MAGGIO MDCCCL - SACRO ALLA MEMORIA DI QUELLO FELICISSIMO - IN CHE L'ADORATA IMMAGINE - DI MARIA VERGINE - DISTRIBUTRICE DELLE GRAZIE DIVINE - DAI LIDI BRITANNICI DISCESA A SOSTEGNO DEI MISERI - GLI ANZIATI PRESCELSE - I NETTUNESI OFFRONO OSSEQUIOSI - ALLA CELESTE REGINA ecc. "

Gli Anziati prescelse... quali? A quell'epoca solo i Nettunesi abitavano questa terra. L'attuale popolazione della nuova Anzio non è affatto imparentata con l'antica, essendosi formata da elementi eterogenei intorno all'anno 1700. I nostri vecchi erano soliti ripetere: "Se si vuole trovare una goccia di sangue dell'antico popolo anziate, bisogna cercarlo a Nettuno"




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