Pagina 238 - UNA REGINA SEDUTA SUL MARE

Versione HTML di base

una gran quantità di appunti e disegni, incisio-
ni e litografie dando vita ad un vasto repertorio
di pubblicazioni sia in Italia che all’estero.
Artisti locali, come Giuseppe Brovelli
Soffredini o di grande fama come il Pinelli,
ritraggono sovente nei loro quadri personaggi
in costume popolare, sia civettuole ragazze che
briose contadine o compassate matrone.
Questo filone prosegue nel novecento e molti
pittori resteranno affascinati dal tema popola-
resco e manterranno viva la tradizione dise-
gnando, quel modo di vestire dettato da neces-
sità, possibilità, figlio del gusto locale ma anche
delle ingerenze esterne, saracene o provenienti
dalla fusione con costumi ischitani secondo le
varie interpretazioni degli storici locali.
Inoltre, dalla fine dell’ottocento in poi, la
memoria del costume locale diverrà appannag-
gio prima della fotografia immortalata sia da
grandi fotografi locali come Valeri Mancinelli o
i Barattoni sia da grandi fotografi di valore
internazionale come gli Alinari e quindi della
cartolina
primo veicolo di
comunicazione di
massa
che ci lascerà un prezioso patrimonio
culturale nel quale certamente grande impor-
tanza ha il costume della donna di Nettuno.
Il costume di Nettuno in cartolina
Anche se già nel settecento viaggiano carton-
cini variamente illustrati per auguri, utilizzati
da una piccola cerchia di persone appassionate
di cose artistiche, l’uso della cartolina per corri-
spondenza, inizia nella seconda metà dell’otto-
cento. Dapprima prevalentemente a carattere
floreale, decorativa e disegnata da artisti famo-
si, in seguito illustrante vedute paesaggistiche o
costumi tradizionali, inizia il suo cammino, fatte
debite eccezioni nel 1895, anno in cui Umberto I
ne autorizza con apposito decreto l’edizione, la
diffusione, la vendita, fino a diventare al giorno
d’oggi oggetto di spasmodica ricerca e collezione.
Una certa tradizione vuole il pistoiese Torello
Marini come il progettista di un tipo di cartonci-
no adatto ad esser spedito, ma la prima idea di
affidare alla posta non solo delle lettere sigillate,
ma anche dei cartoncini, più leggeri e sbrigativi,
è attribuita al barone Von Stephan, che la sotto-
pone all’esame delle Poste Imperiali, tanto che il
primo ottobre 1869 l’Amministrazione Postale
Austriaca metterà in vendita la
Corrispondenz
Karte;
di lì a poco, tutto il mondo adotterà que-
sto sistema: è l’anno zero della cartolina.
In Italia
, bisognerà attendere il primo gen-
naio
1874
, ma subito dopo l’emissione dell’inte-
ro, data l’estrema praticità dell’oggetto postale
per comunicazioni commerciali, una grandissi-
ma percentuale di ditte lo adotterà sovrastam-
pandolo per caratterizzarlo.
Trattandosi di un mezzo molto agile e sbriga-
tivo per inviare messaggi, tutto è raccolto in un
solo cartoncino e qualche anno dopo l’invenzione
delle cartoline postali, un pittore tedesco
Franz
Borich
creerà una cartolina con alcune vedute di
località turistiche svizzere: nasce la
cartolina
regionale
destinata ai viaggiatori per l’usuale
saluto che non conoscerà più tramonto, grazie
anche al clima relativamente tranquillo
dell‘Europa di seconda metà ottocento, alla voglia
di viaggiare e all’evolversi dei mezzi di trasporto.
Sulla cartolina si spazia con disinvoltura, in
una caleidoscopio di tematiche, grazie a straor-
dinari disegnatori che ci lasciano: affascinanti
donnine, auguri di buon natale o di nuovo
anno, bambini, umoristiche, militari, pubblici-
tarie, commemorative e pur avendo un caratte-
re apparentemente effimero non si nota ancora
la capacità nascosta di diventare un giorno un
documento.
Tra gli aspetti più ricercati, quello del costu-
me, atto a distinguere regione da regione ma
soprattutto simbolo del proprio paese: ecco
quindi la donna, molto più spesso dell’uomo,
abbigliata col costume tradizionale, con in risal-
to la ricchezza delle stoffe, la gonna spesso
ampia, il corpetto ed i numerosi e vari gioielli
che incorniciano il petto, adornano le mani, la
capigliatura spesso raccolta, con ai lobi orecchi-
ni pendenti e l’aspetto da antica matrona roma-
na. Quasi tutti i paesi del Lazio hanno nel loro
patrimonio cartolinistico la donna in costume;
ovviamente Roma, i tanti paesi della Ciociaria e
Nettuno che vanta uno dei più belli e ricchi fra
i costumi del patrimonio nazionale.
Le cartoline dedicate al costume di Nettuno
sono, per le mie conoscenze e ricerche condotte
nella storia della cartolina locale per circa un
trentennio, una ventina, non prendendo in con-
siderazione le fotocartoline private.
U
NA REGINA SEDUTA SUL MARE
228