Nettuno anni venti
Intima e semplice, ma non meno attraente di
altre perle del Mediterraneo, Nettuno pur senza
la notorietà della vita mondana di altri centri,
nei primi anni del secolo scorso, possiede un
fascino più intimo: è silenziosa ed accogliente
Negli anni venti però, dopo che la guerra fa
tacere la sua voce e dal poligono non si sente più
il rumoreggiare del cannone,
Nettuno assume un
aspetto insolito di gioia e di mondanità, vedendo
raccolti nel dolce
settembre del 1920
intorno alla
colonia villeggiante
una festa d’arte e di sentimen-
to,
dove la mondanità si mischia con la bontà vera.
La festa del settembre nettunese si svolge e
si rende utile per due cause: una di umanità,
l’altra di glorificazione.
Si vuole raccogliere denaro per il monumento
che
Cesare Bazzani, architetto
italiano nato a
Roma nel 1873 ed ivi scomparso nel 1939, tra i
maggiori e più prolifici artefici dell’architettura
pubblica italiana del primo novecento, particolar-
mente in età fascista, eleverà alla memoria dei
caduti di guerra di Nettuno
e per portare poi un
aiuto a quella magnifica opera cittadina che è la
Pubblica Assistenza “
Principe di Piemonte
”.
Il monumento verrà dapprima situato nell’am-
pia triplice balconata del Belvedere, poi collocata
nell’attuale piazza dall’Amministrazione fascista
per darle una collocazione più importante ed adatta
a manifestazioni patriottiche e combattentistiche;
verrà in seguito, secondoMonsignor Vincenzo Cerri,
donata alla patria per ricavarne bronzo durante le
sanzioni, secondo altri ricercatori forse trafugata e
fusa durante la seconda guerra mondiale.
L’attuale esemplare, è una copia dello scultore
Bruni, dono della Banca di Credito Cooperativo
di Nettuno per la festa del 4 novembre 1979.
La statua rappresenta la dea Minerva/Atena
dea di ogni attività collegata all’intelligenza ma
anche della guerra, le ali che compaiono sull’el-
mo rappresentano la vittoria alata, la spada
tenuta in mano come fosse un figlio rappresen-
ta le virtù guerriere.
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NA REGINA SEDUTA SUL MARE
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