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A
LBERTO
S
ULPIZI
L’Associazione di Pubblica Assistenza
Principe di Piemonte, viene fondata nel 1903 e
presta la sua opera gratuitamente, assistendo
la popolazione locale anche nelle periferie: orga-
nizza soccorsi per gli ammalati, interviene nelle
calamità sanitarie che colpiscono il nostro terri-
torio come il colera o la spagnola.
La festa d’arte preceduta da una grandiosa lotte-
ria ottiene un lusinghiero successo grazie a due gio-
vani artiste:
Ofelia Parigini e Fernanda Serratrice.
La Serratrice già nota al pubblico dei grandi
concerti in virtù delle sue eccelse qualità di pia-
nista di sicura valentia tecnica e profondo senso
interpretativo, nel concerto di settembre ricon-
ferma la sua fama.
Grande rivelazione e sorprendente successo
ottiene Ofelia Parigini che con grazia, eleganza,
semplicità e bellezza predispone subito il pub-
blico ad ascoltarla; una straordinaria cantante
che avrà di lì a poco il suo vero battesimo al
Teatro Costanzi di Roma.
Nella festa del settembre nettunese
trascina
al delirio grazie ad una voce con sonorità preci-
se, slancio e passione.
Il suo canto,
ci lascia scritto un cronista
d’epoca che si cela dietro lo pseudonimo Gigi,
sulle pagine del settimanale illustrato
Tutto
del
tre ottobre del 1920,
sgorga come acqua di fonte,
fresco e limpido, animato da un interno e pos-
sente impeto che conquista e commuove e per
questo la festa di beneficenza ha avuto un più
dolce sorriso. Lode all’organizzazione della
festa, al comitato che ha lavorato sul mare lazia-
le a conciliare la mondanità con le buone opere
.
Il comitato ha come Presidente onorario, il
Principe Borghese con numerosi illustri nomi
della capitale: il Colonnello Margola, Regio
Commissario di Nettuno, donna Maria Nenci,
l’angelo di carità che ha avuto per la sua colonia
dei bimbi di Roma e del Lazio anche l’appoggio
di S.M. la Regina, della signorina Marano
figlia
del Direttore e giornalista Marano Attanasio,
nonché di tante donne che trovano il tempo per
rendersi utili agli umili
.
Nettuno si diverte finalmente, durante le
feste settembrine e non verrà a mancare per
l’occasione, l’interessamento papale di
Benedetto XV
ed il suo ricco dono per la lotteria
che servirà a
soccorrere
sia i bimbi d’Italia che
glorificare
quelli che sono morti per la patria.
Il Fiamma Nera
Secondo una certa tradizione locale traman-
data oralmente ed un articolo molto raffinato e
preciso di Gabriele Villa pubblicato su Gente, il
Fiamma nera, yacht di 23 metri di lunghezza e
4,70 di larghezza, peso di 40,7 t.
costruito
con
legno di teak stagionato e mogano, scafo fodera-
to in rame,
nel 1912
, ha una bella storia che
proviamo a raccontare.
La barca, ha una linea elegante ma decisa, con
un lungo slancio di poppa a cui si contrappone uno
di prua piuttosto corto ed arrotondato, tipico delle
barche nord – europee di inizio secolo e viene
acquistata negli anni trenta da
Alessandro Parisi
Nobile
, uomo di governo vicino a S.E. Benito
Mussolini il quale spesso ne usufruisce per vacan-
za o per incontri fuggevoli ed amorosi lontano da
occhi indiscreti, calandosi volentieri nel ruolo
più
italiano dei ruoli italiani: quello di irriducibile
seduttore.
Con Claretta Petacci, conosciuta nel
1932, ragazza ventenne acqua e sapone, sarà
un’altra storia. I due destini rimarranno legati
indissolubilmente fino al tragico epilogo ed il
Fiamma Nera,
(all’epoca si chiama ancora
Koning
II
) sarà silente complice e custode degli incontri fra
Benito e Claretta che, lontani dalla costa, possono
più facilmente proteggere i propri sentimenti.
Dopo aver passato il periodo della
prima guer-
ra
mondiale nel porto della Maddalena, lo yacht
viene acquistato da Parisi Nobile e, come già
accennato, spesso messo a disposizione del Duce.
Esistono immagini fotografiche di
Claretta
,
capelli al vento, a prua, scrutante l’orizzonte o di
Benito
sullo yacht con sguardo fra l’assorto ed il
corrucciato, nonché una non comune
cartolina
panoramica
di Anzio
, edita da Spiga Enrica,
Cartolina del
Fiamma Nera
nel porto
di Anzio