Il 16 ottobre 2004 e, in seguito, il 7 maggio 2005, noi sottoscritti, allora Sindaci di Corinaldo e Nettuno, avemmo l'onore di realizzare le aspirazioni dei tantissimi che agognavano l’unione tra le popolazioni dei due fortunati paesi che la piccola Maria Goretti aveva conosciuto nella Sua breve ma intensa Vita, stipulando il “Patto di Fratellanza” sancito dalle deliberazioni ufficiali dei rispettivi Consigli Comunali.
Il lavoro è iniziato nel momento più propizio, nell’Anno Santo 2000, con la celebrazione a Nettuno del cinquantesimo anniversario della Canonizzazione della Santa, che ha segnato un secolo della nostra storia, è giunto ad esaltazione nell’anno 2002,in occasione del Centenario della morte di Marietta, ed è proseguito con facilità, in quanto il cuore di tutti coloro che vi si sono impegnati era già pronto da tempo: nelle due Chiese dedicate alla Santa, a Corinaldo e a Nettuno, le preghiere erano le stesse, il racconto della storia uguale e persino le immagini identiche. Il gemellaggio era già nei fatti!
Le motivazioni, enunciate nel documento ufficiale, hanno solo concretizzato quello che Marietta aveva deciso tanto tempo fa: anzi, per citare un breve passaggio, hanno “consolidato tra le due Comunità i rapporti di conoscenza, collaborazione religiosa, culturale, sociale ed i sentimenti di autentica Amicizia”.
Abbiamo voluto ricordare l’evento - che finalmente ha riconosciuto un ruolo, non solo spirituale, ma anche “istituzionale” alla nostra piccola grande Santa, che nessuna Pubblica Amministrazione Le aveva mai attribuito - per sottolineare come, oggi, la presente pubblicazione, concernente la parte di storia rimasta ancora da scrivere dopo il trittico di Padre Giovanni Alberti, storico della Santa che ha pubblicato il racconto delle vite di Maria Goretti, Assunta Goretti e Alessandro Serenelli, vada a sistemare dei “tasselli mancanti”: dall’assenza delle Istituzioni Civiche di Nettuno, nel 1950 in Piazza San Pietro, alla Canonizzazione di Maria Goretti già proclamata Beata nel 1947, alla confutazione della tesi troppo laicista sostenuta dal giornalista Giordano Bruno Guerri nella sua pubblicazione degli anni ’90 “Povera Santa povero assassino”.
Rivolgiamo un sentito grazie al dottor Monti ed ai Suoi collaboratori per aver voluto esaltare ancora una volta la figura della “nostra Marietta” e per aver dato alle nostre due Città immagine e visibilità positive, degne di coloro che ne hanno segnato la storia: Santa Maria Goretti è quella che lo ha fatto con più umiltà, con più vigore e con i risultati migliori, universalmente noti.
Invochiamo, infine, grandi fortune ed ampia divulgazione alla presente edizione: l’uscita dai confini nazionali portata dall’altissimo significato del messaggio Gorettiano, fondato sul rispetto per se stessi e per il prossimo tutto, sul sacrificio più alto all’altare della purezza e sul valore assoluto del perdono come esempio da tramandare di generazione in generazione, contribuisce ulteriormente, proprio attraverso le testimonianze raccolte in queste belle pagine, a rafforzare la “missione” di Marietta nel mondo nei secoli a venire.
Livio Scattolini
Vittorio Marzoli
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