Sono molti gli scrittori, i poeti, gli storici, i viaggiatori, i ricercatori locali che hanno scrutato e tramandalo le vicende di questa città. A me è piaciuto ripercorrerle attraverso le loro parole. ricomponendo i tasselli sparsi di un mosaico mai completamente definito, per tentare di ricreare il contesto storico nel quale, a un certo punto, nel mese di giugno dell'anno 1889, un frate dell'ordine ospedaliero dei Fatebenefratelli, tale Giovan Battista, al secolo Innocente, da Pusiano, dentista, di 52 anni, decide di venire a Nettuno, a fondarvi un ospedale.
Dal 1827 Nettuno è stato con Porto d'Anzio un solo comune. Con proprio decreto del 26 giugno 1856, papa Pio IX li divide di nuovo in due.
Così lo ha raccontato Giuseppe Brovelli Soffredini:
"Il pontefice Pio IX ammirato del soggiorno di Anzio e sospinto da sensibile acquiescenza, stabilisce che quella terra, separata da Nettuno, abbia a formare un nuovo Comune col 1° gennaio 1857. Istituì una Congregazione di porporati per definire le controversie che potessero derivare da un tale distacco, specialmente circa la distribuzione dei rispettivi territori, stabilendo con sovrano decreto, che l'immensa zona territoriale fosse divisa in quattro parti, di cui una appartenesse al nuovo Comune e le altre tre a Nettuno. Anzio divenne così Comune autonomo, unitamente al Porto Innocenziano; ma la giurisdizione, con sede di Vice Governo, restò in Nettuno. per cui la nuova Anzio corrispondeva annualmente le spese consorziali" .(1)
Il 25 ottobre 1856 nasce Salvatore Valeri. Sarà apprezzato pittore e docente di materie artistiche e fonderà a Costantinopoli una scuola di belle arti.(2)
Nel 1859 un atto di transazione tra la Comunità di Nettuno e la Camera Apostolica (3)chiude una antica controversia sui diritti civici, che durava dal 1594.
"Diviso il nuovo Anzio da Nettuno ed avuto il suo territorio separato- ha scritto Giuseppe Brovelli Soffredini- proseguiva ancora la lite promossa dalla Comunità Nettunese contro la Camera Apostolica, per i diritti del pascolo e della semina, riservati ai cittadini, sopra tutto il territorio feudale. La lite ebbe finalmente il suo termine e trascrivo in tema un autografo appunto legale di quel tempo: <La causa fu vinta in prima istanza avanti il Tribunale dell’A., e C., andò in appello al tribunale della piena Camera, ove essendovi presente monsignor Bartoli avvocato del Fisco, vedendo il Tribunale a sé contrario, domandò un differimento per meglio difendersi. Il Bartoli fece nascere legge pontificia la quale dichiarava che queste cause dovessero essere decise dalla Congregazione di Revisione, la quale, essendone presidente il Cardinale Alberghini, emanò opinamento contro i Nettunesi. Ripristinatasi la causa, essendo Presidente il Cardinale Spinola, fu vinta dai Nettunesi. Per la legge fu proposta avanti il Consiglio Supremo di cui era Presidente il Cardinale decano Micara, veggendo la Camera che andava a perderla, venne a transazione e il 22 marzo 1859 stipulavasi l’istromento di transazione col quale si cedeva a favore dei Cittadini e Comune di Nettuno rubbi di terreno millequattrocentotrentasette in corrispettivo dei loro antichi diritti sul territorio ex camerale venduto” Stipulato l’istromenlo di transazione, per mezzo dell'Ingegnere Cavalieri incaricato dalla Congregazione Cardinalizia, si assegnavano al nuovo Comune di Anzio rubbi trecentottanta di terreno"(4)
II 25 ottobre 1860, sul Volturno, a qualche centinaio di chilometri da Nettuno, Giuseppe Garibaldi saluta Vittorio Emanuele II re d'Italia.
Nettuno è definito comune di 4 classe, con cinque magistrali e dodici consiglieri.
Dopo l'unificazione dell'Italia, un decreto Rattazzi del 1861 divide il regno in province, circondari, mandamenti e comuni. In ogni provincia ci sono un governatore, un vicegovernatore e un consiglio di governo, che ha funzione di giudice ordinario del contenzioso amministrativo (un sistema franco-napoleonico di giurisdizione interno alla pubblica amministrazione per Ì rapporti di questa con i privati, che sarà abolito nel 1865). Il governatore dipende dal Ministero dell'Interno, rappresenta il potere esecutivo nella provincia ed esercita, fra l'altro, il controllo di merito sui comuni (mentre il controllo di legittimità spetta all'intendente di circondario e, in seconda istanza, al governatore stesso). Nel comune ci sono un consiglio, una giunta e un sindaco, nominato dal governo tra i consiglieri. Il carattere centralistico del sistema è piuttosto evidente: in senso oggettivo perché sono di nomina statale, cioè governativa, sia il vertice del comune, sia il vertice della provincia; in senso oggettivo perché sussiste il controllo di merito, che è valutazione anche meramente politica della opportunità dei provvedimenti. All'unificazione segue una crisi economica dello stato italiano, che segnerà pesantemente anche le sorti future del Paese.
"Il nuovo stato nacque, con un pesante debito pubblico privo di contropartite attive e con le gravi spese sostenute nel perseguimento del processo unitario. La finanza pubblica divenne perciò un problema centrale e la ricerca di nuove fonti di entrata una fondamentale, assillante l'unzione dell'attività di governo. Peraltro la spesa tendeva costantemente a superare le entrate del bilancio e vi era poco spazio per finanziamenti statali a favore di piani di sviluppo dei quali il paese potesse beneficiare economicamente. Di fatto l'istruzione, le comunicazioni e le infrastrutture restarono fortemente trascurate nei primi decenni dell'unità. Nel tentativo di risolvere i problemi finanziari che aveva ereditato, il governo incamerò ed alienò le proprietà ecclesiastiche non usate per fini di culto, pose in vendita parte del demanio statale e cedette le linee ferroviarie statali a gruppi privati......Gli anni settanta e ottanta furono poco propizi alla crescita economica in un paese prevalentemente agricolo"(5)
Negli Stati italiani preunitari, l'assistenza aveva avuto scarso sviluppo, sia in conseguenza delle opinioni allora prevalenti e contrarie all'intervento dello Stato nell'organizzazione dei pubblici soccorsi, sia perché al riguardo provvedevano le istituzioni di beneficenza. Dopo l'unificazione, la legge 3 agosto 1862 disciplina per la prima volta in Italia le istituzioni di pubblica beneficenza, consacrando il principio dell'autonomia degli istituti pii sotto la vigilanza statale. La legge comunale e provinciale del 20 marzo 1865 mette a carico delle province le spese per il mantenimento dei mentecatti poveri.
"La popolazione ascende attualmente circa alle 1400 anime -ha scritto padre Lombardi nel 1865- e nell'inverno aumenta questa cifra di un altro migliaio, e più, perché intervengono molti forastieri co' loro cavalli, ed armenti a lavorare queste ubertose campagne, la maggior parte del Regno di Napoli, dimorando in Nettuno colle loro famiglie dal mese di ottobre a tutto giugno. La popolazione da qualche anno trovasi in aumento, ma non è mai tornata a quella cifra di 2500 individui, in che si trovava nel 1636 prima che vi comparisse nel 1656 la peste bubbonica, che sviluppatasi in Sardegna, e portata a Napoli si diffuse nelle altre città di quel regno" .(6)
Il 18 agosto 1867 nasce Giuseppe Brovelli (7), che più lardi aggiungerà al proprio cognome quello di Soffredini.(8) Ha. lasciato scritto Augusto Rondoni:
"Era il dotto di casa. Un gentile signore di bell'aspetto, pittore e storico apprezzato, che aveva un grandissimo studio (circa la metà del palazzo) prospiciente sul grazioso giardino in piazza San Francesco, angolo via Sangallo, pieno di piante rare ed esotiche. Reggeva il Consolato di Francia e, nelle ricorrenze, oltre ad esporre la bandiera, indossava una bellissima divisa, con alamari e feluca da diplomatico" .(9)
Don Vincenzo Cerri ci da notizie dei lavori di restauro della Chiesa Collegiata eseguiti quest'anno.(10)
Dopo oltre cento anni, la Chiesa Collegiata era ridotta in uno stato deplorevole, specialmente a causa delle <parature>: quasi tutta rovinata negli stucchi e nelle cornici. Si rese perciò necessario un restauro generale e fu deciso di decorarla convenientemente, poiché era semplicemente imbiancata..... La cappella del SS. Crocifisso fu eretta dalle fondamenta dalla famiglia Soffredini. In occasione dei restauri l'avv. Calcedonio Soffredini la fece dipingere e adornare. Vi spese 1000 lire. Il quadro, dipinto con buon gusto, rappresenta il SS. Crocifisso e la Maddalena........ Il quadro dell'altare è una copia di quello di G. Reni esistente nella Chiesa dei Cappuccini in via Veneto a Roma. Come nelle altre cappelle, vi era la tomba gentilizia con l'iscrizione: Pro Familia Joannis Moronesi e Josephi D'Andrea. A.D. 1868".
La Chiesa Collegiata viene riaperta al culto il 19 marzo 1867. Lo stesso anno viene restaurata anche la chiesa, di Nostra Signora delle Grazie.
Caduto Napoleone III e venuta meno a Roma la difesa francese, il governo italiano risolve con un atto di forza, e senza alcuna complicazione internazionale, la questione con l'occupazione di Roma. L'esercito pontificio, comandato dal generale Kanzler, si difende fronteggiando il generale Cadorna. entrato in città attraverso la breccia aperta nelle mura di Porta Pia il 20 settembre 1870. Pio IX si chiude da quel giorno nel Vaticano ritenendosi prigioniero e vittima di un'usurpazione. Il 2 ottobre, con un plebiscito, il Lazio viene annesso al regno d'Italia e Roma ne diventa la capitale. Pio IX scomunica i governanti italiani. L'annessione di Roma al regno segna la fine dello Stato Pontificio, che tuttavia ne Pio IX, né i suoi immediati successori, Leone XIII, Pio X e Benedetto XV. vogliono riconoscere, rimanendo essi pure chiusi in Vaticano e rifiutando ogni negoziato col governo italiano, che non ne preveda la restaurazione.
Il governo italiano manterrà con la Santa Sede i rapporti regolati dalla legge delle Guarentigie del 1871 .(11)
"All'indomani della liberazione di Roma, il 24 settembre .1870, nell'Urbe si insedia una giunta provvisoria che avrebbe dovuto governare l'intera provincia per un periodo di transizione, prima di giungere al plebiscito previsto per l'annessione. La luogotenenza della città viene affidata, in prima istanza, al generale Cadorna e poco dopo al Lamarmora, e già con il decreto del 15 ottobre 1870 si abolisce nel Lazio ogni altra circoscrizione provinciale, retrocedendo a sottoprefetture i territori di Viterbo, Frosinone. Velletri, Civitavecchia, a favore di un'unica provincia romana dove il ruolo del capoluogo diventa determinante.."(12)
La provincia di Roma viene suddivisa in cinque circondari, 51 mandamenti e 227 comuni.
Indro Montanelli., nella sua Storia d'Italia, ha scritto:
"II trasferimento della capitale a Roma, vi aveva provocato una vera e propria febbre edilizia. Con l'ardore dì coloro che non sono abituali a rimboccarsi le maniche, i romani si erano gettati alla speculazione sulle aree fabbricabili, i cui prezzi in poco tempo erano saliti alle stelle. ..... Le banche che avevano facoltà di stampare e mettere in circolazione carta moneta erano sei. I governi che si erano succeduti avevano più volle tentato di attribuire questo diritto in esclusiva alla Banca d'Italia, che allora si chiamava Banca Nazionale. Ma non c'erano mai riusciti per la resistenza delle altre cinque, fra cui quella Romana, autorizzata a emettere biglietti per un ammontare di 45 milioni. Quando il boom edilizio finì nella solita voragine dei fallimenti, la Banca Romana si trovò seppellita sotto una valanga di cambiali ... e corse voce che fosse anch'essa prossima a fallire".(13)
D'ora in avanti anche i rapporti tra Nettuno e la Camera Apostolica si inaspriscono.
"Fin dal riconoscimento ufficiale di Porto d'Anzio. annesso al comune di Nettuno, il cui porto era stato costruito a totale spesa dei contribuenti nettunesi, cominciarono a sorgere le discussioni tra il Comune di Nettuno e la Camera Apostolica, che era rappresentata dall'avv. Carlo Fea, ostile a Nettuno, circa l'assunzione della spesa occorrente per gli imprescindibili lavori di restauro delle mura castellane del Borgo. Specialmente quelle site a mare, che avevano subito danni considerevoli dai marosi, che provocavano frane alle mura, sgrottando il masso tufaceo di base. Per l'interessamento costante dei Soffredini: Giuseppe, Capitano della Marina Pontificia, e Calcedonio, giureconsulto presso la Sacra Rota, prevalse la giustizia e il diritto, con l'intervento personale del Papa, ottenendo vittoria sullo stato Pontificio, che poi sostenne la spesa di ben 36.000 scudi per tali lavori di fortificazione. Furono impiegati nella grandiosa opera, durata quattro lunghi anni, la quasi totalità dei forzali dell'isola di Ponza. L'Amministrazione Comunale e i cittadini di Nettuno. grati a Pio IX. posero la seguente lapide commemorativa sul bastione a levante del Borgo: "IN ONORE DI PIO IX PONTEFICE MASSIMO, PRESIDIO DELLA GIUSTIZIA, PER AVER EGLI FATTO ESEGUIRE LA SENTENZA DEI DODICI DEL SACRO CONSIGLIO, PER LA DEFINIZIONE DELLE CONTROVERSIE, SOTTOSCRITTA DAL REV. PADRE SIGNOR MARINI, DEL., 29 NOVEMBRE 1830, CON LA QUALE S'IMPONEVA AL FISCO L'ONERE DI RESTAURARE LE MURA DEL CASTELLO DI NETTUNO, CON LA IMMEDIATA COSTRUZIONE DI UNA SPONDA DI PIETRA, PRESSO IL LIDO DEL MARE. I DECURIONI ED I CITTADINI NETTUNESl NELL'ANNO 1870".(14)
Alle spese dell'ospedale si provvede anche con benefici ecclesiastici.
"I benefici della chiesa di San Nicola -dice infatti p. Spina- vanno a favore dell'ospedale della città di Nettuno, nel quale vengono raccolti malati, poveri naviganti che avevano sofferto naufragio nella spiaggia di Anzio e di Nettuno e per i malati poveri di Nettuno di ambo i sessi"(15)
Al primo censimento nazionale postunitario, Nettuno ha 2.165 abitanti su una superficie di 8.027 ettari. Anzio ha 1.932 abitanti su una superficie di 4.312 ettari. Nel 1872 abbiamo una citazione che ci attesta la presenza in quest'anno delle Maestre Pie Filippini e delle Maestre pie francesi, che reggono un asilo infantile nel Palazzo Pamphilj, a spese della principessa Borghese”.(16)
In Villa Borghese vivono in questi anni il principe Paolo, la moglie Elena Appony e il figlio Rodolfo. Il 15 ottobre 1872 don Benedetto Brovelli informa il sindaco di Nettuno Domenico Combi circa il peggioramento della gestione dell'Ospedale dei poveri, dopo l'unità d'Italia:
"Onorevole signore non appena la Sig. Vostra si compiacque nella mattina del 10 corrente di dare la verbale consegna di questo P. Ospedale de' poveri ai sottoscritti essi si fecero solleciti di dar opera all'incarico affidato. Però fin dal primo giorno hanno potuto comprendere col fatto che da quando l'amministrazione e direzione del Pio Stabilimento venne sottratta dall'Autorità Ecclesiastica tutto è rimasto esclusivamente affidato all'azione del solo camerlengo, senza alcun intervento della deputazione di carità. Sanno i sottoscritti che la Prefettura di Roma a forza di legge fino dal giorno 10 del passato mese ha ordinato la compilazione o l'invio dei conti consuntivi riferibili al 1870 e 71; ma conoscono altresì che questa mercenaria operazione non è affare di un giorno e perché le cose riguardanti questo Pio stabilimento non si trovano (senza lor colpa) in rapporto con le leggi vigenti; e perché" nuovi come essi sono all'incarico affidato, debbono impiegare alcun tempo per dare esecuzione a quanto viene richiesto" .(17)
"... Alle esigenze sanitarie dei nettunesi provvedeva inoltre lo speziale, che gestiva la spezieria camerale con un appalto in privativa, in virtù del quale forniva medicinali all'ospedale e alle carceri della città, anticipando le spese che successivamente la camera Apostolica gli avrebbe risarcito" .(18)
Nel 1873 l'Agro Romano risulta esteso per 240.427 ettari. Centotredici proprietari possiedono 127.320 ettari, con un possesso medio di 1.127 ettari ciascuno. Solo tre proprietari possiedono insieme più di un quarto dell'intera Campagna Romana: i Borghese 22.149 ettari, il Capitolo di San Pietro 20.162, l'Ospedale di Santo Spirito di Roma 15.130. Con decreto del 19 giugno, il re Vittorio Emanuele II espropria tutti i terreni pontifici della campagna romana e li mette all'asta poco dopo.
Il mercante romano Achille Gori Mazzoleni acquista le tenute di Conca e Campomorto, che in precedenza teneva in mezzadria dal Capitolo di San Pietro. Nel 1891 erediterà tutti i possedimenti il figlio Attilio .(19)
Mazzoleni avvia una campagna di scavi alla ricerca dell'antica Satricum.
"Helbig (20) e il conte Mazzoleni si erano conosciuti in uno dei tanti salotti frequentati dalla Roma aristocratica. Helbig accennò al conte la possibilità che le sue terre potessero coincidere con l'antica città di Satricum. Su invito di Mazzoleni lo studioso tedesco visitò Conca. L'impressione che ne trasse fu molto promettente e consigliò al conte di richiedere immediatamente una concessione di scavo. La domanda venne inoltrala il 28 novembre del 1895 presso il Ministero della Pubblica Istruzione ed esattamente una settimana dopo, senza intralci, l'autorizzazione veniva concessa. L'unico obbligo richiesto da Mazzoleni era l'invio di un rapporto settimanale sull'andamento dei lavori, come richiesto dalia legge Pacca.. Nel frattempo Helbig si era messo in contatto con Tyskiewicz , (21)che si sentiva pronto per una nuova avventura archeologica. Helbig arrangiò un incontro con Mazzoleni, dopo di che i due nobili raggiunsero ben presto un accordo. Tyskiewicz avrebbe fatto eseguire gli scavi a proprie spese, in cambio del cinquanta per cento del ricavato: Mazzoleni. quale proprietario del terreno, avrebbe avuto diritto all'altra metà. .... L'inusuale ricchezza del complesso templare risvegliò immediatamente l'interesse della Direzione Generale di Antichità. Due giorni dopo aver dato il primo colpo di vanga apparve sullo scavo il vice-ispettore Luigi Borsari.... Barnabei (22) inviò immediatamente il custode governativo Raffaele Finelli affinchè effettuasse una registrazione dei reperti trovati".(23)
Preoccupazioni per la sorte di Torre Astura sono espresse quest'anno 1874 da Ferdinand Gregorovius: (24)
"Il principe ereditario Umberto mi ha ricevuto il 21 gennaio all'una di pomeriggio...Approfittai dell'occasione per raccomandare al principe ereditario la conservazione della Torre Astura, ponendo questo monumento degli Svevi sotto la sua protezione......''
Dopo le elezioni politiche del 15 marzo 1877 il Parlamento decide di avviare una inchiesta sull'agricoltura italiana, affidandola al deputato Stefano Jacini, che la concluderà tra il 1878 e il 1884.
"... l'aumento del disagio delle popolazioni rurali...viene in questi anni dall'accentuarsi di alcune sue vecchie manifestazioni e dall'affacciarsi di forme nuove, non meno cariche di significalo. Tra le prime, l'infierire di malattie chiaramente connesse ai consumi alimentari dei contadini di parecchie regioni, come la pellagra, dal 1874 oggetto di severo esame nel Mantovano e dal 1878 in tutto il Paese.... Tra le forme nuove del disagio si impongono invece nettamente i primi avvii dello spostamento della gente dalle campagne alle città e quello della grande vicenda della emigrazione per l'estero non di carattere stagionale, ma pluriennale e permanente..."(25).
Da uno studio del gruppo di ricerca Il Tridente, presso l'Archivio Storico Comunale, è tratto l'elenco dei Consiglieri in carica dal 23 gennaio 1877 al 18 luglio 1905:
Magistrati Priori
Filippo Ammiraglia
Bartolomeo Andolfi
Ilarione Balducci
Paolo Borghese
Giovanni Brovelli
Pompeo Brovelli
David Garosi
Francesco Casaldi
Bartolomeo Catanzani
Annibale Censi
Pio Cerchiari
Giovanni Colozzi
Giuseppe Colozzi
Angelo Combi
Domenico Combi
Francesco Cruciani
Augusto D'Andrea
Francesco D'Andrea
Giuseppe D'Andrea
Luigi D'Andrea
Annibale De Franceschi
Andrea Di Pietro
Tommaso Di Pietro
Stefano Grappelli
Luigi Luigioni
Filippo Marafelli
Giovanni Nardocci
Domenico Ottolini
Gaetano Ottolini
Giovanni Ottolini
Giuseppe Ottolini
Lorenzo Ottolini
Cesare Paccariè
Saverio Pirri
Domenico Pirro
Luigi Sindici
Carlo Sisti
Onorio Sisti
Calcedonio Soffredini
Antonio Stermini
Salvatore Taurelli
Giovanni Trafelli
Filippo Trovatelli
Mariano Trovarelli
Vincenzo Trovarelli
Salvatori Turchi
Felice Valentini
Giovanni Valeri-Mancinelli
Le preoccupazioni circa lo stato della popolazione rurale e le condizioni climatiche di Nettuno, inducono il medico condotto e ufficiale sanitario dottor Norberto Perotti a scrivere:
'"Certo che ai tempi dei Cesari. come ai tempi nostri, il clima fu ed è migliore che in quei nefasti del basso Impero e del medio evo. ma ancora in questi si potè qui vivere relativamente bene. L'agricoltura negletta, l'abbandono a sé dei corsi d'acqua, il permettere che la boscaglia lasciata a se stessa giungesse fin quasi alle mura castellane, il permettere che una fossa, dirò meglio una immane fogna, di acque putrescenti circuisse lutto l'abitato da parte di terra, furono errori pagati con le frequenti e lunghe malattie di quasi tutti i cittadini, e con le morti numerose ed immature. Ma da quando fu posto riparo a tutto ciò, dal 1877, in cui per provvidissima deliberazione furono consegnate ai cittadini 256 quote di terreno, le più prossime all'abitato, da mettersi a coltivazione intensiva, come lo fu, tornarono a migliorare le condizioni igieniche del luogo".(26)
Trattandosi dei terreni ottenuti dopo anni di liti giudiziarie con la Camera Apostolica, il Comune li assegna a miglior coltura solo a cittadini nettunesi o a coloro che lo diventeranno. Sembra essere questo il motivo per cui il Consiglio Comunale deciderà nel 1887 di concedere all'Orsenigo la cittadinanza nettunese.(27)
Il 9 gennaio 1878 muore Vittorio Emanuele II. Gli succede il figlio Umberto I. Muore il Papa Pio IX e gli succede Leone XIII (Gioacchino Pecci). Capo del Governo è Francesco Crispi.
Il genio Civile di Roma presenta un progetto di 80.000 lire per nuovi lavori di ripristino alle mura del borgo e la ricostruzione della banchina, ma poi i lavori non vengono eseguiti.
Nel 1881 a Nettuno si contano 2.764 abitanti, ma grazie alle concessioni ai contadini delle quote dei terreni ottenuti dalla transazione con la Camera Apostolica, passeranno rapidamente ai 5.500 censiti nel 1901. Nel 1882. per l'interessamento di d. Temistocle, si stabiliscono a Nettuno i Padri Passionisti ad officiare la chiesa di N.S. delle Grazie.
Hanno scritto i passionisti Cempanari e Amodei:
"L'arciprete parroco don Temistocle Signori, avendo saputo che i Padri Passionisti stavano per chiudere il loro ritiro di Monte Cavo e che il P. Generale Bernardo Maria di Gesù (Silvestrelli)(28) era alla ricerca di <un piccolo asilo in cui mandare i religiosi infermi o convalescenti per i quali fosse stimata opportuna l’aria marina e bassa>, previene ogni mossa dei Padri con lettera del dicembre 1882. rivolgendo allo stesso Padre generale l'invito a fondare in Nettuno un ritiro presso la chiesina della Madonna delle Grazie con la comodità di officiarla ed esserne i custodi" .(29)
L'inchiesta agraria Jacini classifica Nettuno e Porto d'Anzio come località dove l'infezione malarica si manifestava in maniera leggera, e tra le Osservazioni il compilatore dell'inchiesta annota che per Nettuno il paese deve la sua discreta salubrità dell’aria ai molti boschi ed al territorio coltivato; la malsania del suo territorio alle dune, all'immissione delle acque salse con, le dolci e ad alcune piccole paludi locali.(30) Quasi in risposta all'inchiesta ministeriale, il Comune di Nettuno pubblica lo studio del dottor Giulio Petraglia Qual è il clima di Nettuno? Profili di climatologia medica, in cui si legge questo passo, con l'incoraggiamento, infine, a costruire un nuovo ospedale:
"Si, o signori, apprezzamenti poco benevoli riguardano sfortunatamente la patria vostra, un falso credo si impose alla pubblica fede, opinando molti, che la vostra terra natale non è salutare. Che varrebbe cullarsi nel silenzio, e nel timore di ripeterlo? Quanti mai credono che Nettuno sia uno dei tanti nidi ove di preferenza annidasi la malaria? Il fatto è tradizionale, ed ha resistito all'attrito distruggitore del tempo. Crolli adunque quest'idolo all'urto della scienza, e subissato rovini nel vuoto della fede ingenerosa... Signori! la vostra terra non è una terra privilegiata, ma neppure quella del martirio; ... Signori! La stampa romana principia ad occuparsi con molto favore di voi, rassomigliando la vostra posizione alla bella isola di Capri; così io leggeva nel maggio ora decorso sulle pagine di un giornale simpatico dal titolo il Capitan Fracassa, precisamente nel suo numero centoventidue... Una casa di salute sarà la prima cosa a farsi, e siccome coi malati giunge pure chi goda perfetta salute, questi ultimi non sempre rinunciano ai comodi e sollievi della vita... " (31)
I P. Passionisti si danno da fare per costruire un nuovo convento accanto alla chiesa di San Rocco:
"Nel luglio del 1883 il P. Generale dei Passionisti invitò anche l'architetto ing. Ferdinando Franconi a compilare il progetto dell'erigendo convento. Fin qui le cose andarono, come si dice, per il loro verso e sembrava che non dovessero sorgere ostacoli. ..."(32)
Il 10 luglio 1883 nasce Guido Egidi.(33) Sarà medico e chirurgo mollo affermato. Il 23 marzo 1884 la strada ferrata unisce Nettuno a Roma attraverso Albano. La sua costruzione era stata decretata da papa Pio IX fin dal 1846, ma poi era stata data precedenza alla linea Roma-Civitavecchia, completata già nel 1859. La linea ferroviaria è realizzata dalla società anonima "Ferrovia Albano-Anzio-Nettuno". La stazione viene posta a ponente del Borgo, tra il Forte Sangallo e la chiesa di San Francesco. Le locomotive viaggiano a vapore. Alla stazione lavorano 50 persone. Per fornire l'acqua alla stazione è costruita una condotta in ghisa che parte dalla sorgente Tinozzi.(34) Per l'occasione viene collocata in piazza dei Pozzi di Grano la statua al dio Nettuno, opera dello scultore Ottavio De Angelis, dono dello Stato italiano.(35) Del resto è in tutta la penisola che cresce l'ansia di accorciare le distanze e i tempi di percorrenza tra una regione e l'altra.
"Dopo il 1860 si faceva affidamento sulle ferrovie per consolidare l'unità da poco raggiunta, non meno che per contribuire alla prosperità economica. Di conseguenza si potè assistere ad uno sforzo pressoché frenetico da parte del governo per far costruire delle linee ferroviarie laddove non ne esistevano. Una grande quantità di pubblico denaro fu così impiegata nelle costruzioni ferroviarie, imponendo uno sforzo assai gravoso al bilancio.... Nel 1884 un nuovo piano ferroviario raggruppò le linee in quattro grandi reti. ..."”(36)
Intanto sul tratto di litorale tra Anzio e Nettuno è tutto un fiorire di ville e villini.
"Nell'aprile del 1884 -hanno scritto ancora Cempanari e Amodei- avanti di iniziare i lavori per la costruzione del convento dei Passionisti, fu stilata e sottoscritta una convenzione tra i Passionisti, il Capitolo della Collegiata (avente il diritto della officiatura della chiesa) e la Confraternita del SS. Sacramento, che aveva il giuspatronato sulla Chiesa e sul piccolo terreno annesso al santuarietto. Nella Convenzione si cedeva ai Passionisti tanto la Chiesa che il piccolo terreno attiguo ad uso libero e perpetuo... Il 28 maggio seguente furono iniziati gli scavi per le fondamenta del convento e il 16 giugno successivo l'arciprete d. Temistocle Signori pose la prima pietra del nuovo edificio.... sotto la direzione dell'architetto ing. Ferdinando Franconi di Albano, che prestò la sua opera gratuitamente, e dell'ing. Francesco Caffoni di Nettuno, il quale aiutò la fabbrica anche ex aere suo, eseguendo l'opera il maestro Felice Mazzullo..”(37)
Muore Calcedonio Soffredini, lasciando i suoi beni e anche il cognome alla famiglia Brovelli., che dal 1886 potrà fregiarsi del doppio patronimico Brovelli-Soffredini. Ha scritto a proposito Augusto Rondoni:
"I Soffredini erano due fratelli, discendenti da una famiglia originaria della Toscana, che risiedeva però a Nettuno sin dal 1600. Si chiamavano Giuseppe e Calcedonio. Giuseppe era Capitano della Marina Pontificia, di stanza a Porto d'Anzio; Calcedonio invece era avvocato, personalità eminente del ducato, eletto giudice della città, ma domicilialo a Roma. Godevano di estese proprietà: il Colle, che era un grande e magnifico parco, con annesso casino di caccia (dove conveniva spesso l'aristocrazia pontificia di Roma, per banchetti e scampagnate); case e fabbricati in luoghi diversi, e tra questi, il palazzo tra l'estrema torre a Nord-Ovest del Borgo, e quella successiva verso ponente, su via del Limbo...Alla morte del <sor Giuseppe> (25 dicembre 1862) il fratello, essendo rimasto l'unico superstite della schiatta, cominciò a frequentare più assiduamente la famiglia Brovelli ed essendone assistito amorevolmente, in riconoscenza pensò d'immettere alla successione dei suoi beni appunto i Brovelli. nelle persone di D. Benedetto e del signor Giovanni (padre di Giuseppe. Pietrantonio, Edvige e Francesco [don Benedetto aveva 32 anni e suo fratello Giovanni 30], autorizzandoli ad aggiungere al loro patronimico anche quello di Soffredini. per sé e per i loro discendenti legittimi. Quella trascrizione avvenne però legalmente solo il 25 dicembre 1886, ad un anno e mezzo dalla morte di Calcedonio, con decreto reale a firma di Umberto I di Savoia (contrassegnato Tajani)" .(38)
L'assistenza in Italia non è ancora un servizio pubblico e molto nasce dal libero associazionismo tra volonterosi. Fin dall'inizio del XIX secolo erano cominciate a sorgere associazioni di mutuo soccorso o mutue... Il mutualismo, in senso più proprio, è però un fenomeno di questo secolo [XIX], strettamente legato alla diffusione dell'industria moderna nell'Europa occidentale... Lo sviluppo della scienza medica si accompagna alle scoperte scientifiche, come il microscopio, lo stetoscopio, il termometro, le analisi cliniche dei liquidi biologici, le tecniche di identificazione dei batteri, le colture batteriche, gli antibiotici e i raggi X. Dall'altro lato nascono tecnici specializzali che si concentrano negli ospedali. Per questi motivi, l'ospedale, che era stato in epoca romana, medievale e rinascimentale essenzialmente un luogo di cura e beneficenza per i poveri, si trasforma in una istituzione pubblica. Ad esso cominciano a rivolgersi anche quei borghesi che fino allora erano stati curati esclusivamente a domicilio, da medici personali. Sulle condizioni di vita in queste campagne leggiamo p. Adriano Spina:
"Le condizioni di vita nell'Agro Romano in questo periodo non sono delle migliori: lavoro pesante anche per i minori, abitazioni scarse e malsane, malattie, analfabetismo ".(39)
Serve ad avere un'idea abbastanza realistica di come si vive in questi anni, la lettura di un documento, riguardante la visita pastorale del vescovo di Albano. pubblicalo da p. Adriano Spina".(40)
"L'Em.mo e R.mo Cardinal Vescovo Monaco La Valletta, Il 23 maggio 1885, partissi da Roma mediante la via ferrata e... pervenne alle ore undici e tre quarti in Nettuno ove l'Em.mo accolto dal clero, si portò subito in Chiesa Collegiata, adorò il SS.mo Sacramento.... il seguente giorno che fu il 24 domenica di Pentecoste....visitò gli Oratori del Carmine e del Sacramento, l'Ospedale e le Suore della Croce e la scuola che ivi nel Palazzo Panfili oggi Borghese da questo signor Principe son mantenute con singolare munificenza...".
Il 30 settembre 1885 l'arciprete don Temistocle Signori, presidente della Congregazione di Carità, preoccupato per lo stato dell'Ospedale dei poveri, scrive al cardinale Raffaele Monaco La Valletta, vescovo di Albano:
"Allo scopo di migliorare le condizioni e l'andamento del nostro Ven. Ospedale de’ poveri, e procurare agl'infermi una più sollecita assistenza curativa e religiosa, questa Congregazione di Carità, nominata dal Municipio è venuta nella determinazione d'invitare alla direzione del detto Luogo Pio il benemerito Istituto de' Fate-bene-Fratelli...(41)
Intanto su tutto il territorio di Nettuno prosegue una intensa attività di ricerca di reperti archeologici. L'archeologo francese Rene-Marie De la Blanchère, grande conoscitore della regione pontina, contesta l'ipotesi fatta da Antonio Nibby nel 1825, che i resti archeologici di Le Ferriere possano attribuirsi all'antica città volsca di Satricum. Sostiene, invece, che tali testimonianze vadano cercate in località Campomorto (oggi Campo verde), a circa sei chilometri da Conca. E vivace è anche la ricerca storica locale. Nel 1886 a Roma si pubblica il volume Anzio e Nettuno - dal secolo decimosesto al decimottavo di Alessandro Ademollo (42) e il nuovo studio Cannula per insufflazioni di polveri medicamentose inventata dal dott. Norberio Perotti .(43)
Le insistenze di don Signori per avere una migliore assistenza ospedaliera raggiungono il risultato atteso e nel 1887 i Fatebenefratelli decidono di venire a Nettuno (44) e si cominciano a mettere per iscritto gli accordi. Il 4 agosto il Consiglio approva un primo schema di "convenzioni". Nello stesso anno i Padri Passionisti prendono possesso del loro nuovo ritiro e diventano custodi del piccolo santuario, dove sono tenute in grande venerazione le statue della Madonna delle Grazie, di San Rocco e di San Sebastiano. Contemporaneamente assumono il grave compito dell'assistenza religiosa alle famiglie dell'Agro Romano, cui si dedicheranno con ammirevole zelo e abnegazione, tanto maggiori se si pensi che in questo scorcio di secolo le Paludi Pontine sono afflitte dalla malaria.
Il 24 giugno 1888 il re Umberto I istituisce su una vasta superficie della zona orientale del paese, il "Centro Esperienze di Artiglieria" dell'Esercito Italiano per la sperimentazione, i controlli e i collaudi di materiali e munizioni di tutti i tipi e di ogni calibro, accanto alla "Scuola Centrale di Tiro di Artiglieria da Campagna".
Gli anziani volontari del "Tridente" hanno trovato nell'Archivio Storico Comunale di Nettuno la deliberazione del 7 settembre 1888, con cui il Consiglio approvava alcune variazioni allo schema di "convenzioni" del 4 agosto 1887. L'articolo 6 in prima stesura prevedeva: "Il Comune dichiara il Sig. Orsenigo e suoi, cittadini nettunesi ammettendoli a tutti i diritti civici, i quali diritti liquida in concedere all’ Orsenigo e suoi ettari tre di terreno restando detto terreno inalienabile."(45)
L'assistenza sanitaria a domicilio viene disciplinata da una legge del 22 dicembre 1888. A Napoli esce un altro studio di Norberto Perotti: Guarigione spontanea, completa di un lipoma congenito.(46)
Fra il 1888 e il 1889. i Borghese iniziano a tagliare il bosco Mattone (47) e nel 1899 il dottor Perotti, nel suo studio "Nettuno e il suo clima" afferma coraggiosamente:
". ..deploriamo anche l'abbattimento dello splendido e secolare bosco Mattone alla cui lussureggiante vegetazione si è sostituita la coltura dei cereali quando non si sia preferito lasciare parte di quel terreno alla rara e spontanea germinazione delle erbe destinate al pascolo, alla quale niuna, razionale preparazione del suolo, niuna sistemazione delle acque stagnanti sì è fatto precedere...".
Il poeta anziate Augusto Sindici condanna in versi quel disboscamento, rivolgendosi alla macchia "cioccata":
Vedi? le carbonere fiammeggianti?
E come in cima fumica er carbone?
Trecento rubbia d'arberi giganti
Corcati a tera...In.dove sei Mattone?
De li rami e dell'alberi a li schianti,
mentre galloppa 'sta divastazione,
te pare. de. sentì signozzi. pianti.
de mijara e mijara de perzone
che stramazzanno strilleno pietà
fra roghi, sterpi e la fojaccia morta
seporti vivi da sta civirtà!...
Povere macchie nostre!.. E'' 'n gran destino!
Aripenzanno ar tempo d'una vorta
Er core te se fa come un purcino !
Quest'altro è diretto alla macchia da cioccarsi.
Ah! poveri vecchioni e vecchiarelle!
Voi pure date l’urtimo lamento,
Co' 'r dinnolà che fate lento, lento
Er giorno al sole e la notte a le stelle!
E dico a voi belli ormi e quercie belle!
Che arisistevio da cent'anm ar vento,
A li geli, a le secche, a 'gni tormento!
Ecco l’omaccio che ve. fa la pelle!
Rami smargianti indove su 'la cima
Vedi er mare a giocà sopra er su' lido
Come er vento su' voi ruzzava prima.
Ecco l'ira de l'ommini e de Dio!...
La gaggia furba porta via er su" nido,
Arberi belli. rame,. fronne... Addio!...(48)
Il 28 aprile 1889, il sindaco Stefano Grappelli, don Temistocle Signori e Innocente Gio: Batta Orsenigo firmario le "Convenzioni" per la costruzione del nuovo ospedale.(49) Rispetto alla prima stesura del 1887, però, non si parla più del conferimento della cittadinanza nettunese a fra Orsenigo (probabilmente assunta in via amministrativa), gli ettari di terreno concessi dal Comune diventano sei e se ne precisa l'ubicazione "a confine delle terre date a miglior coltura''.
Purtroppo i patti non saranno interamente osservati e il 10 giugno del 1893 fra Orsenigo citerà in giudizio la Congregazione di Carità e il Comune di Nettuno per la risoluzione del contralto. Il contenzioso con i Fatebenefratelli si protrarrà fino al 1908.
Il 5 dicembre 1889 il Consiglio Comunale di Nettuno decide per la prima volta di adottare una propria bandiera "con colori e Stemma propri da usarsi ed esporsi in ricorrenza e solennità anche non Nazionali, .... di colore in azzurro con intessiture di lamine di argento..." (50)
Nel 1889 il Comune pubblica il libro di Norberto Perotti Nettuno e il suo clima.(51)
Una legge del 17 giugno 1890 accresce i controlli statali sulle istituzioni di beneficenza, regolamenta il domicilio di soccorso, disciplina l'assistenza ospedaliera urgente e stabilisce che in ogni comune vi siano le congregazioni di
carità, assegnando a queste, fra l'altro, il compito di prestare i soccorsi urgenti.
Norberto Perotti segnala piccolissime scosse di terremoto registrate l'8 luglio 1890".(52)
Lo Stato finanzia di nuovo con 32.000 lire i lavori di difesa dal mare lungo le mura del borgo, ma poi, non riconoscendo a quest'opera un particolare valore archeologico, cede tutti i diritti posseduti sulla rnarciaronda al comune, che da ora in avanti dovrà provvedere alla sua manutenzione. Attilio Gori Mazzoleni eredita dal padre Achille i possedimenti delle tenute di Conca e Campomorto. Viene realizzata quest'anno la condotta d'acqua potabile dalla Fontana di Papa (53) al centro di Nettuno.
Il 13 agosto nasce Angelo Mariola. Sarà ordinato sacerdote l'8 settembre 1921 e sarà nominato canonico e vicecurato della collegiata di S. Giovanni. Morirà il 27 settembre 1953 .(54)
Nel 1892, al largo Duca d'Aosta (oggi piazza Mazzini) viene costruito il palazzo del Presidio Militare di zona.
Lo scandalo finanziario della Banca Romana provoca un tale sconquasso economico nella nazione, che alla fine del 1893 due dei principali Istituti finanziari, il Credito Mobiliare e La Banca Generale, chiudono gli sportelli alimentando il panico che già dilagava nel mondo finanziario e politico.
"La storia del sislema bancario del periodo -scrive Tom Kemp- seguì un corso particolarmente movimentato. ... Negli anni ottanta le banche vennero intimamente coinvolte nei più grandi progetti del capitalismo in fase di crescita: lavori pubblici, ferrovie e industria pesante. Bastavano alcuni progetti sfortunati, errori di valutazione in uno o due casi, oppure la denuncia di iniziative eccessivamente arrischiate o propriamente fraudolente per mettere fuori combattimento determinate banche o per paralizzare tutta la precaria struttura creditizia e fiduciaria.... Negli anni novanta l'esempio e l'influenza tedeschi si affermarono nell'istituzione;, avvenuta sulle rovine delle banche preesistenti, della Banca Commerciale Italiana e della banca di Credito Italiano....Si può ritenere che esse, unitamente alle altre banche, abbiano dato un contributo all'accelerazione dello sviluppo economico che caratterizzò il periodo fra il 1896 e; il 1908..."(55)
Nel 1894 la Società Dante Alighieri di Roma pubblica la Guida igienica ai bagni di mare di Perotti, (56) che scrive:
"...non mancano pianure in cui le condizioni di assorbimento e di scolo delle acque non sono molto favorevoli, e prima fra queste debbo malvolentieri porre il basso fondo che sta a poche centinaia di metri dall'abitato tra il suo lato est e la via che conduce a Conca e Cisterna, pel quale nel Febbraio 1894 presentai, inutilmente finora [1899], alla Rappresentanza Comunale un piano completo di risanamento. Ma il buon valere degli attuali amministratori per tutto ciò che riguarda la sanitazione è tale che mi fa sperare che a tale bonifica si verrà" .(57)
"La colonizzazione dell'Agro -scrive Spina- è fortemente ostacolala dalla malaria. Angelo Celli, studioso di questo morbo, nonché medico dell'Agro, da notizia del tentativo, da parte del principe Borghese, di popolare, nel 1895, le zone dell'Acciarella e Foce Verde, dove fece venire sei famiglie di cinquantadue persone, ma in breve tempo la malaria ne uccideva 13 e fiaccava le altre che alla peggio resistettero per 5 anni”.(58)
Dopo che il nuovo ospedale è stato costruito dai Fatebenefralelli, i consiglieri comunali di Nettuno cominciano a discutere della necessità di dare una nuova sede al Municipio, fino ad allora malamente alloggiato in alcuni locali del palazzo Colonna, nel borgo medievale. Lo storico Giuseppe Tomassetti riferisce che nella chiesa di San Francesco viene scoperto un affresco del 1400:
"In Nettuno...possiamo visitare la chiesa di San Francesco. Entrando a sinistra ... si scorge un dipinto a fresco scoperto nel 1896, come dice una iscrizione moderna sottoposta. E' di scuola napoletana, del 1400, guasto da ritocchi: rappresenta la Vergine in trono col Bambino e due angeli ai lati genuflessi e portanti candelieri. A destra la figura di un cardinale con lunga barba, recante sulle mani un libro aperto, su cui sono scritte alcune parole, che non ho potuto decifrare (equs, vitae, tem ter, gattur ete..)" .(59)
Il 24 gennaio 1896, lo studioso francese Henri Graillot scopre il santuario della Mater Matuta, nel pressi del borgo di Le Ferriere e così descrive la scena:
"La collina non presentava alcuna traccia di antichi resti, ma su una delle parti più alte, sul lato che guarda verso il fiume, si ergevano qua e là dal terreno delle formazioni di tufo tra cui, in direzione Nord ed Est, si delineavano i contorni di una piattaforma. Alcuni colpi di piccone mi furono sufficienti per riconoscervi i resti di un muro arcaico. Un sondaggio effettuato a circa quattro metri in direzione sud-ovest riportò alla luce uno spesso strato di ceramica frammentata e di oggetti di bronzo che non potè significare altro che la stipe votiva di un tempio" .(60)
E stata scoperta Satricum. Ma non tutti sono subito d'accordo. Ha scritto Demetrius J. Waarsenburg:
"...l'antica città di Satricum giaceva ancora nascosta a Conca, come era stato suggerito da Antonio Nihby nel .1.825. o a Campomorto, distante in linea d'aria circa sei chilometri verso l'interno? " .(61)
L'archeologo Rodolfo Lanciani visita Torre del Monumento il 7 aprile 1896, tracciandone sul luogo una sintetica immagine; per raggiungerla percorre la via antica ed individua il bivio dove questa si biforca per Nettuno, protetto in età medievale da una torre. Sulla carta, conservata a Roma in palazzo Venezia, oltre ad ipotizzare come aulico il ponte sul fosso, indica i resti di un acquedotto che correva parallelo al ramo diretto ad Anzio. Della stessa data è la documentazione fotografica di Torre del Monumento, lasciataci dal fotografo inglese Thomas Ashby. Riferisce ancora Giuseppe Tomassetti:
"Lungo la riva del mare scorgonsi avanzi dì costruzioni romane, che vanno scomparendo, per le fabbriche dei moderni villini. Da Nettuno ad Astura ve ne sono alcune che conservano tracce di pitture, come alle Grottacce, in una delle quali resta il pavimento di mosaico geometrico bianco e nero finissimo. Una pittura a fresco fu asportata nel 1897" .(62)
A grandi passi l’Italia si avvia verso il nuovo secolo.
"Negli anni fra il 1896 e il 1900, mentre l'Italia attraversa la prima delle quattro grandi crisi politico-istituzionali della sua storia unitaria. l'Europa esce da una lunga crisi economica e inizia una fase di espansione che si protrarrà, salvo una breve parentesi, sino alla prima guerra mondiale. Per l'Italia il nuovo clima economico è doppiamente propizio. Contribuisce ad allentare le tensioni sociali degli anni precedenti e crea le condizioni d'una fase di sviluppo che non è ciclica, ma strutturale... Ed esiste, infine, con l'inizio del secolo, un nuovo modo di governare, più largo, più tollerante e meglio adatto agli imperativi d'una società che ha voglia di crescere e preferisce il negoziato sindacale al clima opprimente degli stati d'assedio..." .(63)
Gabriele D'Annunzio, che viene spesso a caccia nelle Paludi, ospite di Menotti Garibaldi nella tenuta di Carano, appunta sui suoi taccuini:
"21 marzo [1897] La Pineta meravigliosa. Si entra come in un incanto. Tutto il terreno è coperto d'un tappeto allo di aghi. I tronchi sono così fitti che lasciano appena penetrare qualche occhio di sole.... Da Nettuno si entra nella campagna aperta verso il Poligono. La prateria, coperta qua e là, di macchie rossastre d'erbe, limita il mare. Le greggi nere e bianche. Una grandiosità triste...(64)
Il 7 e 8 maggio 1898 a Milano il generale Fiorenzo Bava-Beccaris spara sugli operai in rivolta. Il capo del governo Antonio Starabba di Rudinì si dimette e a giugno il re da l'incarico di formare un nuovo esecutivo a Luigi Pelloux. Un trattato commerciale con la Francia pone fine alla guerra doganale. Giovanni Agnelli fonda a Torino la Fiat. Sempre a Torino si svolge in una sola giornata il primo campionato di calcio. Vi partecipano quattro squadre e vince il Genoa (che è stata la prima squadra italiana di calcio, fondata qualche anno prima con il nome di Genoa Cricket). A Milano nasce la Domenica del Corriere.
Attilio Gori Mazzoleni conclude gli scavi a Satricum. Li riprenderà solo tra il 1907 e il 1910 Raniero Mengarelli. Intanto, tra il 1899 e il 1903, il Ministero della Pubblica Istruzione acquista la collezione completa dei reperti archeologici rinvenuti a Satricum, inclusa la parte del conte Mazzoleni. A febbraio arriva alle Ferriere, allora ancora territorio del comune di Nettuno,(65) nel podere amministrato da Attilio Gori Mazzoleni, la famiglia Goretti, proveniente da Paliano. Di qui a qualche anno, quello che accadrà alla piccola Maria nel 1902. entrerà nella storia della Chiesa e nella storia stessa di Nettuno. Perotti segnala ancora piccolissime scosse di terremoto registrate il 14 maggio.(66)
Il 28 maggio il re Umberto I concede alla provincia di Roma lo stemma partito di rosso e azzurro, all'aquila d'argento, coronata., col volto abbassato.(67)
Il 19 agosto 1899, Paolo Borghese in difficoltà finanziane, vende le collezioni artistiche della Galleria e del Museo di famiglia allo stato italiano, pur di conservare la proprietà degli immobili. Nasce quest'anno a Nettuno la Cassa Rurale di Nettuno di Depositi e Prestiti “S. Isidoro Agricola” L'artefice ne è ancora don Temistocle Signori. Ma le condizioni di vita dei poveri abitatori delle paludi sono sempre estreme e la malaria continua a mietere vittime.
"Negli anni 1899-1900, nelle tenute di Conca e Campomorto, su una popolazione semistabile esclusa quella nomade per i lavori agricoli, quella per pastorizia e macchiarola, di 1.600 persone circa, si ebbero 2.503 casi di malattia (156%) e specialmente di malaria 1.367 casi di cui 1.015 recidivi, 352 primitivi. 46 di cachettici con 11 morti. Questi ultimi furono trovati morti fulminati sul posto senza che vi fosse il tempo di trasportarli all'ospedale di Nettuno" .(68)
Esce a Foligno Nettuno e il suo clima del dottor Norberto Perotti, intanto nominato anche direttore della stazione termo-udometrica di Nettuno. Il medico, sempre più impegnato a promuovere la salubrità di Nettuno, scrive:
"...al presente Nettuno è uno dei luoghi più salubri d'Italia, perocché: coltivazione ed igiene sono le due forze sorelle che l'hanno redenta e che le hanno dato il diritto di proclamare ai forastieri sani o malati: hic manebitis optime!... Le mie osservazioni cominciano da oltre 14 anni addietro e l'esperienze di 14 anni non potranno non dare un valore alle mie asserzioni. Direttore di questa stazione termo-udometrica, che è in diretta relazione con l’ufficio centrale di Meteorologia di Roma, posseggo dei dati meteorici della maggiore entità" .(69)
Alla fine del 1899, Nettuno ha 5.000 abitanti, quasi tutti contadini, sparpagliati nella sua vasta campagna, ma con una grande voglia di crescere. Il cuore della città è il borgo, un fitto intreccio di palazzi signorili e di semplici case intorno alla Chiesa Collegiata e Parrocchiale. L'arciprete Signori, 50 anni, è il parroco, uomo attivissimo e protagonista di tutte le innovazioni e delle maggiori imprese cittadine. A un lato della Collegiata c'è l'Oratorio del Carmine, all'altro la chiesa del Ss. Sacramento. Di fronte, il palazzo baronale appartenuto ai Colonna. Da una parte del borgo il bel palazzo Segneri. dall'altra parte il palazzo Pamphilj-Doria, costruito sul casino dei Cesi d'epoca seicentesca. Sindaco è Angelo Combi. La sede del Municipio è nel palazzo baronale.
E' sempre Perotti che ci da anche interessanti notizie sull'Università Agraria e sulla bonifica di vaste zone paludose:
"Se tutti gli scarichi di materiale di rifiuto da quando Nettuno ha iniziato il suo sviluppo edilizio, cioè da 15 anni or sono, invece di gittarsi dal lato del mare si fossero sistemali lì a quest'ora sarebbe stato colmato, e vi si sarebbe potuto stabilire od il poligono del tiro a segno comunale, od impiantarvi un pubblico giardino e ciò con doppio vantaggio dei cittadini e dei forastieri... Anche l'Università Agraria per l'iniziativa e l'attività del suo Presidente sig. Augusto D'Andrea si è accinta alla bonifica ed al risanamento del suo esteso possedimento che si aggira intorno ai 3 mila ettari... intanto che dal prefato Presidente si sta trattando presso il Genio militare, perché ancor'esso per suo conto bonifichi quei circa 1000 ettari di terreno, a nostro levante occupati dalla Scuola centrale di artiglieria... Però mi gode l'animo nell'annunciare che per accordo intervenuto tra le tre amministrazioni si sta attuando un completo progetto di bonifica, testè compilato dal genio militare, il quale porterà la redenzione igienica di quella vasta zona. Infatti il Municipio concorrerà col dare i materiali per le spese murarie (ponticelli), mentre l'Università Agraria ed il Ministero si divideranno le spese per lo spurgo, o scavo di forme per altri movimenti di terra preventivati nella somma di circa L. 20.000, che certo non verrà superata... In questi giorni il Genio militare ha messo all'asta 5.800 lire di lavori di bonifiche. Intanto colla distribuzione di altre terre ai soci perché le dissodino e mettano a miglior coltura, con le deliberazioni prese di fornire ai medesimi concimi, e sementi scelte da pagarsi a rate si è provveduto dall'amministrazione agraria non solo ad accrescere le ricchezze della popolazione, ma ancora a renderla più sana e gagliarda, perocché sanitazione ed agiatezza sono i due fulcri dell'umana prosperità. Questa Università Agraria, che è una delle più importanti della Provincia, ha decretato l'istituzione di una scuola agraria, e di un campo sperimentale. Ha destinato all'uopo un terreno della superficie di 24 ettari, parte in piano parte in collina, fornito di corsi di acqua e di acqua sorgiva affinchè vi si possa sperimentare qualsiasi coltivazione" .(70)
E apprendiamo ancora da Perotti la notizia sulle acque che alimentano il paese:
"Nettuno, ed è questa cosa essenzialissima, è abbondantemente fornito di buon acqua potabile. Gli deriva da ben 3 sorgenti diverse, separatemele condottate. La più antica, della perciò Fontana Vecchia, sorge proprio entro il paese quasi a livello del mare ed è la più fresca in estate e la più leggera...Fornisce litri 6,25 al I'... Segue la sorgente Tinozzi che dista circa 2 chilometri, che è convogliata in condotti di ghisa e porta litri 2,88 al I'. E' stata condottata fin dal 1884, fornisce le stazioni ferroviarie di Nettuno ed Anzio, la porzione a ponente dell'abitato, l'Ospedale Orsenigo e quasi tutti i villini lungo la ferrovia....L'ultima condotta solo dal 1891 proviene dalla sorgente detta Fontana di Papa a chilometri 5 al nord del Comune. Ricca di litri 9 al I fornisce anche il poligono della scuola centrale; di artiglieria...'' .(71)
Alla fine del 1899, dopo sette anni dalla sua costruzione, l'ospedale Orsenigo ha già diversificato le proprie attività, probabilmente per poter far fronte a debiti e spese di gestione. Ora è Sanatorio e Casa di salute. Scrive Perotti:
"... è dovere ricordare il Sanatorium e Casa di salute Orsenigo tenuta dai Fate-bene-fratelli, splendida costruzione sul mare, nella quale si accettano convalescenti e malati, che vi trovano ogni cura ed agiatezza a miti condizioni, variabili secondo il trattamento che si desidera... " .(72)
Il 1° marzo 1900 arriva nelle strade del centro la corrente elettrica. che solo negli anni successivi andrà via via estendendosi alle altre strade del paese. Un incendio nella chiesa di san Rocco distrugge il trono della statua di Nostra Signora delle Grazie. Viene benedetta la prima pietra per il nuovo santuario, ma dopo nove anni i lavori non saranno ancora cominciati. Il medico Angelo Celli, senatore del regno, fa istituire l'azienda per la produzione del chinino di stato, il medicinale che, distribuito gratuitamente dal 1904, sarà essenziale per la sconfitta della malaria. Alle elezioni politiche del giugno 1900 la sinistra di governo conferma la maggioranza, ma cresce l'estrema sinistra. L'incarico di capo del governo è affidato prima a Giuseppe Saracco e subito dopo a Giuseppe Zanardelli. Il 29 luglio a Monza l'anarchico Gaetano Bresci uccide il re Umberto I.
Gli succede Vittorio Emanuele III.
"Giuseppe Brovelli pose finalmente fine allo stupendo disegno dell’immagine della Madonna delle Grazie patrona di Nettuno. Giuseppe Brovelli ne fece dono in segno di gratitudine allo zio Benedetto Brovelli sacerdote. Il 2 aprile del .1900 il disegno fu pertato a Roma ad un fotografo che ne fece molte copie. Questo disegno era grandissimo... Giuseppe fece anche un ritratto ad olio della Madonna delle Grazie di Nettuno (anch'esso grandissimo) finito il 12 maggio 1901... venne esposto il mese di maggio (dello stesso anno) nella chiesa di S. Giovanni in Nettuno" .(73)
"Bisogna elevare in alto le proprie mire e scorgere un pò l'avvenire..."
E' questa esortazione del consigliere Augusto D'Andrea, pronunciata nella seduta consiliare del 14 novembre 1.900, che spiana la strada alla costruzione del nuovo Municipio sulla via di San Rocco (via. Durand de la Penne), l'edificio che oggi vediamo su viale Giacomo Matteotti, in pieno centro cittadino. Ma nel 1900 questo luogo si trova in aperta campagna. Ci vorrà molta lungimiranza per costruire qui un municipio adatto a quella che sarebbe diventata la città che Nettuno solo molti anni dopo, e D'Andrea dimostra di averla. Il 28 novembre 1900 il Consiglio Comunale di Nettuno adotta la bandiera quadrata di colore celeste, e verdemare... con ondulazioni in argento, asta, coperta con stoffa di velluto bleu, sormontala da lancia ... avente alle due estremità lo Stemma Reale e quello del Municipio di Nettuno.
Al censimento della popolazione del 1901, Nettuno registra 5.072 abitanti, così distribuiti: Nettuno città 3.406: Frazione Poligono 32; Campocerreto 785; Campana 396; Valmontorio 453.
Il 5 luglio 1902 la vita tranquilla della piccola comunità è funestata da un delitto terribile: la piccola Maria Goretti, di 12 anni non ancora compiuti, viene colpita a morte da Alessandro Serenelli, nella cascina a Ferriere di Conca. Il giorno dopo, proprio nell'ospedale Fatebenefratelli, Maria muore.
Leggiamo un brano del racconto che ci ha lasciato il p. Armando Gualandi:
"(...) Alle 18,30 finalmente si giunse. Davanti all'Ospedale Fatebenefratelli c'era già una folla silenziosa e commossa in attesa, che fece subito largo al carico sacro... Fu sollevata a braccia e portata dentro. Era bianca e calma come una bimba in fasce, e bella...<la più bella delle figlie di Sion>. Tutti gli occhi si posarono sopra di lei. e da tutti i cuori si alzava muta una preghiera, un'invocazione, al buon Padre Celeste... I dottori Bartoli [Francesco], Perotti [Norberto] ed Onesti [TorquatoJ assistiti dal medico Guzzurelli [fra Stefano Gazzurelli] la visitarono... Uno strazio! forse avrebbe avuto solo poche ore di vita... meglio farla confessare, prima di tentare l'operazione. Ai P. Martino Guijarro, ritirandosi un istante. i medici dissero: -Padre, ella qui ha poco da fare: trova un angelo; noi lasciamo un cadavere...." .(74)
La gestione dell'ospedale Orsenigo ha oramai più costi che ricavi. I soldi non bastano neanche per rimborsare i prestiti fatti per la sua costruzione. La struttura sanitaria, il Sanatormin, finisce col cessare la propria attività, mentre sopravvive come Casa di salute. Il direttore padre De Giovanni nel 1910 stipula un accordo per proseguire l'attività di accoglienza con padre Benedetto Menni,(75) fondatore delle Suore Ospedaliere del sacro Cuore, per l'assistenza femminile, chiamale le suore "spagnole". Nel 1914 vanno via anche le suore "spagnole" e si trasferiscono, prima al villino Girelli, poi alla villa Menotti. I Faleberiefralelli continuano a mantenervi solo le colonie estive per minori. Tentano di cedere l'edificio allo Stato, ma alla fine lo vendono al Vaticano il 29 gennaio 1921.. D'ora in poi si chiamerà Casa della Divina Provvidenza e della sua gestione si occuperà il Comitato Romano di Previdenza e Assistenza Sanitaria, che lo affiderà alle suore del Piccolo Cottolengo. Il 2 giugno 1943 papa Pio XII decide di ripristinare l'ospedale, ma l'indicazione papale non ha seguito. Invece, un posto di pronto soccorso viene istituito dal Sovrano Ordine Militare di Malta il 1° ottobre 1944 nell'edificio di piazza San Francesco, dove sorge l'ospedale, intitolato a Urbano Barberini, principe di Palestrina.(76) La Divina Provvidenza, abbandonata dal Vaticano, viene acquistata dal Comune di Nettuno nel 1975/6. per alloggiarvi scuole, uffici sanitari e associazioni locali.
Quanto fra Orsenigo sia entrato e sia rimasto nel sentimento popolare ce lo dicono le cronache ancora di questi ultimi anni. Il giornalista Domenico Pertica, in un articolo pubblicato dal quotidiano La Repubblica di sabato 10 giugno 2000 dal titolo <Quel Fra' Orsenigo cavadenti del papa>, ricorda la composizione dialettale del poeta Amilcare Pettinelli Ponte Quattrocapi.
"....e io che sento e guardo de sfuggita
quanno scavarco e sto a li Bonfratelli,
avanti a San Giovanni Calibbita
passo e aricordo sempre quella porta
de Fra' Orsenigo de li poverelli:
er Cacciadenti auffa de 'na vorta"
NOTE
1 - Giuseppe Brovelli Soffredini, Neptunia. Roma 1923, pag. 196, 100Libri per Neltuno, inv. 47
2 - Alla sua morte, avvenuta il 30 dicembre del 1946 a Nettuno. il giornalista Roberto Ottolini, su un quotidiano di cui al momento non conosciamo la testata, né la data, avendo ritrovato solo un ritaglio, scrive:
"GRANDI NETTUNESI CHE SCOMPAIONO. IN MEMORIA DI SALVATORE VALERI. Se ne è voluto andare in silenzio quasi timoroso che la sua veneranda canizie avesse potuto portare disturbo a qualcuno, potentemente spinto a progredire da una risultante di forze interiori che in analisi può scomporsi come segue: volontà ferrea, fede appassionala, genialità e lavoro... Donne ora, il grande maestro, dolce e pensoso. Sotto la pietra bianca, nel cimitero di S. Maria del Quarto fra il mare, la chiostra dei Lepini e la fiorente campagna nettunese".
3 - I Fino al 1831 il feudo di Nettuno e Torre Astura, comprendente anche Anzio, era stato un possedimento dello Stato Pontificio, che lo amministrava attraverso la Reverenda Camera Apostolica. Sotto il papato di Gregorio XVI (Cappellari) tutto il territorio era stato venduto a Camillo Borghese.
4 - G. Brovelli-Soffredini, cit. pag. 197
5 – Tom Kemp, L'industrializzazione: in Europa nell"800. Il Mulino, Bologna, 1998, pagg. 211-212
6 - p. Francesco Lombardi. Anzio antico e moderno, opera postuma, Roma 1865, 100Libri per Nettuno, inv. 219
7 - Clemente Marigliani - Vincenzo Monti, Un pittore di Nettuno- Giuseppe Brovelli Soffredini, 100Libri per Nettuno, inv. 180
8 - Giuseppe Brovelli Soffredini (Nettuno 18 agosto 1867-26 novembre 1936). Storico, scrittore e pittore. Appassionato ricercatore e studioso delle memorie locali ci ha lasciato il libro di storia locale Neptunia e numerosi dipinti.. Una mostra, purtroppo non completa, dei quadri di G. Brovelli Soffredini, con la compilazione del catalogo, è stata curata da C. Marigliani e V. Monti, per conto del Comune di Nettuno, dal 6 al 30 maggio 2001, nel Forte Sangallo di Nettuno. Il Comune ne ha curato anche il catalogo, pubblicato a maggio 2001 col titolo "Un pittore di Neltuno: Giuseppe Brovelli Soffredini". in 100Libri per Nettuno, inv. 180
9 - Augusto Rondoni. Nettuno Otto/900, Nettuno 1985, pag. 28, 100Libri per Nettuno. inv. 132
10 - d. Vincenzo Cerri. Nettuno, op. cit.. pag. 132-133
11 - Sarà in un clima politico radicalmente mutato e di graduale distensione che il papa Pio XI e il re Vittorio Emanuele III perverranno solo l'11 febbraio 1929 alla conclusione dei Patti Lateranensi, mettendo fine alla "questione romana" e ricostituendo una nuova base territoriale alla sovranità del pontefice con la e reazione dello Stato della Città del Vaticano
12 - Floriana Galluccio, Il ritaglio impossibile-Lettura storico-geografica delle variazioni territoriali del Lazio dal 1871 al 1991, D.E.I., Roma, 1998, pag. 72, 100Libri per Nettuno, inv. 233
13 - Indro Montanelli, Storia d'Italia – L’Italia dei notabili, Rizzoli, Milano, 1973, pag. 365-366
14 - A. Rondoni, Nettuno Otto/900, cit., pagg. 10-11
15 - A. Spina C.P., Aspetti, cit., pag. 57
16 - G. Matteucci. Cenni storici dell'Anzio antico, Nettuno e Porto d'Anzio, Roma 1872, pag. 59, 100Libri per Nettuno, inv. 181
17 - Mia trascrizione dall'originale pubblicato da V. Monti, Un secolo di storia ospitaliera (1864-1969), Le Edizioni del Gonfalone, Nettuno 2003. 100Libri per Nettuno, inv. 420, pag. 119
18 - Roberto Benedetti, Sanità e assistenza, in Giulia Caneva e Carlo M. Travaglini, Atlante Storico-Ambientale Anzio e Nettuno, Roma 2003, pag. 273, 100Libri per Nettuno, inv. 436
19 - Riprendo da Demetrius J. Waarsenburg, Satricum-Cronaca di uno scavo, Roma 1998, pag. 53, 100Libri per Netluno, inv. 426 : "'Le tenute, di Conca e Campomorto, come d'altronde gran parte del Lazio, erano appartenute fin dal Medioevo al Capitolo di San Pietro. I Mazzoleni si erano stabiliti a Roma nel 18° secolo come, commercianti. In seguito, grazie soprattutto agli sforzi di Achille Mazzoleni (1825-1891 ), erano riusciti a raggiungere rapidamente un'elevata posizione sociale".
20 - Wolfang Helbig (1839-1915), famoso studioso tedesco. Dal 1865 al 1887 vice direttore dell'Istituto Archeologico Germanico di Roma
21 - Michal Tyskittwicz, (1828-1879), conte, famoso collezionista di antichità nella Roma di fine ottocento
22 - Felice Barnabei (1842-1922), fondatore del Museo di Villa Giulia a Roma, direttore degli scavi di antichità. Pubblicò, con il conte Adolfo Cozza (1848-1910). il primo rapporto italiano su Satricum nel 1896. Tentò tenacemente di ridurre l'influenza degli archeologi stranieri a Roma
23 - D. J. Waarsenburg, cit., pag. 54-55
24 - K. Gregorovius, Remisene Tagebucher, (Diari romani)., 1874, pagg. 595 e ss., 100Libri per Nettuno, inv. 99
25 - Mario Romani, Storia Economica d'Italia nel secolo XIX (.1815-1882), II Mulino, Bologna, 1982. pag. 339-340
26 - Norberto Perotti Nettuno e il suo clima. Foligno 1899. pagg. 41-42, 100Libri per Nettuno, inv. 107
27 - Nell'Archivio Storico del Comune di Nettuno, raccolta anno 1889, esiste la deliberazione (proposta n. 6) in data 1° maggio 1889, con la quale vengono modificate le convenzioni del 28 aprile precedente e approvate “nuove, convenzioni con Innocente Gio. Batta, Orsenigo per la costruzione ed esercizio di un nuovo Ospedale in Nettuno". Ne trascrivo le parti più interessanti: "L'anno milleottocentottantanove, addì primo del mese di maggio....il sig. Grappelli ass. anz. Sindaco ff. ha assumo la presidenza. .. Il cons. Trovarelli Filippo conferma per quanto riguarda la scelta infelicissima dell'area sul mare presso la stazione tutte le censure, tutte le osservazioni, dedotte nell’atto consigliare in data 7 settembre 1888, di cui per le precedenti convenzioni, aggiungendo richiedere che una Commissione Sanitaria verifichi sulla convenienza o meno della località al riguardo di eventuali danni alla pubblica salute. Il Presidente dal suo canto conferma le difese al progetto da esso dedotte nel suddetto atto 7 settembre 1888.
A richiesta dei suddetti si stralciano da quell'atto le osservazioni da essi dedotte per inserirle in quest'atto del quale formeranno parte integrante. Quindi il Presidente fa dar lettura, delle convenzioni in data 28 aprile prossimo passato firmate da esso in rappresentanza del Comune di Nettuno, dal Sig. Temistocle Signori in rappresentanza della Congregazione di Carità e dal Sig. Innocente Gio: Battista Orsenigo per se medesimo. Dette convenzioni si alligano in copia conforme al presente atto del quale ne (sic) formeranno parte integrante. Dopo breve discussione il Presidente mette ai voti la seguente risoluzione. Il Consiglio revocando il precedente atto consigliare 7 settembre 1888, approva le nuove convenzioni con Innocente Giò: Battista Orsenigo per la costruzione ed esercizio di un nuovo ospedale in Nettuno, colla aggiunta che l'ambulatorio resti aperto tre ore al mattino e tre ore alla sera di ciascun giorno...Messa ai voti per alzata e seduta., riporta 7 voti favorevoli e 2 contrari. E' approvata".
28 - Il P. Bernardo Maria Silvestrelli ebbe una parte determinante nel favorire il riacquisto dell'ospedale, dell'Isola Tiberina da parte dei Fatebenefratelli nel 1892
29 - A. Cempanari-T Amodei, II Santuario.... cit.. pag. 36
30 - Roberto Benedetti, Specchio del grado d'infezione malarica di tutti i comuni della provincia di Roma, Roma 1883, in "Sanità e assistenza", G. Caneva e C. M. Travaglini, Atlante, cit. pag. 276
31 – 100Libri per Nettuno, inv. 125
32 - A. Cempanari-T. Amodei, Il Santuario, cit., pag. 37
33 - Guido Egidi nacque a Nettuno 10 luglio 1883, figlio di Francesco, medico condotto prima a Monterotondo e poi ad Anzio e, infine, medico all'ospedale S. Spirito a Roma. Guido si laureò in medicina all'Università di Roma nel 1906 e si specializzò in chirurgia. Divenne primario degli Ospedali Riuniti di Roma e fu fautore e iniziatore delle più avanzate tecniche chirurgiche, riconosciute e apprezzate in campo scientifico. Fu Presidente della Società Lancisiana e della Scuola Ospedaliera, socio dell'Accademia Medica di Roma, per la quale tenne numerose conferenze scientifiche. Ha lasciato 72 pubblicazioni su vari argomenti di chirurgia
34 - N. Perotti, cit.. pag. 57
35 - Secondo Alberto Sulpizi. la fontana fu donata dallo stato italiano alla città di Nettuno in occasione dell'inaugurazione della ferrovia (1884). Vedi Nettuno sull'onda dei ricordi. BCC, Nettuno 2003, in 100Libri per Nettuno. inv. 440
36 - T. Kernp. l'industrializzazione, cit., pagg. 213-214
37 - A.. Cempanari-T. Amodei, Il Santuario, cit.. pag. 39
38 - A. Rondoni, Nettuno Otto/900, cit., pagg. 22-24
39 - A. Spina C.P., Aspetti, cit., pag. 6
40 - A. Spina C.P., Aspetti, cit., pagg. 102-104
41 - Mia trascrizione del documento originale pubblicato da V. Monti, Un secolo..., cit. pag. 124
42 - 100Libri per Nettuno, inv. 182
43 - 100Libri per Nettuno. inv. 108
44 – V. Monti, Un secolo, cil., pag. 23
45 - In questa seduta del 7 settembre 1888. "Il Consiglio... accetta gli oneri fatti al Comune con della convenzione e cioè...la concessione in uso gratuito di due oncie di acqua del calibro della Felice... la concessione da farsi all’Orsenigo e suoi di n. 3 ettari di terra da ridurre a miglior coltura e da godersi senza corrispettivo, stabilendo che quante volte, l'ospedale non funzionasse come dai patti e non si osservassero dall'Orsenigo e suoi tutti gli altri oneri portati, dalla convenzione, l'acqua dovrà immediatamente ritornare in libera proprietà al Comune come dovranno venire egualmente restituiti, i 3 ettari di terreno e ciò senza compenso dei benefici che si fossero stati praticati...”
46 - 100Libri per Nettuno. inv. 122
47 - Nel decennio dal 1867 al 1876, prima della nuova legge forestale 20 giugno 1877. n. 3917 sulla inalienabilità dei boschi dello Stato, furono dissodali, previa autorizzazione governativa, 160.000 ettari di terreno boschivo.
48 - N. Perotti. cit., pagg. 54-55
49 - Gli anziani volontari componenti dell'associazione ":Il Tridente" hanno trovato nell'Archivio Storico Comunale di Nettuno il testo delle "convenzioni", allegato alla deliberazione consiliare del 1° maggio 1889, che ripropongo integralmente: "CONVENZIONI FRA LA CONGREGAZIONE DI CARITÀ', IL COMUNE DI NETTUNO ED INNOCENTE GIO: BATTA ORSENICO DOM.TO IN ROMA PER LA COSTRUZIONE DI UN NUOVO OSPEDALE PEI POVERI IN NETTUNO.
Il Sig. Innocente Orsenigo essendo venuto nella determinazione di erigere un ospedale di sua privala proprietà nel Comune di Nettuno, e tale progetto essendo riuscito di soddisfazione di quel Comune e della locale Congregazione di Carità sono venuti fra loro alle seguenti Convenzioni.
La Congregazione di Carità amministrativa del vecchio ospedale dei poveri di Nettuno, assicura all’ Orsenigo e suoi eredi un. mensile di lire, trecento libere da ogni tassa imposta o da imporsi oltre l'uso dei locali del vecchio ospedale. Acciocché poi il Sig. Orsenigo trasferisca l'ospedale nel nuovo locale che verrà da esso costruito, la prestazione medesima per parte della Congregazione, di Carità sarà aumentala fino a £. 430. La Congregazione di Carità da all'Orsenigo tutti gli utensili, ora esistenti nel vecchio ospedale senza ripetere compenso alcuno del valore, giusta l'inventario che sarà redatto nell'atto della consegna.
II Comune di Nettuno si obbliga pagare in perpetuo ai Sig. Orsenigo e suoi eredi Lire Cinquecento annue a titolo di sussidio per l'ambulatorio come all'art. 9.
Il Comune di Nettuno da all’Orsenigo e suoi eredi oncie due di acqua potabile del calibro dell'acqua Felice non
consegnandogli detta acqua sulla località che si acquisterà dal Sig. Orsenigo per la costruzione del nuovo ospedale, ma bensì sulla piazza dell'indipendenza a che dovrà condottare a proprie spese.
Il Comune di Nettuno da all'Orsenigo e suoi eredi ettari sei di terreno, quale terreno dovrà scegliersi di comune accordo dalle parti cioè a confine delle terre date a miglior coltura.
L’Orsenigo e suoi eredi provvederanno per proprio conto all'assistenza medica, chirurgica dell'ospedale.
L’Orsenigo e suoi eredi si obbligano di acquistare nel territorio di Nettuno un'area di circa m.q. 5000 su porzione della quale costruiranno nel termine di tre anni a tutte loro spese un ospedale per gli uomini, capace di venti letti. Più arrederanno una camera sufficiente per cinque letti a ricovero delle povere ammalate di Nettuno in luogo da convenirsi d'accordo delle parti, somministrando per tal uopo la Congregazione di Carità un conveniente locale.
L’Orsenigo e suoi si obbligano di fornire e mantenere tanto nell'ospedale degli uomini, quanto nella camera per le donne a tutte loro spese l'occorrente in suppellettili, servizio, vitto e medicinali.
In detto ospedale l’Orsenigo e suoi eredi manterranno un ambulatorio a servizio del paese da tenersi aperto due ore nella mattina e due ore nel pomeriggio a norma delle stagioni [le ore furono poi elevate a tre nella mattina e tre nel pomeriggio con la deliberazione del 1° maggio 1889].
L’Orsenigo e suoi eredi assumono l'obbligo di provvedere nell'ospedale fino a 1600 giornate di presenza annue compresi ambedue i sessi ricevendo per tal onere il mensile come nell'art.1. Oltrepassando detto numero la Congregazione di Carità, avendo fondi disponibili, potrà inviare altri infermi oltre il numero delle presenze sopraindicate corrispondendo lire due ogni giornata di presenza in più delle 1600.
L’Orsenigo e suoi eredi non potranno ricevere ammalati da computarsi relativamente agli oneri assunti se non muniti di un certificato rilasciato dalla locale Congregazione di Carità.
L’Orsenigo e suoi eredi si obbligano d'impiantare e mantenere in detto ospedale una farmacia (riportandone la superiore approvazione) a solo scopo e servizio dell'ospedale. Più si assumono l'obbligo di erogare tanti medicinali a prezzo di tariffa ridotta pel valore di lire duecento annue ai poveri di Nettuno, riconosciuti dalla Congregazione di Carità mediante apposito documento.
Mancandosi dal Comune di Nettuno o dalla Congregazione di Carità all’osservanza del presente contratto, il Comune incorrerà alla perdita dell'acqua e del terreno ceduti all’Orsenigo, e la Congregazione di Canta dovrà pagare al medesimo £. 20.000 a titolo d'indennizzo. Come pure mancandosi dall'Orsenigo e suoi eredi, saranno obbligati di pagare alla Congregazione di Carità ed al Comune complessivamente Lire Trentamila, e cioè £. 20.000 al Comune, e £ 10.000 alla Congregazione di Carità restando però in proprietà dell'Orsenigo e suoi eredi l'acqua e il terreno; come pure l’Orsenigo e suoi eredi rimarranno possessori dei pochi mobili cedutigli dalla Congregazione di Carità non meno che degli altri che lo stesso Orsenigo avrà fornito per arredare la sala delle donne.
Resta in facoltà delle parti contraenti l'assicurarsi della osservanza del presente con ipoteca da prendersi a tutte spese a carico della parte che ne farà richiesta. La cauzione richiesta dall'Orsenigo per £. 20.000 verrà data dalla Congregazione di Carità su porzione dei beni dell'ospedale di Nettuno. Richiesta dal Comune o dalla Congregazione di Carità per le £. 30 mila verrà data dall'Orsenigo e suoi eredi su quella parte di fabbricato che erigeranno ad uso dell'ospedale.
Le spese di stipulazione del contratto sono a perfetta metà fra l’Orsenigo da una parte, la Congregazione di Carità ed il Comune dall'altra.
Il presente schema di convenzioni avrà il suo effetto dopo che avrà riportata la superiore approvazione.
Nettuno 28 aprile 1889. Stefano Grappelli Sindaco ff. del Comune di Nettuno. Temistocle Signori pref. della Congregazione di Carità. Innocente Giò Batta Orsenigo accetto quanto sopra".
50 - B. La Padula, II Palazzo Municipale, cit. pag. 143
51 - 100Libri per Nettuno, inv. 107
52 - N. Peroni, cit., pag. 82
53 - N. Perotti, cit., pag. 57
54 - Durante la seconda guerra mondiale si prodigò a vantaggio degli sfollati di Nettuno. Si distinse nel salvataggio della statua della Madonna delle Grazie e delle reliquie di Santa Maria Goretti dal dicembre 1943 al 9 settembre 1944. V. "Cosi ho salvato la Madonna delle Grazie di Nettuno" di Giovanni Sabino, ed. La stella del mare, Roma 1990, 100Libri per Nettuno, inv. n.. 429
55 - T. Kemp, L'industrializzazione, cit. pagg. 218-219
56 - 100Libri per Nettuno, inv. 110
57 - N. Perotti, cit., pag. 52
58 - A. Spina C.P., Aspetti, cit., pag. 9, cita l'articolo di Angelo Celli "Gli ultimi disastri e i nuovi successi nella colonizzazione dell'Agro Romano e Pontino", Nuova Antologia, CLIV (1911)
59 - G. Tomassetti, La Campagna, cit., pag. 403
60 - D. J. Waarsenburg, Satricum, cit. pag. 9
61 - D. J. Waarsenburg, Satricum, cit. pag. 12
62 - G. Tomassetti, La Campagna, cit. pag. 380
63 - S. Romano, Storia d'Italia, cit. pagg. 194-195
64 - Gabriele D'Annunzio. Altri Taccuini, II edizione, Mondadori, Milano, marzo 1976, 100Libri per Nettuno, inv. 273
65 - Oggi fa parte del Comune di Latina
66 - N. Perotti, cit., pag. 82
67 - Alberto Bentivoglio, La provincia di Roma nell'ordinamento e nei poteri, Roma 1859
68 - A. Spina C.P., Aspetti, cit., pag. 9
69 - N. Perotti, Nettuno e il suo clima, Foligno 1899, pag. 42. 100Libri per Nettuno, inv. n. 107
70 - N. Perotti, cit. pagg, 53-54
71 – N. Perotti, cit. pag. 57
72 - N. Perotti, cit. pagg. 107-108
73 - Cit., pag. 13
74 - Armando Gualandi, S. Maria Goretti, Ed. Paoline, Roma, 1950, pagg. 142-143, 100Libri per Nettuno, inv. 129
75 - San Benedetto Menni, al secolo Angelo Ercole Menni (Milano 11 marzo 1841 - Dinan-Francia 24 aprile 1914).. E' stato il restauratore dell'ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio in Spagna, nonché il fondatore nel 1881 delle Suore ospedaliere del Sacro Cuore, particolarmente dedite all'assistenza dei malati psichici. Il papa Giovanni Paolo II lo ha dichiarato beato il 23 giugno 1985 e santo il 21 novembre 1999. Nel 2001 il Comune di Nettuno gli ha intitolato una strada (già via del Colle), nel luogo dove sorge l'ex Ospedale Orsenigo
76 - I Barberini, con il principe Enrico, sono in questi anni proprietari del Forte Sangallo. Il figlio Urbano muore il 4 aprile 1947 all'età di 24 anni e alla sua memoria viene intitolato il nuovo ospedale di Nettuno. |