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MICHEL ANGELO PACETTI La splendida tela del pittore romano si connota come
ben scrive Pier Andrea De Rosa "di un eccezionale valore documentario
che mostra l'aspetto dei luoghi nel 1844 quasi dieci anni avanti l'apertura
del nuovo ponte". Il ponte a cui lo studioso fa riferimento è
l'opera che papa Pio IX volle edificare per ovviare alle numerose difficoltà
che erano legate al raggiungimento di Ariccia da parte dei viaggiatori
che vi si recavano da Albano e viceversa. Nell'opera ci appare la Vallericcia
così come doveva apparire al grande Gianlorenzo Bernini, che
per conto della famiglia Chigi progettò l'elegantissimo e imponente
palazzo di campagna con l'antistante chiesa, ben visibili e riconoscibilissimi
nel quadro come in tutte le più importanti vedute di Ariccia.
La tela apre allo spetlatorc scenari non più esistenti che evocano
paesaggi incontaminati. |