La Priora, tradizionale costume
delle donne nettunesi |
Sfarzoso ed elegante è il costume tradizionale delle donne nettunesi, che gli storici fanno risalire ad origini orientali, arabe, a quelli delle donne saracene che si unirono ai primi abitatori del Castello di Nettuno.
Il costume della Priora appare talora in occasione di feste popolari e cerimonie pubbliche, per amorevole dedizione di poche donne, che cercano di conservarne la tradizione contro l'evoluzione dei tempi e, anzi, di recuperarne i più antichi dettagli.
Prima che si avviasse alla decadenza, alla fine dell'Ottocento, il costume nettunese era così descritto:
"Le camicie aperte sul petto sono orlate di un merletto di loro lavoro speciale che dal collo discende fino a quel punto dal quale prende il nome di capezzo. La veste senza maniche, che chiamano guarnaccia, e che dalle spalle scende fino alle calcagne, nella parte superiore è stretta ai fianchi rimanendo sempre aperta sul petto e ricchissima di pieghe nella parte inferiore. Sulla veste un corsaletto a vita, aperto anch'esso sul petto e chiuso con pezza di drappo ricamato con due file di trine d'oro e argento per le maritate, una sola per le zittelle. Guarnaccia e corsaletto, di colore scarlatto vivissimo, sono ornati alle estremità con merletti o trine, al solito d'oro o argento, ai quali ornamenti le zittelle surrogano un nastro verde simile a quello che intrecciano nei capelli e che per le maritate è invece rosso e per le vedove paonazzo.
In luogo dei borzacchini alla turchesca soppressi per l'allungamento delle gonne, le Nettunesi calzano oggi pianelle di panno rosso o di pelle inargentata, a guisa di sandali; ed in luogo del turbante coprono la testa con un tovagliolo di lino che anche questo finisce con guarnizioni di oro, argento e seta a più colori". |