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MARTIN VERSTAPPEN La chiesa dei Riformati intitolata a S.Francesco
sorge vicino a Castel Gandolfo nella prima metà del Seicento,
lungo la via d'accesso al paese voluta da Alessandro VII, l'attuale
Galleria di Sopra. La serie di edicole con raffigurazioni della
via crucis fiancheggia la cresta del lago. L'autore dell'opera si inserisce
a pieno diritto tra i caposcuola di una prolifica corrente pittorica
romana sviluppatasi in seno alla cerchia artistica internazionale che
prediligeva la pittura di paesaggio dal vero. Si tratta del vedutista
fiammingo Martin Verstappen: professore all'Accademia di San Luca, espose
in Belgio, Olanda e a Parigi, ebbe un grande successo in vita ed una
ricca committenza; spese a Roma gran parte della sua vita fondando una
scuola molto ambita nel suo laboratorio. Per volere testamentario della
sua seconda moglie, pittrice, l'accademia di San Luca istituì
per giovani paesisti il Concorso Verstappen. Lo stesso Massimo
D'Azeglio fece il suo discepolato presso di lui. Verstappen fu anche
maestro di M. Pacetti, la cui Ariccia vista dalla parte di Albano
è esposta in mostra. I due pittori furono uniti anche da legami
familiari: il pittore fiammingo sposò infatti la sorella del
Pacetti in prime nozze. La veduta è risolta con grande lucidità
e pazienza descrittiva nei particolari. La luce bassa del sole calante
proietta a terra le ombre delle figurine che animano la composizione.
L'enorme chioma della quercia secolare quasi ruba la scena alla nitida
chiesetta protagonista del tema. L'amore descrittivo per il fogliame
tradisce la formazione dell'artista. Attualmente l'edificio sacro appartiene
alla Congregazione di propaganda Fide, che lo acquistò nel 1889
al termine di oltre due secoli di vicende alterne. Sia la chiesa che
le piccole edicole sono tutt'ora esistenti. |