Chiese antiche di Nettuno
(di Don Vincenzo Cerri)
La Chiesa di San Biagio Si trovava a breve distanza dal paese, ora distrutta. Di essa, nel libro <<De memorie de oblighi et legeti Pii>> del 1648, appartenente alla confraternita del Carmine, al foglio 52 si legge:<< La Chiesa di San Biagio aggregata pariamente alla nostra Confraternita et hoggi jus patronato, anticamente la possedevano li R. Canonici e come ha hauto principio non si trova memoria alcuna>>.
La Chiesa Madre Collegiata e parrocchiale, dedicata ai Santi Giovanni Battista ed Evangelista. Il titolo lo ha ereditato dalla Cattedrale di Albano, che ricostruita fra il IX e X secolo, fu dedicata a San Pancrazio martire.
La Chiesa di San Bartolomeo (Oggi San Francesco), già protettore del paese, con l'annesso convento dei Padri Conventuali, << che per tradizione vuolsi fondato da San Francesco, allorchè andava a Gaeta. Il Padre Bonaventura Theuli dei Minori Conventuali riferisce che fino al secolo XVII si conserva l'originale e la storia autentica della donazione della Chiesa fatta a San Francesco (che visse nei primi del 1200) con la sottoscrizione di lui. E ciò asserivasi al Bonaventura da un tal Ambrogio Sorrentini nettunese, il quale diceva, che a' suoi tempi il chirografo erasi perduto>> (C. Soffredini)
La Chiesa di San Nicola Corredata di buone rendite da costituire anticamente una Badia sotto la dipendenza del Monastero di Grottaferrata.
La Chiesa di S. Maria del Quarto A circa un miglio da Nettuno, nella via detta del Quarto (ora Via Santa Maria), sopra le rovine di un' edicola con l'immagine di Nostra Signora, ormai logora dal tempo, nel 1619 fu edificato un tempio e costruito un convento ( di cui si vedono tuttora i resti) abitato prima dai Riformati di San Francesco, quindi dagli Osservanti e in ultimo dai Padri Minimi e in ultimo di San Francesco di Paola, i quali lo abbandonarono verso l'anno 1660. La Chiesa fu ceduta in perpetua proprietà al Capitolo di San Giovanni di Nettuno dal Cardinale Vescovo di Albano, mentre con decreto di Alessandro VII, il convento con l'annesso terreno fu venduto ad un certo Papi di Marino, i cui eredi lo rivendettero al principe Colonna e questi al Capitolo di Nettuno verso l'anno 1700. In seguito a contratto stipulato tra il Comune di Nettuno e il Capitolo tutto il complesso tutto il complesso è stato trasformato in cimitero. Un documento del 1600 esistente nell'archivio della Collegiata, riferisce della fondazione della Chiesa di S. Maria del Quarto. Questa memorie sono state tramandate da Cristofaro Trippa, Priore della Confraternita del Carmine, nel 1712. Le ha scritte in un libro iniziato dal suo zio Leonardo Trippa nell'anno 1648.
La Chiesa del SS. Sacramento Era sita in piazza Colonna e fu distrutta durante lo sbarco delle forze alleate.
L'Oratorio del Carmine Si trovava a fianco della Collegiata, nella piccola piazza detta ora S. Giovanni. Fu demolito nel 1937 perchè pericolante. Era sede della Confraternita di Maria SS. del Carmelo
La Chiesina dell'Annunziata Detta Anche di San Rocco. Non se ne conosce il tempo della costruzione. Si sa che era stata affidata prima alla Confraternita di San Rocco, e poi a quella del SS. Sacramento, fino al 10 aprile 1884 quando subentrarono i Padri Passionisti. Fra tutte fu senza dubbio la Chiesina più cara al popolo di Nettuno, perchè in essa, dal 1550 al 1914, si custodì la veneratissima Immagine di Nostra Signora delle Grazie, che, secondo la tradizione, approdò a Nettuno durante una grande tempesta nel 1550; proveniva dall'Inghilterra, dove infieriva una folle persecuzione iconoclastica.
Un documento antico convalida questa tradizione. Si tratta di un manoscritto anonimo risalente al 1718, rinvenuto tra le carte di un tal Giuseppe Del Monte, nettunese, nel 1806. |