Un sottile orlo ricamato ed un piccolo emble-
ma di Casa d’Austria, posto sotto la scritta sono
i soli motivi ornamentali, unitamente all’effige
di Francesco Giuseppe nell’impronta del franco-
bollo: è la nascita
DELL
’
INTERO POSTALE
di inte-
resse più filatelico che
cartofilo.
Seguiranno via via tutti gli altri paesi euro-
pei ed infine solo nel
1874
L
’I
TALIA
, anche se nei
territori di lingua italiana, sotto dominazione
austriaca dopo il 1866, appaiono cartoline
postali austriache con la scritta in italiano.
Prima della comparsa delle cartoline postali
ufficiali, circolano in alcuni Stati Europei carton-
cini pubblicitari di iniziativa privata, recanti la
reclame di prodotti di alcune ditte commerciali o
avvisi di passaggio di loro rappresentanti. Questi
cartoncini anteriori al 1870 che recano mano-
scritto solo l’indirizzo del destinatario, in modo da
poter usufruire della tariffa postale ridotta riser-
vata agli stampati, sono classificati come
incuna-
boli,
antesignani della cartolina pubblicitaria.
Ma leggenda più affascinante, anche se non
universalmente accettata, fra tutti i pretenden-
ti padri della cartolina, paternità contesa pre-
valentemente tra francesi e tedeschi, è a mio
personalissimo giudizio quella che ne attribui-
sce l’invenzione durante la guerra franco-prus-
siana del 1870 a
L
ÈON
B
ESNARDEAU
.
Nel novembre di quell’anno a S
ILLÈ LE
G
UILLAUME
lavora il suddetto libraio e cartolaio.
Nelle vicinanze sono accampati 40.000 soldati
che hanno un gran bisogno di carta da lettere
per scrivere alle famiglie e fidanzate.
Esauriti i fogli e le buste, l’ingegnoso libraio
taglia in rettangoli di mm 66 per 98 le coperti-
ne dei quaderni avanzate dopo che i fogli sono
stati venduti uno per uno. Sulla faccia destina-
ta all’indirizzo, Besnardeau fa stampare trofei
d’armi sormontati dallo stemma della
Bretagna, con scritte che sottolineano il carat-
tere patriottico della cartolina.
Il successo è enorme e Besnardeau vivrà
abbastanza per esser glorificato in vita con un
articolo su Le Petit Journal nel 1902, con onori
e festeggiamenti ed una
CARTOLINA CELEBRATIVA
NEL
1910
, come ricorda Andrea Rapisarda in Il
mondo in cartolina,1898 – 1918.
Nata nel 1870 la cartolina illustrata conosce
un successo destinato a crescere di pari passo
con il collezionismo fino ad ottenere un autenti-
co “boom” nel 1900 con l’Esposizione Universale
di Parigi, che darà agli editori l’occasione per
stamparne una infinità di serie.
Si intreccia in tutto il mondo una fitta rete di
corrispondenti che scrivono con l’unico scopo di
scambiarsi cartoline. Si pubblicano parecchie
riviste dedicate alle cartoline, aprono diversi
negozi specializzati e fino al 1914 saranno gli
eccellenti stampatori austriaci e tedeschi a
rifornire gli editori di tutto il mondo.
Alla cartolina si dedicano molti raffinati illu-
stratori, in un periodo d’oro per la grafica deco-
rativa. Incontriamo: Henry Meunier,
R
APHAEL
K
IRCHNER
, Alphonse Mucha, Leonetto Cappiello,
il nostro Bottaro e persino Umberto Boccioni e
Toulouse-Lautrec.
La Grande Guerra, pur costringendo i paesi
all’autarchia, presenta numerose cartoline
destinate alla propaganda patriottica conser-
vando complessivamente un’ ottima qualità.
Questo successo durerà fino alla fine degli
anni venti per poi declinare verso le più comuni
vedute di città, le cartoline augurali, le serie
degli innamorati ed infine verso i nascenti divi
del cinema.
Attualmente, la stragrande maggioranza dei
collezionisti si dedica alla cartolina regionale,
alla riscoperta del proprio paese, alla sua tra-
sformazione urbanistica.
Questa nasce probabilmente due anni dopo
l’invenzione di Besnardeau, artefice il pittore
Franz Borich che lancia nel 1872 la cartolina per
turisti con
VEDUTE FOTOGRAFICHE DELLA
S
VIZZERA
.
Sono i cosiddetti “gruss aus”, i saluti da…, anche
se l’anziano ex pastore protestante tedesco
Rudolph Parisius morendo nel 1940 sostiene di
aver inventato a Gottingen, le cartoline illustrate
con vedute di città, già nel 1871. Inoltre nel volu-
me
Pictures Postal cards of the Golden Age
di
T.W.Holt si legge che nel 1934 viene a mancare
un altro padre della cartolina, l’italiano Cesare
Bertanza (Angelo Pinci in Saluti da Tivoli).
Sostiene Furio Arrasich, uno dei più autorevo-
li studiosi del fenomeno cartolina, nel Catalogo
del Regionalismo Italiano, che
sarà lo sviluppo
del turismo e della corrispondenza vacanziera a
dare un impulso notevole a questi collage litogra-
fici che vanno sotto il nome di “gruss aus”.
L’abbandono dell’incisione e l’introduzione di
nuovi sistemi di stampa permettono il lancio sul
U
NA REGINA SEDUTA SUL MARE
56