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SANTA MARIA GORETTI
La Martire della Purezza

di
SALVATORE COTILLI

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UNA TESTIMONIANZA

Fausto Natalini davanti alla scalinata del Santuario

 

Uno dei tanti miracoli, che non è stato ufficializzato dalla Chiesa, ha toccato la nostra famiglia. Ne sono rimasti a conoscenza solo pochi intimi, che hanno tenuto per sé questa lezione di Fede.
I fatti si svolgono così; Fausto Natalini, un bracciante veneto venuto nell'Agro Pontino, a prestare la sua opera di bonifica, come tanti altri. Conosce Caterina Lupi e la sposa nel 1941. Dopo un anno, l'unione viene allietata dalla nascita di una figlia, alla quale viene dato il nome di "Rina". A Gennaio del 1944 , durante lo Sbarco degli Alleati, nasce "Andrea" , il secondogenito.
Nel frattempo, a causa di un accesso polmonare, Fausto si ammala e viene ricoverato in ospedale, dopo pochi giorni i medici lo dimettono diagnosticando una scarsa probabilità di guarigione.
Nel 1945 la famiglia Natalini ha momenti di felicità con la nascita di un altro figlio "Alessio". Purtroppo gli eventi precipitano. Fausto si aggrava e viene ricoverato a Roma nell'ospedale S.Camillo, i dottori alla quale si rivolge la moglie disperata, non le danno nessuna speranza.
La povera donna va a trovare il marito agonizzante, con gli occhi pieni di lacrime e con il pensiero angoscioso a quei tre figli piccoli che avrebbero perso il sostegno del papà. Giunta al capezzale, Fausto la vede sconvolta, gli prende la mano e con voce fievole ma tranquilla le dice: Caterina non piangere, lì in fondo vedo una bambina con un giglio in mano e mi ha appena detto che ancora non è il mio momento di morire.
La povera donna sconvolta si guardava intorno e non vedendo nulla, pensò al delirio dello sposo morente. Dopo un mese, Fausto ristabilitosi miracolosamente, esce dall'ospedale e prende la corriera che lo porta a Nettuno, giunto nella piazza principale, scende e vede una folla di gente che attorniava un carro dove sopra vi era un'urna di vetro che conteneva la salma di Maria Goretti, che doveva essere trasportata a Roma per la sua beatificazione, l'uomo curioso si affacciò per vedere il volto della Martire, alla vista della fanciulla, rimase impietrito.
Quella era la bimba che gli aveva detto che sarebbe guarito.Questa cosa cambiò la vita del Natalini. La situazione economica era drammatica, da poco finita la guerra, il lavoro era inesistente, tre figli da mantenere, erano un pensiero quotidiano. Un giorno Fausto era davanti alla chiesa di S.Rocco e pensava a cosa fare per portare "il pane a casa", si sentì chiamare:
Hei tu, buon uomo, vedo che non hai nulla da fare, vorresti guadagnare qualche soldo, vendendo delle immagini della Beata Maria Goretti? Fausto guardò l'uomo, sorrise e gli disse: Con cosa ti pago se non ho nenche i soldi del pane? L'uomo lo guardò a lungo, poi gli disse: Non ti preoccupare, ti lascio questa valigia piena di mercé, l'anno prossimo tornerò e mi pagherai.
Così il Natalini cominciò l'attività, con cui portò avanti la sua famiglia e rimase sempre devoto a quella bimba che prima gli aveva ridato la salute e poi, con la sua immagine , un lavoro.
Due anni dopo a suggellare la ritrovata serenità, la famiglia Natalini viene allietata dalla nascita di "Rosetta", la quale ancora oggi porta avanti il lavoro lasciategli dai genitori.

 




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