Alla caduta del fascismo il set si volatilizza ed il
film uscirà raffazzonato con aggiunte prese pro-
babilmente dal film tedesco K
OLBERG
,
La citta-
della degli eroi
e, dopo una breve apparizione
nella stagione 1949/1950, riposto nell’oblio. A
distanza di circa settanta anni ho ritrovato in
Canada una rara copia del film, e l’ho ripropo-
sto nell’agosto 2007 nel suggestivo scenario del
forte Sangallo.
Dal 1939 al 1945, le città diAnzio e Nettuno sono
riunite in un solo comune
DENOMINATO
N
ETTUNIA
(Decreto – legge del 27-11-1939). Questa unione
amministrativa durerà fino al 3 marzo 1945.
Il Duce si ispirerà al nome usato da D
IONIGI
DI
A
LICARNASSO
che indica Nettunia come termi-
ne d’Italia.
Alcuni giorni dopo l’armistizio fra l’Italia e
gli Alleati, i Tedeschi che controllano il paese ne
ordinano lo sgombero. Gli abitanti prevalente-
mente si disperdono nelle campagne circostanti
e nella pineta della Campana, mentre gli allea-
ti organizzano lo sbarco di Anzio-Nettuno (22
gennaio 1944) per poter poi puntare su Roma.
Il fronte di Nettuno è teatro di aspri combat-
timenti dopo lo sbarco del 22 gennaio 1944.
Finita la guerra, a memoria dei tragici eventi,
l’American Cemetery and Memorial ospita nel
suo parco-sacrario 7862 caduti americani della
Campagna d’Italia, dalla Sicilia a Roma. Il
Museo dello sbarco alleato raccoglie fotografie,
documenti e materiale bellico.
A soli 61 anni, nel 1942, muore lo scienziato
L
UIGI
T
RAFELLI
; è nato a Nettuno il 7 giugno 1881.
Quattro anni dopo in via Gabriele D’Annunzio,
scompare il pittore S
ALVATORE
V
ALERI
, fondatore
della scuola di Belle Arti di Costantinopoli.
Nel mese di ottobre del 1949 si spengono a
poche settimane di distanza: il maestro di musi-
ca A
NGELO
C
ASTELLANI
ed il chirurgo G
UIDO
E
GIDI
, primario degli Ospedali Riuniti di Roma.
Nel luglio 1950 Pio XII, in Piazza San Pietro,
canonizza Santa Maria Goretti davanti a
500.000 fedeli, il 30 agosto del 1953 Pio XII la
dichiara Compatrona particolare di Nettuno.
Nel 1954 il presidente Luigi Einaudi, quasi
alla scadenza del suo settennato, si reca in visi-
ta a Nettuno ricevendo festanti accoglienze
dalla cittadinanza e dal sindaco Ennio Visca.
Nel settembre del 1955 si inaugura l’acque-
dotto di Carano, alimentato dalle sorgenti sco-
perte nel 1929 dai
FRATELLI
S
CAVIZZI
a loro spese
e su loro terreni.
Nel 1960 il sindaco di Nettuno Bruno
Lazzaro, conferisce la medaglia d’oro a
SUOR
E
LETTA
B
ARATTIERI
per aver dedicato tutta la
vita all’assistenza sanitaria dei nettunesi.
L’11 luglio 1969 il presidente Giuseppe
Saragat presiede alle celebrazioni per il 117°
anniversario del Corpo di Polizia.
Il 12 luglio 1972 Giovanni Leone, presidente
della Repubblica, oltre a presiedere alle manife-
stazioni per il 120° anniversario del Corpo di
Polizia, visita ufficialmente il palazzo comunale.
Il 6 ottobre 1973 i sindaci di N
ETTUNO
e del
comune tedesco di T
RAUNREUT
, Antonio Simeoni
e Franz Haberlander, celebrano solennemente
il gemellaggio fra le due città atto a favorire in
ogni campo gli scambi culturali e turistici tra i
loro abitanti.
Nettuno è gemellata da oltre dieci anni
anche con la cittadina di B
ANDOL
in Provenza e
dal maggio 2005 con C
ORINALDO
, città natale di
Maria Goretti.
Il 5 maggio 1974, dopo novecento anni, un
Padre Abate di Grottaferrata, nella persona del
Rev.mo P
ADRE
P
AOLO
G
IANNINI
, torna nella chie-
sa madre di Nettuno per una solenne celebra-
zione in rito greco – bizantino in occasione delle
feste del maggio nettunese.
Gli abati del monastero di San Nilo di
Grottaferrata, sono tra i primi feudatari di
Nettuno, intorno al 1100; il Padre Giannini,
negli anni della sua giovinezza, vive a Nettuno
con la sua famiglia.
N
EL
1979, dieci anni dopo la visita di papa
Paolo VI, un altro pontefice, Giovanni Paolo II
si reca in pellegrinaggio a Nettuno al santuario
di nostra Signora delle Grazie.
Un altro illustre concittadino ci lascia nel-
l’agosto 1981: il pittore L
AMBERTO
C
IAVATTA
.
Il 31 luglio 1985, dopo 121 anni di attività
scolastica nella scuola materna ed elementare,
le Suore Figlie della Croce dette
Francesi
lasciano Nettuno.
Vi giungono nel 1864 dietro invito della princi-
pessa Teresa Borghese che, fino al 1890, oltre
all’uso gratuito dei locali, da loro un generoso con-
tributo mensile. Curano l’educazione religiosa e
civile dei ragazzi nettunesi e della gioventù fem-
minile istituendo un laboratorio interno di cucito,
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A
LBERTO
S
ULPIZI