Il culto a Nostra Signora delle Grazie
(di Don Vincenzo Cerri)
Uno dei fatti più importanti della vita cittadina è senza dubbio la festa annuale che la popolazione di Nettuno celebra i primi di maggio in onore della Madonna delle Grazie. E' un imponente spettacolo di fede e di folklore che i Nettunesi si tramandano da secoli e di cui sono orgogliosi.
Mons. Vincenzo Cerri attraverso un'intervista ha dato risposte e delucidazioni ad alcune osservazioni che ogni anno affiorano qua e là tra la gente. Ne è venuto fuori un colloquio interessante e degno di essere reso noto ai concittadini, perchè si sentano stimolati a mantenere viva una magnifica tradizione che, tutto sommato, fa onore alla nostra città.
-Don Vincenzo, lei la festa la ricorda sempre così?
- Sostanzialmente la festa è quella di cinquant'anni fa; ma nelle sue componenti è cresciuta in proporzione all'incremento della popolazione e alle possibilità finanziarie. Il programma ricreativo di oggi è senz’altro più nutrito rispetto al passato; ma anche i nostri avi sapevano divertirsi molto in occasione della festa patronale, con i loro giochi semplici, popolari, a volte quasi infantili, ma che per essi costituivano un sollievo sano e ricco di gioiosa fraternità.
-E' possibile precisare da quanto tempo si celebra a Nettuno?
- Certamente fin dai primi anni del prodigioso approdo. Sappiamo infatti che nel 1643 la Confraternita del Santissimo Sacramento, fece costruire un nuovo trono, allora detto <<talamo>> per recare in processione la venerata statua. Così da un inventario del 1649. Ora, dando a questo vecchio trono almeno 80 anni di esistenza, ci si trova molto vicino al 1550, anno dell'arrivo a Nettuno della sacra Immagine.
-Qual'è, in sintesi, la storia di questa bella statua tanto venerata dai Nettunesi?
- Secondo la tradizione approdò a Nettuno durante una furiosa tempesta nel 1550, proveniente dall'Inghilterra, dove infieriva la persecuzione scatenata dallo scisma di Enrico VIII contro i cattolici. Le immagini sacre venivano sottratte dalle loro Chiese e pubblicamente bruciate. La nostra, a quanto pare, fu presa e nascosta per qualche tempo, poi consegnata ad alcuni pii mercanti che si recavano a Napoli. Sul mare di Nettuno sarebbe avvenuto il naufragio che costrinse i marinai a depositare il simulacro della Madonna nella Chiesetta dell'Annunziata sita oltre il fiume Loricina.
- Vi sono documenti storici a sostegno di questa tradizione?
- Il documento più antico risale a 168 anni dopo l'arrivo della statua, cioè al 1718. Si tratta di un manoscritto rinvenuto tra le carte del nettunese Giuseppe Del Monte. Inoltre, durante i restauri eseguiti nel 1959, nel retro grezzo della statua fu trovata la scritta con la data del restauro 1594. Un restauro compiuto, quindi, appena 44 anni dopo l'arrivo dell' Immagine a Nettuno. Il che fa supporre che la statua fosse venerata in Inghilterra già molto tempo prima di giungere a Nettuno. La provenienza dall'Inghilterra è dimostrata anche dall'altra antichissima scritta emersa sotto il piede destro della Madonna, quasi illeggibile, scritto in un Inglese antico espresso con rozza ortografia.
- Al suo arrivo a Nettuno la statua si presentava così com'è o vi sono state fatte delle aggiunte?
-Vi è stata aggiunta una grande sedia. Quella attuale risale al 1900 ed è stata rifatta sul modello precedente andato distrutto in un incendio. In alto, ai lati della spalliera, furono collocati due graziosi angioletti lignei, reggenti un nimbo dorato, con dodici stelle. Il 28 maggio 1881 la statua fu solennemente incoronata nella Chiesa di San Giovanni dal Capitolo Vaticano, rappresentato dal Vescovo Monsignor Angelo Jacobini. Senza queste aggiunte la Madonna figura seduta sopra una sedia rudimentale intagliata nel medesimo blocco, così come forse è stata consegnata ai Nettunesi nel 1550.
- Perchè si usa portare la statua della Madonna alla Chiesa di San Giovanni, dove rimane di solito otto giorni?
- E' un'usanza molto antica. I fedeli di Nettuno si recavano spesso, durante l'anno, al piccolo santuario distante allora un buon chilometro in aperta campagna. Ma nel mese di maggio, dedicato alla Vergine, per esprimere in modo più solenne ed agevole la propria devozione, volevano vicina la sacra Immagine e invalse l'uso di portarla e trattenerla una settimana intera nella Collegiata di San Giovanni, che è la Chiesa parrocchiale più antica della zona, Madre di tutte le Chiese che sono a Nettuno, Anzio e Conca (Borgo Montello).
-I Nettunesi sarebbero contenti se restasse tutto il mese di maggio.
- E' vero, ma non si può; si deve stare ai patti sanciti a suo tempo con la Direzione del Santuario. La permanenza della statua a San Giovanni può essere prolungata solo nel caso che la pioggia impedisca la processione di ritorno; oppure previo accordo con i Padri Passionisti, per altre importanti ragioni. Bisogna tener presente che il Santuario è stato costruito per onorare la Madonna delle Grazie; non sarebbe giusto privarlo della statua proprio nel mese a Lei consacrato.
- Quale significato ha la presenza delle "Priore" nella processione?
- La Confraternita del Santissimo Sacramento, anticamente, aveva anche la sezione femminile; e come ogni anno si eleggeva un Priore tra gli uomini, si usava eleggere la Priora tra le donne. Questa, con due assistenti, interveniva alla processione di maggio e a quella del Corpus Domini indossando, per l'occasione, il tradizionale e bellissimo abito festivo delle donne maritate. In questi ultimi anni si è voluto aumentare il loro numero, anche per assecondare il desiderio di molte ragazze che ne hanno fatto richiesta. La presenza delle "Priore" oggi, ha solo un significato folkloristico.
- Quanto pesa il trono processionale?
- Pesa circa tre quintali
- E l'Immagine della Madonna chi la riveste dei preziosi ornamenti?
-E' un incarico che assolvono le Maestre Pie Filippini da 120 anni. Esse si trovano a Nettuno dal 1758.
- Perchè proprio i sacerdoti di San Giovanni sono i promotori della festa?
- Perchè sono essi che l' hanno promossa e conservata per secoli. Essi costituiscono la famiglia religiosa più antica di Nettuno, essendo i successori del clero dell'antica Chiesa Cattedrale della Diocesi Anziatina. Erano essi gli animatori responsabili della vita religiosa in Nettuno quando giunse la statua della Madonna e alle loro dipendenza era la chiesina dell'Annunziata che accolse l'Immagine nel 1550. I Padri Passionisti infatti sono a Nettuno dal 4 novembre 1888, invitati dall'Arciprete Temistocle Signori, perchè prendessero in custodia il primitivo Santuario e l'insigne simulacro della Vergine.
- Sicchè anticamente Nettuno aveva il suo Vescovo?
- Certo, ma allora Nettuno era parte dell'antica Antium e la Diocesi si estendeva da Torre Astura a Lavinio. Dopo la distruzione della città la Diocesi Anziatina fu soppressa e aggregata alla Diocesi di Albano, verso il secolo settimo. Ecco perchè la Collegiata di Nettuno è concattedrale con quella di Albano, perchè erede dell'antica Chiesa Anziatina.
- C'è chi vede nella processione troppo folklore e poca devozione
- Che il buon popolo di Nettuno sia devoto alla Madonna è indiscutibile. Che sia anche molto sensibile alle manifestazioni religiose a carattere esclusivamente penitenziale lo ha dimostrato nel 1970 e nel 1977 in occasione dei due grandi pellegrinaggi effettuati con la venerata Immagine attraverso tutte le Parrocchie di Nettuno e di Anzio. Ma nella grande processione di maggio i Nettunesi manifestano la loro gioia anche con un po' di folklore. Niente di male. Noi siamo decisi a rimanere fedeli a questa nostra tradizione.
-Qualcuno dice che si vede una grande folla la sera della processione e poi, da un punto di vista religioso nulla.
- Prima di tutto, lo spettacolo di una grande folla che la passaggio della Madonna prega e si commuove, non è da sottovalutare. Dio solo sa quello che ognuno sente nel proprio cuore in quel momento. Se ben ricordo, San Gabriele dell'Addolorata, Passionista, cambiò vita proprio davanti ad un quadro della Vergine che veniva portato in processione. Santa Teresa d'Avila, dottore della Chiesa, dice di essersi convertita guardando la statua dell'Ecce Homo, che era stata collocata nell'oratorio in attesa dell'inizio di una festa religiosa, che si doveva celebrare nel monastero. Se la nostra processione costituisce un trionfo per la Madre di Gesù, è cosa che ci fa onore e ne siamo orgogliosi. Chi la pensa diversamente può fare a meno di venirci. Si, lo so: c'è chi dice di accompagnare l'Immagine della Vergine solo con lacrime di penitenza e ceri accesi. Ma noi, quella sera, vogliamo esprimere la nostra gioia di essere figli della Mamma del Cielo, vogliamo far festa intorno a Lei, presentandole l'omaggio dell'innocenza e del candore dei nostri bimbi che formano la componente più bella ed attraente della nostra processione. Che questa, poi, almeno da noi, non abbia fatto il suo tempo, lo dimostra l'imponente partecipazione del popolo di Nettuno e la compiacente presenza di tanti forestieri.
- Dicono che noi Cattolici facendo così adoriamo la Madonna.
-Noi adoriamo Dio solo, ma veneriamo i Santi, che sono nostri fratelli e intercessori presso Dio e vogliamo tanto bene alla Mamma di Gesù, che è anche la nostra Madre. Se al passaggio della Madonna molti Nettunesi si prostrano, non significa che l'adorino. Il prostrarsi può essere anche un gesto di venerazione, come quando lo si fa baciando la mano del Vescovoo del Papa. Sappiamo benissimo che la marea di gente che ogni anno si accalca attorno alla Madonna delle Grazie dispiace ad alcuni. Nessuna meraviglia che costoro muovano della critiche insensate allo scopo di denigrare e demolire.
- Si mormora perchè fare tanto chiasso attorno ad una Immagine che, tutto sommato è un pezzo di legno.
- Rispondo che i Nettunesi non sono nè ciechi nè scemi. Sanno benissimo che l'Immagine, che essi venerano da secoli, è un blocco di legno. Ma sanno pure che il loro culto si riferisce, attraverso la statua, alla Vergine Santissima in persona. Non si usa forse tributare un certo culto anche alle foto dei nostri defunti? Non s'intende certo venerare il pezzo di carta. - Anche la Chiesa, nella liturgia del Venerdì Santo, inserisce la cerimonia dell'adorazione del Santissimo Crocifisso, che pure è un pezzo di legno.. Ma è chiaro che le immagini visibili ci portano alla contemplazione e all'amore delle persone invisibili. Per questo il culto dato alle sacre immagini è detto culto<<relativo>>.
- Santa Teresa d'Avila diceva:<<... Io amo molto le immagini. Infelici coloro che per loro colpa si privano di tanto bene! Si vede che essi non amano il Signore, perchè se l'amassero, godrebbero nel vederne l'immagine, come si gode fra gli uomini nel vedere l'immagine di una persona cara.>>
- Aggiungo che i buoni Nettunesi rivedono e rivivono nella Statua della Madonna delle Grazie le gioie, le ansie, le aspirazioni, le lacrime, le preghiere dei loro avi e, in qualche modo, le vicende storiche della loro terra.
- Che importanza può avere la devozione alla Madonna per il cristiano oggi?
- Il cristiano <<cristiano>> sa che la devozione alla Madonna è sempre valida, oggi più che mai. Egli sa che proprio in questi ultimi tempi, con le sue numerose apparizioni, la Vergine Santissima sta sollecitando tutti gli uomini ad una revisione di vita, ad un ritorno all'onestà, all'osservanza dei dieci comandamenti di Dio, se non vogliono correre il rischio di vedere scatenarsi nel mondo minacciosi schieramenti di forze distruttrici dalle prospettive inimmaginabili. Già, perchè o gli uomini si orientano verso Dio, che è ordine, pace, amore; oppure, all'opposto, verso Satana, che è odio, distruzione e morte. La vera devozione alla Madonna porta naturalmente a Cristo, e Cristo a Dio, da cui solo possiamo avere la salvezza. |