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Nettuno
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Il Costume Nettunese


E' interessante osservare l'antico costume delle donne nettunesi. Questo era di scarlatto molto vivo e di finissima lana, si componeva di un abito senza maniche che dalle spalle scendeva poco sotto il ginocchio. Era aperto sul petto e stretto ai fianchi con una cintura d'oro e d'argento, dalla quale pendevano piccoli sonagli degli stessi metalli. Sopra la veste si applicava un "corsaletto" a vita, come usavano le donne saracene. La veste assai corta lasciava vedere l'elegante calzatura di stivaletti alla moresca. Il capo della donna era coperto da un drappo variopinto, avvolto a guisa di turbante che ornava i capelli lunghi e intrecciati con nastri colorati Questi erano rossi per le maritate, verdi per le nubili e paonazzi per le vedove. Il poeta Tassoni nella sua opera "La Secchia rapita" ci colora così le donne nettunesi: " Le donne di Nettuno vede sul lido in gonna rossa e col turbante in testa ".
Il costume, modificato dal Papa Gregorio XIII nel 1575, "Venne fatto precetto alle donne di Nettuno di allungare la veste fino al collo del piede", fu abbandonato del tutto agli inizi del XIX secolo. Oggi possiamo ammirare il costume fatto trasformare dal detto Papa indossato da giovinette che, nella loro veste fiammante, con la bizzarra tovaglia sul capo e la candela in mano, precedono la sacra statua di N. S. delle Grazie che ogni anno, nel mese di maggio si porta in solenne e grandiosa processione.




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