bizzarra costruzione in vetrocemento, completa-
mente decontestualizzata rispetto alla situazio-
ne arredo-urbanistica locale
.
Il comm. Baracchia che, ha gestito locali cine-
matografici in Eritrea ed in Etiopia, ad Addis
Abeba, costruisce il più bel locale dell’impero.
Da ricordare anche le sale parrocchiali ed in
particolare quella del
Sacro Cuore
, credo cine-
ma
Lux,
ora trasformata in salone per le feste,
nonché le sale cinematografiche prevalente-
mente per proiezioni ad uso interno presenti sia
nella struttura del
Poligono
Militare in località
Cretarossa che nella
Caserma
“Piave” in locali-
tà S. Barbara.
Di quest’ultima sala negli anni
settanta
mantengo ben nitidi i ricordi della proiezione
del sabato pomeriggio ad uso dei figli dei dipen-
denti e con grande magnanimità della Polizia
anche dei loro amici. La sala molto ampia è
sempre affollatissima ed oggi sembra sia diven-
tata estremamente moderna ed accessoriata.
La televisione, la crisi del cinema, l’avvento
dei dvd, fanno in modo che questo prodotto sia
superato.
Le enormi sale, platee, gallerie, la folla del
sabato e della domenica, le sale fumose, i posti
in piedi, sono sostituite da multisale che offro-
no contemporaneamente diverse scelte insie-
me all’offerta di shopping, pizza, bowling e
quant’altro.
Di fatto la Nettuno degli anni sessanta, cit-
tadina di diecimila abitanti, ha come abbiamo
visto diversi cinema, sala teatro, arene, mentre
oggi non solo non vi sono né cinema, né teatro,
ma neppure una biblioteca, in totale controten-
denza con le vicine cittadine di Anzio, Aprilia,
Pomezia tutte dotate di multisale e di altre
strutture ricreativo-culturali (basti pensare che
nel raggio di venti chilometri ci sono 18 schermi
divisi per quattro multisale).
Gli anni novanta che vedono a poco a poco la
chiusura di tutte le nostre sale cinematografi-
che, registrano un’unica realtà positiva della
zona, la nascita del cineclub
La dolce vita
e
della sua rassegna cinematografica che attual-
mente si tiene presso il cinema Astoria, grazie
alla passione ed entusiasmo dei responsabili
Eros Razzano e Gianmatteo Piersanti e alla
disponibilità del gestore Alessandro Leoni.
Grazie a loro per molti anni si sopperisce all’as-
senza dalla nostra zona di film d’autore, se
vogliamo di nicchia, ma che ci consentono di
assaporare quei film altrimenti esclusi da un
mercato tendenzialmente commerciale e che
garantisce prevalentemente gli incassi e la pro-
pria sopravvivenza.
L’invasore
Nell’ambito della rassegna, svoltasi nell’agosto
2007, organizzata dall’associazione
Mediterranea
’95
:
Totò un principe a Nettuno,
a quaranta anni
dalla scomparsa dell’attore partenopeo, si segna-
la per iniziative culturali in sintonia con l’elegan-
za che la contraddistingue da quando è presente
sul nostro territorio,
l’Università Popolare di
Roma,
sezione di Anzio e Nettuno, diretta dal
prof.
Eugenio Bartolini
.
Insieme all’Upter ho svolto un seminario dal
titolo
Ciak si gira!,
dedicando una mostra con
immagini d’epoca
alla
storia dei cinema di
Nettuno
oramai scomparsi e un
collage di film
che dai primi del novecento ai nostri giorni,
ovvero dalla
Presa di Roma
a
Cardiofitness,
scelgono l’incantevole scenario di Nettuno come
set naturale per le riprese cinematografiche.
Al centro del seminario, la proiezione del
film
L’invasore
di Nino Giannini, supervisione
di Rossellini, con Amedeo Nazzari, Miriam di
San Servolo ed Osvaldo Valenti, film girato a
Nettuno presso la villa Borghese, fra il 20 ed il
25 luglio del ’43 e terminato successivamente
assemblando le poche scene girate a Nettuno
con quelle girate a Cinecittà ed a spezzoni di
film presi dalla
Cittadella degli eroi,
film tede-
sco coevo di Veit Harlan e voluto da Goebbels.
Il film dimenticato e difficilmente reperibile,
torna nel patrimonio culturale del paese, grazie
alle ricerche condotte insieme al
dott. Pietro
Cappellari
presso il museo del cinema di Torino,
presso autorevoli studiosi della materia e grazie
ad un colpo di fortuna e conoscenze in campo
collezionistico, scovando un vecchio vhs canade-
se da Jumbo video a North York,
Toronto
,
Ontario, pubblicato nella serie:
Il meglio del
cinema italiano
.
Il film in bianco e nero, 75 minuti, del gene-
re commedia sentimentale non è scevro da rife-
rimenti politici di piena adesione al fascismo e
U
NA REGINA SEDUTA SUL MARE
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