Maria Goretti, Martina Pinto, nel ruolo di
Alessandro Serenelli, Fabrizio Bucci, in quello
dei genitori, Luisa Ranieri (Assunta) e Massimo
Bonetti (Luigi Goretti); infine ricordiamo la figu-
ra di Don Basilio, Flavio Insinna e la bella con-
tessa Mazzoleni interpretata da Claudia Koll.
Per chiudere questa carrellata di film ricor-
diamo, che nel
1959
a Nettuno, presso l’Albergo
Astura, soggiorna Charton Heston durante le
riprese del kolossal epico-biblico
Ben Hur,
gira-
to a Borgo Montello; tra le comparse, due nomi
che faranno strada: Lando Buzzanca e Giuliano
Gemma.
Sale cinematografiche
. Pungolato da un otti-
mo articolo apparso sul Litorale del dott.
Giuseppe Chitarrini,
frutto dei suoi ricordi d’in-
fanzia ed adolescenziali proverò a ripercorrere
la storia ed i luoghi dei cinema che ci hanno
fatto compagnia in questi decenni e che ora
sono scomparsi.
La prima
sala
cinematografica, in legno,
sorge a fianco del Forte Sangallo. Non è una
struttura fissa, forse prevalentemente estiva,
primi anni del secolo scorso, proprietà secondo
il prof. Augusto Rondoni di un certo
Moneta
di
Roma. Di fronte a questa struttura verrà
costruito negli anni venti un bellissimo cinema
dalle forme liberteggianti, il “
mitico” Sangallo
su via Gramsci, angolo Piazza San Francesco,
attivo fino agli anni sessanta.
Tra i cinema storici del paese c’è il
Giardino
,
in via Romana, all’altezza dell’incrocio con via IV
Novembre dove ora sorge un
anonimo palazzone
con delle discutibili colonne in cemento. Nel cine-
ma, forse costruito verso il 1936, secondo una
immagine pubblicata da Silvano Casaldi in
Come Eravamo
, ho visto uno dei primissimi film
di Franco e Ciccio, in seguito delle interessanti
riunioni pugilistiche. Viene abbattuto negli anni
ottanta, dopo esser stato chiuso per qualche
tempo. E’ stato un cinema-teatro molto grande,
con ampia platea e galleria, di quelli che oggi non
si vedono più, sostituiti da multisale più piccole
e raccolte, a cui vengono affidate le
sorti del cine-
ma italiano e della produzione del popcorn
. Nel
cinema Giardino
, oltre al teatro dove si realizza-
no anche performance teatrali o di avanspettaco-
lo, vi è anche una
arena estiva
, in terra battuta,
che, nonostante le sedie in legno durissime, in
estate si riempie di nettunesi e villeggianti.
Sempre su via Romana, qualche centinaia di
metri verso la piazza, è situato il
cinema
Capitol,
detto
anche pidocchietto
, di piccole
dimensioni e di costruzione forse di poco antece-
dente rispetto al Giardino.
Anch’esso è dotato di
arena estiva
, con un
muro di cinta sormontato da un fitto filare di
edera e bouganville che in estate emana un gra-
devolissimo profumo: è per tutti i ragazzini di
Nettuno il profumo dell’estate e della chiusura
delle scuole.
Dietro il palazzo comunale, in piazza Cesare
Battisti, angolo via Dalmazio Birago, vi è
l’are-
na Ariston,
del comm. Della Fornace, precisa-
mente dove ora è sorta via Alcide De Gasperi, in
un ‘area caratterizzata da bellissimi villini
liberty con i loro giardinetti, con caratteristiche
simili a quelli che delineano via Durand de la
Penne fino al santuario di San Rocco. E’ un
cinema
all’aperto,
estivo, circondato da platani
secolari e palme, la zona viene in seguito pesan-
temente edificata e quindi l’arena soppressa,
più o meno insieme ai villini di via C. Colombo
ed a quelli del lungomare.
Una
nuova arena all’aperto
sorge su via
Santa Maria
dietro l’attuale palazzo dove è sito
il bar Company e via Napoli n. 25, in una zona
dove un tempo era la caserma dei carabinieri,
all’altezza dell’attuale parcheggio “Berlinguer”.
Avrà scarsa fortuna, non per il pubblico che
numeroso assiste ai film, specialmente quelli di
Totò, ma perché l’area ad alta densità abitativa
non può a lungo tollerare un corpo estraneo nel
tessuto urbanistico in rapida crescita.
Un’altra arena estiva,
l’Astura,
sorge per un
periodo in località Scacciapensieri, negli anni
settanta all’altezza della gelateria Le Streghe:
si sposterà in seguito in
via Ponserico
fino a
metà degli anni ottanta, segno oramai che a
Nettuno si fa cinema solo per i villeggianti, ma
anch’esso avrà poca fortuna.
Nel
luglio del 1961
nel piazzale antistante la
stazione, angolo con via Palermo, apre il cinema-
teatro
Roxy
voluto dal comm. Ugo Baracchia.
Moderno, di media grandezza, con poltroncine
e dotato di platea e galleria. In estate è possibile
aprire il soffitto e la sala si trasforma in un’are-
na all’aperto. Da alcuni anni anche l’ultimo dei
cinema di Nettuno sopravvissuto ha ceduto il
posto, come sottolinea il dott. Chitarrini, ad una
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A
LBERTO
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ULPIZI