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NETTUNO E LA SUA STORIA

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NETTUNO DALL'ANNO 1000 AL 1900:
DAI SARACENI ALLA PRIMA BANCA

di Benedetto La Padula

Verso l'anno 1000, tutta la costa è preda delle incursioni dei Saraceni. Solo nel 1016 papa Benedetto VIII, dei conti di Tuscolo, riesce a scacciarli e fortifica il castello di Nettuno con torri e bastioni. Il feudo passa dalla casata dei conti di Tuscolo prima ai monaci di Grottaferrata e poi agli Orsini, che lo terranno fino al 1427. Il borgo di Nettuno e Astura appartengono ai Frangipane, che nel 1193 costruiscono la Torre, sui resti di una antica villa romana, forse la stessa di Cicerone. Nel 1268 vi si rifugia e viene catturato Corradino di Svevia, l'ultimo della dinastia tedesca degli Hohenstaufen, che era stato sconfitto a Tagliacozzo da Carlo d'Angiò, re di Sicilia. Nel 1380 il governatore Lorenzo Orsini protegge la città con una cinta muraria dotata di otto torri. Nel 1420, nel palazzo baronale muore Rinaldo Orsini, viceré degli Abruzzi e nel 1427 il papa Martino V assegna la signoria di Nettuno e di Astura a suo nipote, Antonio Colonna.
Nel 1501 subentrano i Borgia, con Rodrigo, figlio di Lucrezia, il quale lo ottiene da Alessandro VI. I Borgia in quell'anno affidano ad Antonio da Sangallo la costruzione della fortezza, su disegni di Giuliano Giamberti. Nel 1505 Nettuno ritorna ai Colonna.
"Giulio II Della Rovere, d'intesa con i Colonna - come tramanda Giuseppe Brovelli Soffredini nel suo libro "Neptunia" - ordinò di esplorare il territorio nettunese, asportando immensi tesori d'arte, quali la statua di Apollo detta del Belvedere, ora nel museo Vaticano; il gladiatore combattente che portava scolpito il nome dello scultore Agasia; il Dositheo da Efeso, che trovasi nel museo del Louvre, a Parigi; il gladiatore moribondo, che si ammira al museo capitolino; Nettuno, ora al museo Laterano; Cibale, nella villa Panfili al Gianicolo, ed altre apere d'arte pregevolissime"
Nel 1535 nasce Marcantonio Colonna, che nel 1571, al comando della flotta pontificia, sconfigge i Turchi nella battaglia di Lepanto. Secondo la tradizione, nel 1550 approda alla foce del fiume Loracina la statua di legno della Madonna col Bambino, che alcuni naviganti stavano trasportando dall'Inghilterra a Napoli, per sottrarla alle persecuzioni di Enrico VIII contro i cattolici. Nel 1584 la vedova di Marcantonio Colonna, Felicia Orsini vende il feudo papa Clemente VIII Aldobrandini. Il 1600 è il secolo del pittore Andrea Sacchi (1599 - 1661) e dell'oratore gesuita Paolo Segneri (1624 - 1694), della costruzione del palazzo del principe Camillo Pamphilj nel borgo e della villa di Bell'Aspetto del cardinale Giovanni Battista Costaguti sulla collina di Nettuno e Anzio. Nel 1700 il Papa Innocenzo XII inaugura il nuovo porto, oggi di Anzio, e compra dal principe Camillo Pamphilj tutta la valle intorno al porto per costruirvi case, edifici per funzionari, sorveglianti, ciurme, soldati e schiavi. Risalgono ai primi anni del 1700 anche le prime piantagioni di vigneti a cacchione, un vitigno particolarmente adatto a questi terreni. Il 1800 si apre con le incursioni dei pirati turchi e prosegue con il dominio francese.
Nel 1827 nasce il "Comune di Nettuno e Porto d'Anzio", che sopravvive fino al 1857, quando il papa Pio IX istituisce il nuovo comune di Anzio, ritagliandogli un'ampia costola del territorio di Nettuno. Nel 1831, la Camera Apostolica vende il feudo di Nettuno al principe Camillo Borghese. Nel 1882 arrivano i Padri Passionisti.
Il 23 marzo 1884, costruita dalla Società anonima "Ferrovia Albano-Anzio-Nettuno", arriva la strada ferrata, che unisce per la prima volta Nettuno a Roma, attraverso Albano. La stazione è costruita a ponente del Borgo, tra il Forte Sangallo e la Chiesa di San Francesco. Le locomotive viaggiano ancora a vapore. Sul litorale tra Anzio e Nettuno spuntano ville e villini. Nel 1888 lo scultore Ottavio De Angelis realizza la statua al dio Nettuno, collocata in piazza del Mercato.
Nel 1889, su 1500 ettari di terreni dell'Università Agraria, compresi tra Cretarossa e Valmontorio, si insedia la Scuola Centrale di Tiro Artiglieria, istituita dal re Umberto I. Lo stesso anno, fra' Giovanni Orsenigo, dei Fatebenefratelli, spinto dal parroco don Temistocle Signori, dà inizio ai lavori di trasformazione del vecchio ospedale dei poveri.
Sul largo Duca d'Aosta (ora piazza G. Mazzini), nel 1892 sorge il palazzo del Presidio di zona.
A febbraio del 1899, in località Ferriere di Conca, all'epoca ancora appartenente al territorio comunale di Nettuno, in un podere amministrato dal "mercante romano" Attilio Gori Mazzoleni arriva la famiglia Goretti. Luigi, il capofamiglia, muore di malaria il 6 maggio 1900. La piccola Maria sarà uccisa a luglio del 1902. Il Papa Pio XII la proclamerà beata il 27 aprile 1947 e Santa il 24 giugno 1950, in piazza San Pietro, alla presenza del presidente della Repubblica Luigi Einaudi e del primo ministro Alcide De Gasperi.
Il 23 agosto 1899, il capitolo della Collegiata di san Giovanni fonda la Cassa Rurale di Depositi e Prestiti "S Isidoro Agricola", che diventerà poi Cassa Rurale e Artigiana e, in anni più recenti, Banca di Credito Cooperativo. L'arrivo del 1900 troverà un paese in grande fermento di crescita.

il mondo tra 1800 e 1900

la che cosa succedeva nel mondo, a cavallo dei due secoli ?
Nel 1899 a Torino era nata la Fiat di Giovanni Agnelli, in America la prima lavastoviglie elettrica, in Francia la prima Renault con il cambio. A L'Aja, in Olanda, si era svolta la prima conferenza per la pace tra 26 nazioni, a Milano il Corriere della Sera aveva fondato il settimanale "Domenica del Corriere", a Parigi c'era stata l'Esposizione Universale.
Il papa era Vincenzo Gioacchino Pecci di Carpineto Romano con il nome di Leone XIII. Il re era Umberto I.
Il presidente del consiglio Luigi Girolamo Pelloux, che aveva presentato una serie di provvedimenti per limitare la libertà di stampa. di associazione e di riunione, verrà sconfitto alle elezioni 1900 e dovrà dimettersi, lasciando spazio alla svolta liberale del governo Zanardelli-Giolitti, dopo il breve intermezzo di Giuseppe Saracco.
Gli italiani non conoscono ancora il computer, ma neppure la televisione e la radio, né la penicillina, la vitamina A e il cortisone, l'adrenalina e i gruppi sanguigni; non sanno cosa sia il ddt, il transistor e la bomba H, il rasoio Gillette e il caffè espresso.
Non c'è ancora l'Enciclopedia Treccani, la casa editrice Rizzoli, la Olivetti e il Corriere dei Piccoli. Nel 1900, il medico Angelo Celli senatore del Regno, fa istituire l'azienda per la produzione del chinino di stato, il medicinale che, distribuito gratuitamente dal 1904 sarà essenziale per sconfiggere la malaria.
Il nuovo anno e il nuovo secolo sono segnati dall'omicidio del re Umberto I, il 29 luglio a Monza. Gli succede il figlio napoletano, che all'età di 31 anni assume il nome di Vittorio Emanuele III.
In America viene eletto presidente William McKinlev. ucciso nel 1901. Cli succederà Teodoro Roosvelt.
A Parigi si svolgono le seconde Olimpiadi, con la partecipazione di 1330 atleti di 22 paesi. Tra essi ci sono anche undici donne.A Boston si disputa la prima coppa Davis di tennis.
In Germania Ferdinand Von Zeppelin realizza il primo dirigibile, Al Teatro Costanzi di Roma Giacomo Puccini presenta la prima della Tosca..La Chiesa celebra l'anno del Giubileo.

 

L'inizio del 1900 a Nettuno

Il l° gennaio del 2000 Nettuno conta 41.197 abitanti.
Un secolo prima, alla mezzanotte del 31 dicembre 1899, è solo un paese di cinquemila abitanti, quasi tutti contadini, sparpagliati nella sua vasta campagna, ma con una grande voglia di svilupparsi.
Il cuore della città è il borgo, intessuto di palazzi signorili e di semplici case intorno alla Chiesa Madre, la Collegiata e Parrocchiale, dedicata ai Santi Giovanni Battista ed Evangelista. L'arciprete don Temistocle Signori, 50 anni, è il parroco. A un lato della Collegiata c'è l'Oratorio del Carmine, all'altro la chiesa del SS. Sacramento, di fronte il palazzo baronale già Colonna. Da una parte del borgo il bel palazzo Segneri, dall'altra parte il palazzo Doria-Pamphilj, costruito sul casino dei Cesi d'epoca seicentesca.

In Villa Borghese vivono gli ultimi anni dei loro fasti secolari il principe Paolo, la moglie Elena Appony e il figlio Rodolfo.

Sindaco è Angelo Combi. Consiglieri comunali in questo inizio di secolo sono: Onorio Sisti. Domenico Ottolini, Bartolomeo Catanzani, Mariano Trovatelli, Giovanni Trafellì, Cesare Paccariè, Lorenzo Ottolini, Giovanni Mancinelli Valeri, Annibale Censi, Saverio Pirri, Augusto D'Andrea, Antonio Stermini, Filippo Trovatelli, Pompeo Brovelli. La sede del Municipio è nel palazzo baronale, di fronte alla Collegiata di San Giovanni.

Il 10 marzo 1900 arriva nelle strade del centro la corrente elettrica, che solo negli anni successivi andrà via via estendendosi.Un incendio nella chiesa di san Rocco distrugge il trono della statua di Nostra Signora delle Grazie.
Angelo Castellani, 37 anni, è a Mantova, capo-musica del 520 Reggimento di fanteria.
Trentasette anni ha pure lo storico e pittore Giuseppe Brovelli Soffredini, appartenente a una famiglia che aveva dato alla città uomini di cultura, avvocati e sacerdoti. Luigi Trafelli, di Giovanni e Teresa Mariani, futuro matematico e fisico, ha solo 19 anni. Dopo aver frequentato il Ginnasio Mamiani e il Liceo Nazareno a Roma, nel 1899 si era iscritto alla Facoltà di Scienze dell'Università di Roma, dove nel marzo 1903 conseguirà la laurea in matematica con il massimo dei voti. E invece ancora un ragazzo di 17 anni Guido Egidi, che si affermerà a Roma come medico chirurgo e primario presso gli Ospedali Riuniti, ricoprendo anche la carica di assessore nella giunta capitolina del dopoguerra. Vive oramai a Costantinopoli il pittore Salvatore Valeri, 44 anni, fondatore della Scuola di Belle Arti di quella città e insegnante di materie artistiche.

Il sindaco Combi diffonde la pubblicazione del medico condotto-ufficiale sanitario dott. Norberto Perotti "Nettuno e il suo clima ", per contrastare una campagna denigratoria contro questa città. Diciotto anni prima, nel 1882, analoga iniziativa aveva preso il consiglio comunale presieduto dal sindaco Felice Valentini, affidandosi a un altro medico del comune, il dott. Giulio Petraglia e facendogli pubblicare un suo studio dal titolo "Qual' é il clima di Nettuno ". Il paese sorge ai margini delle paludi pontine, popolate da schiere di contadini marchigiani e abruzzesi, afflitte dalla malaria e da condizioni di vita di estremo degrado.
Ma due testimonianze letterarie illustri ci dicono che sul mare, invece. l'aria era buona e salutare, tanto che la borghesia romana aveva scelto queste spiagge per passarvi ogni anno le vacanze. estive non per i pochi divertimenti che si potevano trovare tra Anzio e Nettuno, quanto per vere e proprie cure di sole, di aria e di mare che su queste spiagge si potevano fare.

In una lettera del 5 luglio 1903 al suo editore e amico Giuseppe Treves,.così scrive il poeta Gabriele D'Annunzio:
"Partirò domani per Nettuno (Villa Borghese), ma tornerò la sera a Roma per provvedere ai bisogni della installazione. Ho veduto Cicciuzza con grande commozione. E' un po' sciupata; ma la gioia di rivedermi la illumina, e i suoi belli occhi sembrano più vasti. Spero di poterla condurre con me al mare, e di udire la sua voce melodiosa tra i lecci della vecchia villa.."

E Luigi Pirandello, che per scrivere la novella "Va bene", nel 1904 si era ispirato alle vacanze trascorse negli anni precedenti a Nettuno, immagina che il suo personaggio, Cosmo Antonio Corvara Amidei di Sorrento, professore di lettere, ma impiegato a Roma come correttore presso il Ministero della Pubblica istruzione, avesse deciso di trascorrere un mese a Nettuno su consiglio del medico, per portare al mare il figlio Dolfino, tisico:
"Intanto era prossima la primavera: stagione più delle altre nociva ai malati di petto; e il medico aveva consigliato al professor Corvara Amidei di condurre Dolfino al mare, almeno per il primo mese, durante il quale l'aria di Roma sarebbe stata per lui troppo sottile. Così, Cosmo Antonio Corvara Amidei domandò un mese di licenza, e il dì 5 di marzo del 1904 si recò a Nettuno per appigionarvi un quartierino alla vista del mare."

Nettuno, 28 aprile 2001

Benedetto La Padula




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